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Emmanuel Macron

Nessun passo indietro. Emmanuel Macron, tira dritto per la sua strada sulla riforma delle pensioni, da settimane al centro di proteste e scontri nel Paese. Quella delle riforme al sistema pensionistico è questione delicata ma decisiva. L’invecchiamento della popolazione europea mette sempre più sotto pressione i sistemi pensionistici, minacciandone la sostenibilità futura. Non è la prima volta che il presidente Macron punta a riformare il sistema pensionistico francese, ritenuto eccessivamente complicato, inefficiente e iniquo. L’età pensionabile francese è fra le più basse in Europa (dove la media è di 65 anni) e le modifiche sono fondamentali per garantire un futuro finanziariamente sostenibile al sistema pensionistico nazionale Lo scopo è di semplificarlo abolendo i 42 ‘regimi speciali’ che lo compongono e che prevedono notevoli differenze di agevolazioni e trattamenti tra categorie di lavoratori, introducendo al suo posto un sistema di pensione più equo e sostenibile per le casse dello stato. Senza alcuna riforma e in concomitanza con il progressivo invecchiamento della popolazione francese, potrebbe generare un deficit di 20 miliardi di euro entro il 2030. La proposta attuale innalzerebbe l’età minima pensionabile da 62 a 64 anni, estendendo a 43 gli anni di contributi da maturare per accedere alla pensione. Il progetto intende allineare l’età pensionabile della Francia a quella degli altri paesi europei. In Germania si ha una pensione completa a 67 anni, lo stesso in Italia con almeno vent’anni di contributi. Nei Paesi Bassi e in Portogallo l’età pensionabile di 66 anni e in Spagna 65 con almeno 37 di contributi. Le opposizioni di destra e sinistra lamentano che, attraverso la riforma, il governo esclude di fatto ogni altra via d’uscita possibile, come l’aumento delle tasse alle imprese, l’abbassamento delle pensioni più alte o l’aumento del debito pubblico. E osservando i sondaggi si scopre che sei francesi su dieci sarebbero d’accordo con una riforma del sistema pensionistico, con qualche modifica, in particolare sui lavori più usuranti. Il presidente Macron ha fatto dell’innalzamento dell’età pensionabile una pietra miliare, un simbolo delle sue ambizioni riformiste. Non vuole mostrare alcuna debolezza su quello che è ormai diventato un suo cavallo di battaglia. Il Consiglio costituzionale francese si è espresso: la riforma delle pensioni dovrà essere leggermente modificata ma nella sostanza è conforme alla Legge fondamentale dello Stato. Per il leader di Renaissance la riforma “non fa piacere a me come non fa piacere a voi ma è necessaria per la tenuta dei conti pubblici del Paese”. Macron rivendica il lavoro fatto e si dichiara ponto a “sopportare l’impopolarità” della riforma: “Tra i sondaggi a breve termine e l’interesse generale del Paese, scelgo l’interesse generale del Paese”.
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