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Salute
15 Marzo 2024 - 08:08
Osteoporosi e sarcopenia
Osteoporosi e sarcopenia sono due patologie che si possono associare e determinare un quadro di debolezza generale, chiamato Osteosarcopenia, che influenza negativamente la qualità della vita quotidiana dei pazienti anziani.
COME SI ARRIVA ALLA DIAGNOSI
Ai primi segnali, è bene rivolgersi al medico di medicina generale per una prima valutazione. L’osteoporosi può essere diagnosticata con l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA), più comunemente conosciuta come densitometria ossea, che è in grado di valutare con precisione la qualità e la quantità di tessuto osseo in un determinato distretto corporeo. La massa muscolare, invece, solo in alcuni casi, può essere indagata con una risonanza magnetica, perché esistono esami più semplici, come il test del cammino (dove si misura la distanza che un soggetto riesce a percorrere camminando il più velocemente possibile su una superficie piana in sei minuti, lungo un percorso rettilineo), o quello che sfrutta un apparecchio chiamato HAND GRIP, in grado di misurare il vigore di presa della mano. Le indagini possono essere integrate con la bioimpedenziometria, che sfrutta la trasmissione di una corrente elettrica a bassissimo voltaggio, impercettibile dal paziente, e grazie a speciali algoritmi matematici ricostruisce la composizione corporea in termini di massa magra, massa grassa e acqua.
Alcuni esami del sangue e delle urine possono essere prescritti per completare la valutazione del paziente e per seguire nel tempo la risposta alle eventuali terapie. Soprattutto in previsione di iniziare una terapia farmacologica, si possono integrare questi esami con la valutazione di “marker” specifici di riassorbimento osseo e di formazione ossea.
COME SI PREVIENE
L’osteosarcopenia si previene sin da bambini, perché è necessario impostare uno stile di vita che preveda una regolare attività fisica e un regime alimentare equilibrato per mantenere una struttura ossea e muscolare al top. Seppure con un’ampia variabilità, circa l’1% della massa ossea viene persa ogni anno già a partire dai 30 anni, quindi non è mai troppo presto per iniziare la profilassi.
COME SI CURA
Una volta diagnosticata, l’osteosarcopenia si tratta con un cambiamento radicale del proprio stile di vita. Gli esperti raccomandano un allenamento ben strutturato, sfruttando pesi, elastici, macchine, oppure eseguendo esercizi a corpo libero, che siano in grado di stimolare selettivamente tutti i gruppi muscolari, compresi quelli più deboli. Il movimento migliora l’equilibrio, riduce il rischio di fratture e aumenta la qualità dell’osso e del muscolo. A questo va abbinata una dieta per migliorare l’introito proteico: 1-1,5 grammi di proteine per ogni chilo di peso corporeo al giorno possono essere d’aiuto, a cui eventualmente il medico può aggiungere una supplementazione di vitamina D e calcio. Se, invece, il paziente ha già avuto una frattura da osteoporosi o presenta altri fattori di rischio (per esempio utilizza cortisone) è necessario associare una terapia farmacologica, dopo aver escluso le cause di osteoporosi secondaria che richiedono una terapia mirata.
Fortunatamente, oggi abbiamo a disposizione diversi farmaci molto efficaci nella cura dell’osteoporosi, farmaci che devono sempre essere prescritti dal medico specialista in base alle condizioni cliniche del paziente, all’assunzione di altri farmaci e ai possibili effetti collaterali. Questi farmaci permettono di evitare ulteriori perdite di minerale dall’osso, o anche di ottenere un certo recupero della densità ossea, e che soprattutto determinano una riduzione del rischio di fratture. Infine, parlando di terapia, dobbiamo sottolineare che, come per tutte le malattie, anche per l’osteoporosi valgono due regole essenziali:
La cura è efficace se l’aderenza alla terapia è ottimale, se la terapia viene assunta saltuariamente, non funziona. In conclusione, dieta e attività fisica sono il principale stimolo anabolico che porta alla sintesi delle proteine muscolari e, di conseguenza, anche a un miglioramento del trofismo osseo. L’importante è non perdersi d’animo, perché è dimostrato che arrendersi alla sensazione di debolezza che caratterizza l’osteosarcopenia finisce per condurre all’isolamento sociale, alla mancanza di progettualità, alla depressione. E invece, passo dopo passo, si può recuperare una qualità di vita ottimale e soddisfacente: basta cominciare!
Vito Nicola Galante
Ortopedico già Primario Ospedale San Pio Castellaneta
ASL TA Specialista “Centro Medico Polispecialistico Santa Lucia” di Statte
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Testata: Buonasera
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