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L’unione delle Italie per l’Europa Mediterranea

Il Mezzogiorno visto dal satellite

Il Mezzogiorno visto dal satellite

Domenica ho portato il saluto di Mezzogiorno Federato e del suo Presidente, on. Claudio Signorile, al congresso nazionale del Movimento Italia del Meridione che, nell’occasione, ha deliberato di trasformarsi in partito. Italia del Meridione, sotto la guida dell’on. Orlandino Greco, è diventata una formazione molto interessante, che dovremmo invitare all’incontro del 26 aprile p.v. per verificare una sua disponibilità a condividere il nostro progetto in vista delle elezioni europee, insieme ai civici del nord e del centro Italia. Al congresso è intervenuto il Presidente della Regione Calabria on. Roberto Occhiuto. Occhiuto ha illustrato le iniziative che sta portando avanti ed, in particolare, la realizzazione di un rigassificatore, con annessa piattaforma del freddo, a Gioia Tauro, unitamente ai progetti per utilizzare il retro porto per attività produttive. Tutto ciò mi ha dato l’opportunità di illustrare lo scopo per cui è nato Mezzogiorno Federato e cioè di unire, a costituzione invariata, attraverso un patto, le energie delle regioni meridionali per programmare, progettare e realizzare, con uno sforzo comune, opere e servizi di spessore strategico, attraverso l’utilizzo di risorse regionali, statali e, soprattutto, europee. Ho ricordato all’assemblea che l’idea del rigassificatore, della piattaforma del freddo e dell’utilizzo del retro porto, era stata concepita ed avviata circa quindici anni fa dalla giunta Loiero, di cui ho fatto parte, ma che di tutto ciò non si era fatto nulla per mancanza di continuità amministrativa ma, soprattutto, perché una sola regione, specie se meridionale, è troppo debole per affrontare da sola grandi questioni. Ho, pertanto, ammonito l’assemblea che le corse solitarie non producono grandi risultati, come, per ultimo, si sta verificando in sede di attuazione del PNRR, che è a forte rischio di fallimento specialmente nel Mezzogiorno. Naturalmente, si è parlato di autonomia differenziata. Occhiuto si è vantato di aver chiesto ed ottenuto la sostituzione del criterio della spesa storica con quello dei costi standard, per garantire uniformità nazionale per Lep e Lea. Ma tutto ciò vale per sanità, istruzione e trasporti locali, dove sono in gioco i diritti fondamentali, volendo ammettere che, pur in presenza di un governo di destra, il principio troverà concreta attuazione. Ma dal principio restano fuori le grandi infrastrutture e cioè autostrade, strade statali, ferrovie, porti, aeroporti, rigassificatori ecc. Proprio le opere strategiche di cui sono carenti le regioni meridionali. E, “destino cinico e baro”, si corre il rischio che la nostra elaborazione di federare con un patto, a costituzione invariata, le regioni meridionali sia messa in opera dalle regioni del Nord Italia, mentre le istituzioni del Sud procedono in splendido autoreferenziale isolamento. Sarebbe imperdonabile aver mosso l’albero mentre gli altri raccoglieranno i frutti. Le organizzazioni politiche del Mezzogiorno debbono avvertire la responsabilità di condurre insieme la battaglia in difesa dei legittimi interessi dei cittadini meridionali. Mentre i governanti delle nostre regioni sono chiamati ad utilizzare le opportunità offerte dalla Carta Costituzionale per federarsi, stipulando un patto per affrontare insieme le grandi questioni strategiche, che, in questo tornante della storia, è possibile risolvere giacché l’Unione Europea è diventata consapevole dell’importanza del Mediterraneo, dove si affacciano come vere piattaforme logistiche, al centro del Mare Nostrum, le nostre regioni meridionali. Con questi pensieri ho concluso il mio intervento di saluto al congresso di Italia del Meridione.
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