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EVENTI E TURISMO

Settembre a Bari non finisce mai

Una mappa per orientarsi tra rassegne, grandi conferenze internazionali e appuntamenti gratuiti dal 5 al 30 settembre. Inclusione, accessibilità e investimenti pubblici raddoppiati guidano l’estate che continua

Il giornale dell'estate

Settembre, a Bari, è il mese in cui le ferie si trasformano in esperienza culturale

Bari l’estate non chiude con il calendario. Cambia luce, si abbassa la temperatura, ma la città resta accesa. Dalle periferie al centro, i luoghi della socialità diventano sedi naturali di concerti, spettacoli, laboratori, incontri. È il segno di un programma che non si limita a occupare le serate con intrattenimento, ma che prova a coltivare cultura come leva di crescita e coesione. Il filo conduttore è chiaro: portare eventi di qualità in ogni quartiere, assicurare accesso gratuito al maggior numero possibile di persone, rafforzare gli strumenti di accessibilità per chi convive con disabilità, e far dialogare le vocazioni creative della città con le reti nazionali e internazionali.

 

Il cuore operativo si chiama Le Due Bari 2025, progetto del Comune con l’Assessorato alle Culture che nel solo mese di settembre mette in campo oltre 100 appuntamenti tra musica, danza, teatro, performance e momenti partecipativi. Un tassello dentro un mosaico più ampio che, dall’inizio dell’estate, ha generato 702 eventi gratuiti diffusi nei 19 quartieri. A questa trama si intrecciano la tappa barese di Lectorinfabula, dal 18 al 23 settembre con un ulteriore appuntamento il 26, e l’arrivo della European Jazz Conference, dal 25 al 28 settembre, con oltre 400 delegati da 40 Paesi. In parallelo, le rassegne Bari in Jazz e Premio Nino Rota proseguono il racconto di un territorio che sa essere crocevia di linguaggi.

 

In città il messaggio istituzionale è esplicito. Il sindaco Vito Leccese rivendica una scelta precisa: raddoppiare i fondi per gli appuntamenti diffusi, tenendo insieme il sostegno logistico e quello economico agli operatori. La stagione 2025, sottolinea, non punta solo alla somma degli eventi, ma a un’idea di comunità che si riconosce nella cultura. La visione è condivisa dall’assessora Paola Romano, che mette al centro due parole chiave: accessibilità e partecipazione. I format immersivi, i podcast dal vivo, i concerti in luoghi non convenzionali, le residenze e i workshop non sono cornici, ma strumenti per allargare i pubblici, coinvolgere famiglie e ragazzi, mischiare i codici. La prospettiva guarda già oltre settembre, con una programmazione di lungo respiro e con i primi passi verso la candidatura Unesco del culto di San Nicola.

Da qui parte il nostro itinerario ragionato fra gli appuntamenti dal 5 settembre in poi, pensato per chi ama il ritmo lento delle vacanze tardo estive e la curiosità di scoprire cosa succede appena dietro l’angolo.

 

Dal 5 settembre si riparte all’aperto, con il Parco Rossani che torna a trasformarsi in un’arena per famiglie e ragazzi. Qui il festival Adrenalin porta un concerto pensato per tutte le età, rilanciando l’idea di parco come spazio comune della musica. L’indomani, 6 settembre, la scena si divide tra la Casa di Pulcinella, che ospita uno spettacolo di teatro popolare capace di parlare anche a chi vive una disabilità grazie a modalità di fruizione dedicate, e Spazio Murat e Arena ai Riciclotteri, dove la linea Mast Groove Connection e Adrenalin intrecciano linguaggi, dalla tradizione alle contaminazioni moderne. La sera del 7 settembre si torna a Parco Rossani per un nuovo set che gioca con la memoria del rock’n’roll italiano, con interpretazione in LIS che rende l’esperienza accessibile anche alle persone sorde.

L’8 settembre il parco ospita una delle voci più interessanti della scena jazz italiana in una formula conviviale e aperta. È un modo per ribadire che la città non separa i luoghi del passeggio da quelli dell’ascolto colto: la gente si muove, si ferma, scopre. Il 9 settembre tocca all’Anfiteatro della Pace con un concerto a misura di famiglie, mentre l’Arena ai Riciclotteri accende il suo palco per un viaggio nel suono vintage con piena accessibilità LIS. Il 10 settembre il quartiere di Torre a Mare ospita un appuntamento del Bari Guitar Fest, mentre l’Anfiteatro prosegue il percorso Mast Groove: tappe diverse della stessa rotta, quella che porta la musica fuori dai circuiti chiusi.

