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Un educatore tra sapere e umanità
25 Gennaio 2025 - 08:00
“L’uomo è misura di tutte le cose”, scriveva Protagora, sottolineando il valore del pensiero umano come fondamento della conoscenza e della realtà. Se c’è un’esistenza che può ben incarnare questo principio, è quella di Pietro Lucchese, marito, genitore e insegnante, che ha dedicato la vita alla ricerca del sapere, alla formazione delle nuove generazioni e alla valorizzazione del territorio natale. Uomo mite e sensibile, dotato di grande generosità e passione per la cultura, ha lasciato un’impronta indelebile nella scuola e nella letteratura pugliese e nazionale, con il suo insegnamento e i suoi scritti. A un anno dalla sua scomparsa, il suo ricordo resta vivo come quello di un autentico educatore, capace di coniugare rigore e umanità, conoscenza e cuore.
Pietro Lucchese nacque a Pulsano il 13 gennaio 1939 e morì a Taranto il 20 gennaio 2024. La sua formazione prese avvio nel paese natio e proseguì al collegio di Buonsollazzo, in provincia di Firenze. Continuò poi il percorso classico a Camaldoli, nel Casentino, provincia di Arezzo. Ritornato in Puglia, conseguì il diploma magistrale presso l’Istituto Livio Andronico di Taranto e, dopo aver superato il concorso a cattedra nel 1964, divenne maestro elementare.
Il 24 giugno 1971, si laureò in Pedagogia presso l’Università di Bari, con una tesi in filosofia teoretica su Giambattista Vico, ottenendo il massimo dei voti. Nel 1972 si abilitò in Pedagogia e Filosofia, avviando la sua lunga carriera come docente di Storia e Filosofia al liceo scientifico di Martina Franca. Negli anni successivi insegnò nei più prestigiosi istituti tarantini: il liceo scientifico Battaglini, il liceo classico Archita e il liceo classico Quinto Ennio. Nel 1983 vinse il concorso per preside, incarico che ricoprì fino al pensionamento, guidando con equilibrio e lungimiranza diversi licei sul territorio nazionale.
Oltre alla carriera scolastica, Lucchese si distinse come pubblicista, iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Collaborò per anni con il quotidiano tarantino “Corriere del Giorno”, con la rivista di istruzione secondaria “Civiltà dei Licei” (Ed. Scorpione, Taranto), con il mensile di cultura e formazione “Scuola & Amministrazione” (Ed. Carra, Casarano, Lecce) e, occasionalmente, con la “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari.
Autore di numerosi saggi, scrisse “Note d’Arte” su artisti italiani e stranieri e ha lasciato un’importante eredità culturale attraverso le sue pubblicazioni, tra cui “Costellazione Arte” (1996, Ed. Scorpione, Taranto), “Storia della Puglia raccontata” (1997, Ed. Carra, Casarano) con illustrazioni di Onofrio Bramante, “In prima linea nella scuola che cambia” (1999, Ed. Scorpione, Taranto), “La scuola in gioco - Diario di una transizione difficile” (2002, Ed. Carra, Casarano), “Appunti di viaggio” (2004, Ed. Fumarola, Taranto), “I giovani e la scuola” (2009, Ed. Santa, Casarano), “Il mistero di quegli occhi” (2010, Ed. Pazzini, Rimini), “La realtà culturale del Novecento” (2010, Ed. Fumarola, Taranto), “Cara Pulsano ti scrivo...” (2010, Ed. Fumarola, Taranto), “Post-Modernità” (2011, Ed. Fumarola, Taranto), “Correvo a piedi nudi” (2012, autobiografia autofinanziata e donata a parenti e amici), “Pulsano. La recente storia del mio paese e riflessioni su altri argomenti” (2013, Ed. Scorpione, Taranto) e “L’originalità storico-filosofica di Giambattista Vico” (2014, Ed. Scorpione, Taranto).
La sua ultima fatica editoriale fu “Il tortuoso cammino della scuola”, pubblicata da TG Grafica Pulsano, una raccolta di scritti sulle problematiche scolastiche dal 2000 al 2008.
Pietro Lucchese fu molto più di un docente e di un preside: fu un cultore del bello, della letteratura e dell’arte, un punto di riferimento per intere generazioni di studenti, colleghi e lettori. La sua passione per il sapere si tradusse in un instancabile impegno per la divulgazione culturale, in una visione della scuola come luogo di crescita e di formazione integrale dell’essere umano.
A un anno dalla sua scomparsa, il suo insegnamento e il suo esempio restano scolpiti nella memoria di chi lo ha conosciuto, nei suoi scritti e nell’eredità che ha lasciato. Nell’incontro che si terrà a Pulsano sabato 25 gennaio alle ore 17:30, presso il convento dei Padri Riformati, dopo i saluti istituzionali del sindaco e degli assessori, interverranno diversi relatori per ricordare la figura di Pietro Lucchese. Giovangualberto Carducci offrirà un’analisi su “Il preside Lucchese e la comunità scolastica”, con particolare riferimento alla sua produzione saggistica e ai suoi scritti per quotidiani e riviste. Vincenzo Lucchese approfondirà “Caratteristiche peculiari e secolari della cultura benedettina e camaldolese”, illustrando come questa formazione abbia reso suo padre un eccellente studente in meno di un lustro, nonostante le origini contadine, l’irrequietezza e la scarsa scolarizzazione. Cosimo Menna presenterà “Racconti anche divertenti sulle doti caratteriali di Lucchese”, con riferimenti ai suoi libri autobiografici e ai contributi dati alla cultura pulsanese. Infine, Saviano Nazzareno interverrà con “Racconti sulle ultime attività di Lucchese per Pulsano”, includendo riferimenti al libro Correvo a piedi nudi.
Come amava ricordare, riprendendo Vico, “La storia non è solo memoria del passato, ma luce per comprendere il presente e il futuro”. E nella storia della scuola e della cultura pugliese, il nome di Pietro Lucchese continuerà a brillare.
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