Notizie
Cerca
Rapporto Economia 2023
22 Dicembre 2023 - 07:42
Leonardo Giangrande
Secondo i dati dell’Ufficio Studi Confcommercio, dal 2012 ad oggi hanno chiuso circa 77 mila attività di commercio al dettaglio con un saldo negativo del -14%. Il piccolo commercio di prossimità è al centro di una congiuntura senza precedenti.
Non diversamente a Taranto e nel territorio provinciale dove si registra una situazione complessa; i dati ufficiali sull’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni delle imprese del settore commercio su scala provinciale rilevati dalla Camera di Commercio di Taranto, dal 2020 ad oggi descrivono un progressivo decremento delle nuove imprese e ad un preoccupante aumento delle chiusure. A tal fine abbiamo voluto intervistare il presidente provinciale di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande.
Presidente, il commercio al dettaglio non accenna a riprendersi, i dati camerali sull’andamento delle imprese nella provincia di Taranto sono tutt’altro che tranquillizzanti. Dice bene, siamo tutt’altro che sereni. Le rilevazioni del primo semestre 2023 ci consegnano un quadro drammatico, con un ulteriore balzo in avanti delle cessazioni che, se l’andamento dovesse essere confermato, rischiano di raggiungere percentuali di aumento del 40% rispetto al 2021 e sfiorare addirittura il 50% rispetto al 2021. La Città di Taranto è tra le più colpite dal fenomeno della desertificazione commerciale con un numero di cessazioni praticamente triplicato rispetto alle attivazioni (309 chiusure; 122 aperture).
Presidente quali scenari vengono a prefigurarsi con questi numeri? A giudicare dai dati sul primo semestre 2023, la situazione sembra destinata a peggiorare, confermando la doppia crisi vissuta dal comparto: quella dovuta al lungo stop imposto dalla pandemia e quella condizionata dagli effetti dell’inflazione, del caro energia, dei costi non più sostenibili dei contratti di locazione e dalle minacce rappresentate della grande distribuzione organizzata e del commercio elettronico. Una situazione che si incrocia con temi globali come i cambiamenti climatici, che stanno cambiando le abitudini dei consumatori creando una crisi nella crisi per particolari segmenti del terziario come il settore retail della moda, ma anche con dinamiche più strettamente locali che riguardano principalmente la gestione dei centri urbani. Il commercio di vicinato ovviamente registra gli effetti dell’insieme di tutti questi elementi a quali vanno aggiunte le problematiche locali del lavoro, dell’economia territoriale ancora molto legata alle sorti della mono cultura industriale notoriamente in crisi.
Cosa si può fare per rilanciare il commercio di vicinato, Confcommercio cosa propone? Questi dati ci obbligano ad una profonda riflessione sull’evoluzione del commercio nei centri urbani e su come ripensare gli spazi per creare valore, vivibilità, qualità per le persone e per le attività imprenditoriali; è necessario assumere ogni possibile azione pubblica e privata a tutela degli operatori e del commercio di vicinato da porre a contrasto del fenomeno di spopolamento commerciale, che si sta imponendo come un trend sempre più evidente ma che abbiamo il dovere di evitare diventi irreversibile per la tenuta del tessuto economico del territorio ma anche e soprattutto per la tenuta sociale, per la sicurezza dei cittadini, per la vivibilità e la attrattività d elle aree urbane. Nei centri storici, vedo restringersi sempre di più il raggio delle aree dedicate al commercio, al passeggio, ed alle attività turistico-culturali.
Noi abbiamo un nostro pacchetto di proposte da porre all’attenzione degli amministrazioni pubbliche e di alcuni attori che intendiamo coinvolgere per contrastare il fenomeno della desertificazione. Abbiamo portato e deliberato in Consiglio generale la proposta di un Tavolo di lavoro di contrasto alla ‘Desertificazione Commerciale’. Nelle prossime settimane saremo tutti, imprese e amministrazioni pubbliche, impegnati con gli appuntamenti e le scadenze di fine anno, ma siamo già pronti per portare all’attenzione delle parti pubbliche e di alcuni stakeholder le nostre proposte. Ci prenderemo tutto il mese di gennaio per gli incontri ai quali porteremo le nostre riflessioni e r ichieste, e da febbraio si parte con un cronoprogramma di attività da attuare nel breve termine, con l’auspicio di avere tutti - pubblico e privato - la consapevolezza della gravità del fenomeno e della necessità di avviare un serio piano di contrasto.
I più letti
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA