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Consiglio comunale

Il Pd attacca, Castronovi difende. FdI: no ad Abbate presidente

Le polemiche su Comparto 32 e presidenza

«Siamo contrari alla possibile elezione del consigliere Abbate a presidente del consiglio comunale. Questo perché riteniamo Abbate inadatto a rivestire tale ruolo alla luce dei suoi noti comportamenti, della sua recente storia ma soprattutto perché riteniamo che egli non potrebbe garantire il buon funzionamento dell’Ufficio di Presidenza né il corretto svolgimento dei lavori del consiglio comunale né salvaguardare le prerogative delle minoranze». è quanto dichiarano i consiglieri comunali Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano ed il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Gianluca Mongelli, in vista del Consiglio comunale, in programma questa mattina, nel corso del quale si procederà alla elezione del nuovo presidente.

«Farebbe davvero specie inoltre assistere a richiami mossi da un presidente come Abbate che in aula, da consigliere, ha assunto a più riprese comportamenti scomposti e irrispettosi dell’assise e dei colleghi consiglieri. Lo stesso non possiede peraltro alcuna delle caratteristiche personali che sono necessari per rivestire al meglio una carica di tale prestigio come ad esempio moderazione, capacità di ascolto e di buone relazioni con tutti i colleghi consiglieri - spiegano gli esponenti di Fratelli d’Italia - L’elezione del Presidente del Consiglio comunale infine non può essere esclusivamente figlia di una pattuizione politica per garantire la sopravvivenza della consiliatura come evidentemente appare agli occhi della città. Avendo quindi appreso dalla stampa di altre possibili candidature auspichiamo che la maggioranza del consiglio che sostiene il sindaco non converga su Abbate».

Intanto, dopo le sedute monotematiche su Comparto 32 e Appalti comunali, il Pd attacca il primo cittadino.

«Gli ultimi due Consigli comunali monotematici hanno certificato che Melucci e la maggioranza, occupati solo nell’assalto alle poltrone, non sono più in grado di amministrare la città - si legge in una nota firmata dal Gruppo consiliare Pd, dal segretario cittadino Giuseppe Tursi e dal vicesegretario provinciale Luca Delton - Martedì, di fronte a numerosi lavoratori degli appalti comunali che rischiano di perdere il lavoro e chiedono diritti, hanno deciso di non decidere, non dando alcuna garanzia sulla tenuta dei posti di lavoro e votando contro alcune proposte che avevamo avanzato a tutela dei diritti dei lavoratori. Mercoledì, su due questioni come Pug e comparto 32, fondamentali per tutto il territorio, sono fuggiti da qualsiasi impegno, presentando un emendamento che cancellava con un colpo di spugna ogni assunzione di responsabilità sul comparto 32. Poi, non contenti, non sono riusciti a garantire il numero legale, di fatto rendendo inutili sei ore di Consiglio Comunale. In questi due giorni, nell’Aula del Consiglio Comunale, sono intervenute organizzazioni sindacali, associazioni di categoria e ordini professionali. Si tratta di un pezzo importante di città, rappresentativo di migliaia di cittadini, che andava ascoltato con attenzione e al quale andavano date risposte su temi decisivi. In questi due giorni nell’Aula del Consiglio comunale c’era Taranto, una comunità che va ascoltata, rispettata e guidata con serietà. Rinaldo Melucci, come sempre, era assente. È presente per partecipare al mercato delle poltrone che serve per tenerlo in sella, non c’è per affrontare i problemi che riguardano la vita dei tarantini. È stato rappresentato male da un vicesindaco balbettante e da Assessori tentennanti e arroganti, schiacciati dall’unica urgenza di compiacere un Sindaco autoritario più che autorevole. Ringraziamo tutti coloro i quali sono intervenuti e hanno presenziato agli ultimi due Consigli Comunali. Proseguiremo il confronto con loro sul presente e sul futuro del nostro territorio. Ascoltiamo i loro allarmi, che continueremo a rappresentare nei luoghi istituzionali della nostra città».

Sull’argomento si registra la presa di posizione di Paolo Castronovi, consigliere comunale Psi.

«Emendamenti della maggioranza, in linea con la linea difensiva adottata dall’amministrazione comunale approvati, ma nulla di fatto per la mozione con cui i consiglieri dell’opposizione chiedevano l’impegno di sindaco e Giunta ad adottare iniziative in ordine al Piano Urbanistico Generale e al “Comparto 32”. Il documento, che aveva determinato per la giornata di mercoledì la convocazione di un Consiglio comunale monotematico, non è passato proprio a seguito dell’uscita dall’aula di chi lo aveva sottoscritto al momento della votazione, circostanza che facendo venir meno il numero legale ha comportato l’unico effetto possibile: la bocciatura della proposta - spiega Castronovi - Questo l’esito della lunga giornata vissuta a Palazzo di Città per trattare due temi che riguardano lo sviluppo urbanistico della città, temi sui quali la linea di indirizzo da parte dell’Amministrazione è sempre stata chiara. Numerosi gli interventi che hanno animato soprattutto il dibattito che ha riguardato il “Comparto 32” con i consiglieri di opposizione che chiedevano alla maggioranza di pronunciarsi sul progetto che prevede la realizzazione di nuove strutture edilizie nell’area a ridosso di contrada “Cimino Manganecchia”. Come più volte ribadito in sede di discussione dai consiglieri di maggioranza ed esplicitato con un proprio sub-emendamento, il “Piano strategico del Commercio” non prevede l’apertura di nuove piastre commerciali nel perimetro del “Comparto 32”. Ma non solo. Nonostante il diverso parere dell’opposizione, la contrarietà da parte dell’Amministrazione al progetto che dovrebbe prendere forma nel cosiddetto “Comparto 32” è dimostrata sia dalla delibera comunale già da tempo approvata e impugnata innanzi al Tar, sia dalla costituzione nel procedimento, tramite ricorso incidentale, dinanzi al Consiglio di Stato che si esprimerà a riguardo».

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