Chiedetelo a chi ne soffre: l’insonnia rappresenta un problema di notevole importanza per tutti gli esseri viventi perché non ti consente di lavorare, di vivere, di amare, ti distrugge lentamente, rappresenta una vera malattia sociale. Una delle torture più crudeli che utilizzano i regimi dittatoriali nei confronti dei prigionieri per farli parlare è rappresentata dalla impossibilità dei prigionieri ad addormentarsi attraverso l’esposizione, ad occhi aperti ad una luce intensa. Il peggioramento del sonno in Primavera dipende da un calo fisiologico della serotonina che interessa tutti gli esseri viventi ma anche per una parziale riduzione della produzione della melatonina indotta da un aumento della luminosità in primavera e dalla sua riduzione in autunno. Questi cambiamenti condizionano anche tutte quelle patologie collegate alla riduzione della serotonina come la depressione, l’emicrania ed il sonno; uno dei sintomi più importanti della depressione è rappresentato da disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia) che precedono o si accompagnano alla malattia. E’ evidente che la depressione, l’emicrania e la stessa insonnia colpiscono quei soggetti in cui esiste una componente genetica che li predispone, come ad esempio un gene che consente il trasporto della serotonina. Se l’insonnia colpisce diversi soggetti in primavera ed in autunno, ci sono molte persone che ne soffrono per tutta una vita per ragioni correlate all’ansia, allo stress, a disturbi di personalità, a turbe psicosomatiche, non raramente si ignorano le vere cause di una insonnia cronica. Del tutto recentemente è stata avanzata l’ipotesi di un alterato equilibrio microbico intestinale (microbioma) attribuendo il disturbo ad una disbiosi da carenza di bifidobacterium longum, altri Autori hanno ipotizzato un danno del DNA mitocondriale che potrebbe determinare un disequilibrio a carico dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Angela è una mia paziente di 38 anni che da quasi venti anni soffre di insonnia, da quando, a 15 anni si trasferì dal Meridione in una città del Nord e non riusciva ad integrarsi, si sentiva presa in giro, non comprendeva i comandi che le venivano impartiti sul posto di lavoro; da allora cominciarono le palpitazioni cardiache, una notevole insicurezza e l’insonnia che cerca di arginare molto parzialmente con tutti i farmaci esistenti in commercio in cambio di qualche ora di sonno; ha chiesto una mia consulenza alla ricerca di una pillola “nuova” che le risolva il problema , ma la pillola nuova non esiste! Ad Angela ho proposto un trattamento psicoterapico associato ad una tecnica molto semplice che si chiama “light therapy” da cui ha ottenuto buoni risultati. Quali sono le ragioni per cui il sonno è indispensabile per la vita di un essere vivente? La risposta più ovvia è rappresentata dalla necessità “ricaricare le nostre batterie”, di praticare un resettaggio dei nostri sistemi metabolici. Lo studio elettroencefalografico eseguito durante il sonno ha consentito di comprendere meglio i meccanismi neurofisiologici che regolano il sonno, consentendo di valutare le differenti fasi del sonno distinte in “sonno non REM” (sonno privo di movimenti oculari rapidi) che costituisce il 75% del tempo di sonno totale dalle fasi di “sonno REM”(rappresentato da fasi di sonno con movimenti oculari rapidi); il ciclo di sonno completo è caratterizzato da un susseguirsi di sonno non REM e sonno REM con caratteristiche elettroencefalografiche e comportamentali diverse. Oggi si ritiene che la maggior parte dei sogni carichi di emotività si hanno durante il sonno REM, mentre i sogni non REM sono più realistici e più razionali: per quanto riguarda il significato di sogni e la loro importanza nella economia della nostra vita se ne parlerà in un successivo contributo. Una notte insonne rappresenta una esperienza molto comune che non riveste una particolare importanza, ma per molte persone l’insonnia rappresenta un problema molto serio per il quale è importante una seria impostazione diagnostica per un trattamento corretto. Numerose indagini epidemiologiche indicano un esercito di insonni che oscilla sul 50% della popolazione, anche se in questa percentuale il numero degli anziani supera quello dei giovani. Le cause dell’insonnia, rifacendoci ad una classificazione internazionale dei disturbi del sonno (ICSD, 1997) cita 84 disturbi che in questa sede non vengono riportati per puntualizzare solo alcuni: si distinguono le “dissonnie” caratterizzate da sonno notturno disturbato, “parasonnie” di cui l’insonnia non rappresenta il sintomo principale e “disturbi associati a patologie mediche o psichiatriche”. L’aspetto fondamentale è rappresentato dall’esigenza di considerare l’insonnia come la spia di una malattia ed è quindi opportuno indagare sulle cause di questo disturbo come la “tosse “ rappresenta un sintomo di svariate patologie. che il 40% dei soggetti affetti da insonnia aveva dei problemi psichiatrici per disturbi dell’umore, disturbo Uno studio del tutto recente negli USA ha rivelato nell’ansia una delle principali cause dell’insonnia (il 70% dei soggetti affetti da attacchi di panico ha difficoltà ad addormentarsi e risvegli multipli, i soggetti con disturbo ossessivo hanno una netta riduzione della durata complessiva del sonno). Numerosi disturbi di interesse internistico si accompagnano ad insonnia, in particolare la broncopneumopatia cronica, l’asma, problemi cardiaci, il reflusso gastroesofageo e l’ulcera gastrica, la fibromialgia, turbe a carico della tiroide, la sindrome della fatica cronica, la sindrome da cambiamento del fuso orario (jet lag), caratterizzata dall’incapacità del nostro orologio biologico ad adattarsi ai rapidi cambiamenti di fuso orario. Tutto questo ci induce a ritenere quanto mai erronea l’abitudine ad assumere un ansiolitico o il primo ipnoinduttore consigliato da un amico. L’ansiolitico può rappresentare una soluzione temporanea, non sempre efficace, per contenere una situazione transitoria di ansia, ma rappresenta una pericolosa tendenza all’assuefazione per quanti dovessero farne un uso quotidiano. Nelle forme gravi di insonnia utilizziamo il TMS (Transcranic Magnetic Stimulation) dopo aver tentato con tecniche psicoterapiche coma la terapia cognitivo-comportamentale o con il Training autogeno. Una tecnica molto semplice per risolvere il problema senza l’uso di farmaci è rappresentato dalla Light therapy, una lampada particolare che resincronizza i ritmi della melatonina, un ormone prodotto dalla epifisi da mezzanotte alle tre del mattino. Per ulteriori informazioni contattate il numero 336.820244Prof. Giovanni D’Attoma Specialista Neuropsichiatra, Psicoterapeuta, Medicina delle cefalee
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