CASTELLANETA- “In vista dell’inizio della stagione estiva urge che l’amministrazione comunale programmi e adotti linee guida per la fruizione delle spiagge libere. Tutto ciò per evitare che la crisi economica che stiamo attraversando generi anche un’intollerabile dscriminazione nei confronti di chi vive differentisituazioni socioeconomiche, tra chi potrà frequentare in sicurezza gli stabilimentibalneari privati e chi invece corre il rischio che questi standard di sicurezza nonvengano assicurati se le amministrazioni comunali non organizzeranno in tempola gestione degli arenili liberi”. Il Comune di Castellaneta dovrà occuparsi per Tempo di definire le modalità di fruizione della spiaggia libera e ne andrà garantito il libero accesso ed un sicuro utilizzo.Non vorremmo che la mancanza di programmazione porti alla cessione ai privatidelle spiagge libere in cambio di sorveglianza oppure addirittura alla chiusuradelle spiagge libere perché non si è in grado di assicurarne una corretta fruizione”. L’appello è di Gianni Di Pippa, capogruppo consiliare del Pd, Agostino De Bellis - consigliere comunale del M5S e Donatello Lemma, portavoce Un’altra Città. “Su questo saremo vigili anche negli eventuali allargamenti impropri che sivenissero a verificare da parte dei lidi privati in conseguenza delle norme anti Covid 19- dicono i tre- pensare di cedere a privati spazi di litorale in cambio di controllo e sorveglianza è da scartare tassativamente. È questo il momento per riscoprire tratti di spiaggia che spesso sono stati trascurati compresala pulizia della duna e della macchia mediterranea. Quindi bisognerà curare l’aspetto ambientale e quello sanitario con in primis il distanziamento sociale e una corretta valutazione della capacità di fruizione. L’amministrazione convochi subito un tavolo di confronto unitario, anche alla luce delle Linee guida emanate dalla Regione Puglia, perché in questa fase non possiamo tollerare carenze e ritardi. In attesa che l’amministrazione batta un colpo- proseguono Di Pippa, De Bellis e Lemma- facciamo nostre alcune proposte lanciate da esperti del settore, come Gino Marchionna, per organizzare le spiagge libere: individuare gli accessi alle spiagge libere con i relativi corridoi di ingressoed i corridoi di uscita; suddividere la spiaggia libera in piazzole immaginarie (10 mq dovrebbe essere la misura di ciascuna) per calcolare il numero massimo di spazi; obbligo di occupazione della piazzola con distanziatore da spiaggia (incommercio c’è già Safe beach Space, brevetto di un’azienda sarda); regolare gli accessi presidiando i corridoi di ingresso con l’aiuto della comunità previa formazione (es. associazioni di volontariato, cittadiniche percepiscono il reddito di cittadinanza, ecc.); prenotazione attraverso app e telefono: per chi non volesse rischiare dinon trovare una piazzola libera si può ipotizzare la prenotazione, in duepassaggi, della propria piazzola indicando giorno della settimana e fascia oraria preferita (es. 07-10 (con precedenza a famiglie con bambini), 10:15-14, 14:15- 19:00). Ce ne sono molte in commercio dedicate agli stabilimenti balneari; campagna di sensibilizzazione per i bambini contro i rischi del contatto con altre persone; assegnazione di un bonus economico a tutti coloro che soggiornerannoa Castellaneta Città e Castellaneta Marina da spendere negli esercizi commerciali del territorio comunale; avviare una campagna di comunicazione per attrarre turisti e per aiutaregli operatori a battere la concorrenza; piano di mobilità con parcheggio a numero chiuso ad orari regolamentati attraverso l’impiego di ausiliari del traffico e aumento dei viaggi della navetta da Villaggio dei Turchesi verso il lungomare e viceversa; installare stalli sorvegliati per bici per incentivare gli spostamenti non inquinanti. In questi anni la gestione della marina è stata contraddistinta da una serie diomissioni e abusi che hanno deturpato un gioiello naturalistico, per questo è necessario e non più differibile che l’amministrazione metta in campo una serie di controlli su tutte le concessioni demaniali, finalizzati all’emersione di abusi edilizi e difformità lungo la fascia demaniale marittima”.
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