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Melucci azzera la Giunta. Dimissioni in massa nelle municipalizzate

Gli effetti della crisi: decadono i cda di Amat, Amiu, Infrataras. Il Pd: restano le criticità

Rinaldo Melucci

Rinaldo Melucci

Arriva ad un punto estremo la crisi al Comune. Questa mattina il sindaco Rinaldo Melucci ha azzerato la giunta comunale. 

«Come da richiesta dei livelli regionali dei partiti di centrosinistra e nell'attesa di conoscere sempre loro disponibilità al confronto - si legge in una nota di Palazzo di Città- il sindaco Rinaldo Melucci ha provveduto questa mattina all'azzeramento della giunta comunale».

Ma non è tutto. Perché contestualmente si sono dimessi tutti i componenti dei consigli di amministrazione delle società municipalizzate. A rassegnare le dimissioni sono stati Giuseppe Stasolla (Kyma Servizi - Infrataras), Ilaria Pizzolla (Kyma Mobilità- Amat), Nicola Infesta (Kyma Ambiente - Amiu). Con queste dimissioni decadono tutti i rispettivi consigli di amministrazione. Tutti i dimissionari sono dell'area Italia Viva. Un segnale, quindi, che il partito guidato in consiglio comunale da Massimiliano Stellato si chiama fuori dalla maggioranza. E, poiché nell'era social anche questo conta, tutti i consiglieri di Italia Viva hanno abbandonato la chat di whatsapp riservata proprio ai componenti della maggioranza.

Melucci, quindi, azzera tutto, tentando così di assecondare Pd, M5S, Con, Verdi e Psi, che avevano preso le distanze dal suo operato. Basterà questo ennesimo tourbillon per ricomporre le profonde fratture? Giovedì scorso, dopo la conferenza con la quale il sindaco, tra l'accomodante e l'infastidito, aveva offerto la propria disponibilità a rivedere tutti gli assetti, lo stesso Stellato aveva pubblicato un post su facebook: «E vabbè (...) se vi dobbiamo prendere per i fondelli, lo faremo volentieri...)» . Poche parole seguite dall'emoticon con l'occhiolino. Questo azzeramento globale è quindi il sintomo di una presa per i fondelli o siamo di fronte ad un reale tentativo di ricomporre una coalizione che non è mai stata stabile e coesa? Martedì arriverà in aula il bilancio. Non è da escludere un rinvio in attesa di chiarimenti tra Melucci e gli altri partiti.

Il Pd: «Restano criticità»

Le prime reazioni alle mosse di Melucci arrivano dal Pd: «Il Partito Democratico di Taranto oggi ha dato un segnale di forte unità votando all'unanimità la relazione del segretario regionale Domenico De Santis il quale a margine della direzione ha dichiarato: "Abbiamo preso atto della prima apertura di questa mattina del Sindaco Melucci ma permangono ancora le criticità e le perplessità su quanto abbiamo chiesto. L'ingresso del Sindaco in una forza politica di opposizione (Italia Viva, ndr), peraltro lontana dai principi e dai temi del programma elettorale del 2022, costituiscono un problema per la maggioranza che ha portato all'elezione del primo cittadino con oltre il 60% delle preferenze. Allo stesso tempo, l'ingresso in maggioranza di esponenti dell'opposizione, responsabili dello scioglimento anticipato del consiglio, non garantisce affidabilità e credibilità al proseguo dell'attività amministrativa. L'allargamento della maggioranza a consiglieri di opposizione per esigenze numeriche non giustificano il trasformismo e il tradimento elettorale compiuto. Il sindaco deve ricostruire la maggioranza originaria, e chiarire la sua personale posizione sulle diverse tematiche del programma, tra cui la posizione sullo scudo penale, la decarbonizzazione, il riesame Aia, sull'inceneritore, sul comparto 32 del pug e sul destino della società partecipata Kyma ambiente. Sui Giochi del Mediterraneo la smetta di fare la foglia di fico dell'arroganza di Fitto, lo stesso che sta determinando il collassamento dell'ex Ilva. Questa grande opportunità per la Terra Jonica è patrimonio esclusivo della coalizione che ha vinto le elezioni e nessun atto di violenta rimozione storica potrà cancellarlo"».

«Solo se si garantisce quanto sopra - ha concluso De Santis - si compiono i passi indietro che abbiamo chiesto. Ora tocca al Sindaco ricostruire la maggioranza. Altrimenti, ricordando al Sindaco che da qualche giorno, PD, M5S, Verdi, PSI e CON sono all'opposizione, non saremo disponibili ad approvare il bilancio di previsione. Pertanto, il Sindaco spieghi alla città le vere motivazioni che hanno portato a tradire il patto con i cittadini, chiarisca la sua posizione sui temi programmatici e apra poi la discussione con i singoli partiti. Solo dopo si potrà andare all'approvazione del bilancio di previsione ricostruendo il clima di fiducia necessario per garantire alla città di Taranto una buona amministrazione».

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