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Il caso
10 Settembre 2024 - 10:42
La ex sede della Banca d’Italia
La denuncia viene dal capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Renato Perrini: la Facoltà universitaria di Medicina a Taranto - nelle intenzioni uno dei pilastri del nuovo corso del territorio ionico - vive ancora grandi criticità.
"L'istituzione del Corso di laurea magistrale di Medicina e Chirurgia a Taranto, con sede nella ex Banca d'Italia, si aggiunge ai tre corsi di laurea delle professioni sanitarie. Di fatto, agli inizi dell'anno, la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione Puglia e l'Università degli Studi di Bari affinché si potenziasse il corso di laurea di Medicina e Chirurgia con l'avvio, sempre a Taranto, di un nuovo Dipartimento biomedico. La Regione garantiva la copertura finanziaria per tutto il corso di laurea, dal primo al sesto anno, con una dotazione economica pari a 53 milioni di euro e s'impegnava a stanziare ulteriori 30 milioni per la realizzazione del polo didattico nell'area del nuovo ospedale San Cataldo. Peraltro tutti i corsi di laurea hanno ottenuto dall'Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) un accreditamento provvisorio" ricorda l'esponente di FdI.
Renato Perrini
Le cose, però, sembrano stare andando diversamente. "Nel Bilancio 2024" evidenzia il consigliere regionale "sono stati stanziati solo poco più di 51,5 milioni per l'intera programmazione del corso di laurea di Medicina spalmati in 18 anni. Per l'anno in corso è prevista una dotazione finanziaria di 1,3 milioni ma non c'è alcun tipo di informazione circa la programmazione del piano assunzionale di docenti, ricercatori e tecnici con particolare riferimento alle clinicizzazioni di oncologia, ortopedia e nefrologia, al quale dovrebbero seguire i relativi concorsi, le assunzioni necessarie per il dipartimento e il reclutamento di personale MED/F al fine del consolidamento del corso di laurea in Scienze e tecniche dello sport. Tuttavia, a seguito del rifiuto del Dipartimento Biomedico, la Scuola di Medicina avvierà adesso il reclutamento con pochi bandi senza specificare le classi e partiranno le supplenze dei docenti universitari (trattasi di personale medico- sanitario) mentre non è pronta la banca dei Saperi".
Per Perrini è necessario un passaggio nelle sedi istituzionali per fare chiarezza. "Alla luce di quanto descritto occorrerebbe un'azione combinata volta al conseguimento di un duplice obiettivo: fronteggiare l'emergenza sanitaria del capoluogo ionico e formare le nuove leve. Per questo ho chiesto che il presidente Emiliano, che detiene la delega alla Sanità, l'assessore alla Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, il Direttore Generale Asl TA, Vito Gregorio Colacicco, il Rettore dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Stefano Bronzini, il Direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, vengano a riferire in Commissione Sanità come intendono procedere ma soprattutto come mai non è stata avviata la procedura per l'istituzione del Dipartimento Biomedico atteso solennemente dal 2022".
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