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Il caso

La battaglia dei rifiuti: così Statte e Manduria ora alzano la voce

La rabbia del sindaco stattese Spada a Bari. Ed il consigliere Di Cuia attacca la Regione

Spada e Di Cuia

Fabio Spada e Massimiliano Di Cuia

Arriva fino a Bari la rabbia di Statte per le problematiche ambientali che caratterizzano il comune della provincia di Taranto.

In Commissione Regionale Ambiente è stato il sindaco, Fabio Spada, a bocciare senza appello il sopraelevamento dell’impianto dei rifiuti, che ha avuto l’ok del Consiglio di Stato. «Non possiamo essere la pattumiera d’Italia» ha scandito con chiarezza il primo cittadino, eletto sette mesi fa, rimarcando le criticità che da tempo caratterizzano il territorio, che patisce la presenza delle discariche e la vicinanza con lo stabilimento siderurgico.

Spada ha ribadito con forza come la sua cittadina non possa e non debba essere lasciata sola nell’affrontare i molti problemi - ambientali, ma anche economici e sociali - che trovano origine in anni precedenti.

Duro anche il consigliere regionale di Forza Italia Massimiliano Di Cuia: «I cittadini non possono pagare il prezzo dell’incapacità del centrosinistra di governare la Puglia: l’ampliamento delle discariche per far fronte alle esigenze irrisolte anche in tema di rifiuti, rappresenta uno schiaffo intollerabile da parte di una Giunta senza vergogna». L’esponente forzista cita l’impianto di Manduria, e sottolinea come «parlare di emergenza dopo vent’anni di governo della regione non significa altro che riconoscere il proprio fallimento nella gestione del ciclo dei rifiuti. E’ bene ricordare che Asl Taranto, Comune di Manduria e persino Arpa Puglia hanno espresso parere negativo alla richiesta autorizzativa per l’ampliamento» della discarica manduriana.

«Davanti a questa decisione scellerata e offensiva nei confronti di una comunità che patisce già moltissimo in termini ambientali e sanitari, siamo pronti ad alzare barricate e manifestare assieme ai cittadini. La Giunta Emiliano-Decaro non riesce a chiudere il ciclo dei rifiuti e decide di affossare intere comunità: non lo consentiremo».

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