 

Una spiaggia a San Girolamo

Il capitolo successivo scorre tra 12 e 14 settembre. A Carbonara la Biblioteca Maurogiovanni apre alle fiabe contemporanee; al Teatro Kismet la danza incontra il mito; al Teatro Abeliano si rinnova il rito della primavera in forma coreutica, con ausili e cuffie per una fruizione inclusiva. Il 13 settembre il Parco Rossani accoglie un set nato dentro il Bari Guitar Fest e l’Anfiteatro della Pace convoca il rock internazionale di culto. Il 14 settembre la città raddoppia: all’Anfiteatro un tuffo nel doo-wop filtrato dalla comicità sofisticata, mentre nella Chiesa di San Giorgio Martire a Loseto l’Eurorchestra da Camera di Bari disegna un cammeo settecentesco dentro il Barinon Festival 2025. È la stessa domenica che racconta la cifra di questa programmazione: alto e popolare convivono senza imbarazzi.

 

La seconda metà del mese è la più fitta. Il 16 settembre l’Auditorium Novartistudium ospita un dialogo a due fra violino e pianoforte, con semplificazioni e supporti per la fruizione delle persone con disabilità. Il 19 settembre nella Chiesa di San Carlo Borromeo la danza torna come gesto politico con ResExtensa, e negli spazi dell’Officina Orffiana delle Arti un racconto multimediale riflette su errori e creazione, proseguendo la linea In_Armonia che mette insieme ascolto, visione e pratica.

 

Il 20 settembre segna una sera di doppie possibilità. A Parco Rossani va in scena un lavoro che unisce realtà associative del territorio, con accesso LIS. In contemporanea, la Biblioteca Catino allestisce un concerto di musica classica con ausili multimediali e musicologo, a conferma di una cura particolare per l’accessibilità cognitiva e sensoriale. Il 21 settembre il focus torna sulle chiese di quartiere. A San Nicola Catino risuona un piano recital che valorizza la giovane scuola pugliese, mentre a San Girolamo l’Eurorchestra prosegue il suo viaggio nella vita di Niccolò Piccinni miscelando gloria e malinconia. È la prova che gli spazi sacri, in città, sanno farsi sale da concerto e luoghi di comunità.

Torre a Mare

Poi arriva la settimana che porta Bari al centro della mappa europea del jazz. Dal 25 al 28 settembre la European Jazz Conference trasforma il capoluogo in una piattaforma di incontri, panel, networking e soprattutto musica dal vivo in alcuni dei luoghi più suggestivi. Non è solo una rassegna, ma una vetrina professionale che porta qui programmatori, direttori artistici, agenti, manager. La città diventa un crocevia per scambiare buone pratiche e scoprire artisti, tra palchi aperti alla cittadinanza e momenti riservati agli addetti ai lavori. La presenza di oltre 400 delegati da 40 Paesi racconta l’ambizione di una scena che non è periferia creativa, ma nodo europeo.

Intorno alla conferenza, la Biblioteca Catino il 25 settembre apre una serata dedicata ai rapporti tra cinema e classica, mentre in Piazza del Ferrarese l’Ex Mercato del Pesce ospita un doppio dj set che introduce il Community Radio Summit di Ascolto. Sulla spianata davanti al Fortino Sant’Antonio un’anteprima aggiunge un ulteriore tassello elettronico. Il giorno dopo, 26 settembre, la città si sposta fino a Ceglie del Campo, dove il Castello diventa teatro di narrazione fisica con ResExtensa. Al Parco Bonomo si apre la tre giorni di Ascolto con live set e talk che esplorano la radio come spazio, comunità e archivio.

 

Il 27 settembre le storie di Bari Svelata tornano a cielo aperto nel piazzale della Torre dell’Annunziata, con interpretazione in LIS e supporti cartacei per accompagnare il pubblico nella fruizione. A Spazio 13 la maratona di Ascolto prosegue con una programmazione che guarda all’Europa e oltre, intrecciando ricerca sonora e attitudine clubbing. È una costellazione che porta i più giovani a scoprire come la radio possa farsi laboratorio civico, come l’archivio diventi materiale vivo.

 

Il 28 settembre il Barinon Festival chiude alla Chiesa di San Giorgio Martire a Loseto con il quinto e sesto quadro dedicati agli anni parigini e all’ultimo concerto di Piccinni, mentre a San Nicola Catino un duo voce e pianoforte riporta il repertorio lirico vicino alle persone grazie a ausili e mediazione del musicologo. Intanto lo spazio antistante il Fortino Sant’Antonio accoglie un nuovo dj set e il Waterfront di San Girolamo ospita una tripletta elettronica che guarda a scene internazionali. È una domenica che fotografa l’idea della rassegna: centro e mare, memoria e futuro, classica e club culture.

Piazza del Ferrarese

Il sipario si chiude il 30 settembre con un omaggio a Ennio Morricone all’Istituto Salvemini. L’Orchestra Filarmonica Pugliese porta un repertorio di temi che hanno segnato l’immaginario collettivo, accompagnato da ausili multimediali e dalla guida del musicologo. È una scelta simbolica: chiudere in una scuola, come a dire che la trasmissione del sapere, e del piacere di ascoltare, è il vero lascito dell’estate che non finisce.

 

Accanto ai concerti e agli spettacoli, una città che vuole tenere insieme turismo lento e residenza culturale ha bisogno di laboratori. Dal 5 settembre il programma propone moduli di scrittura musicale, approfondimenti su rock e culture giovanili, percorsi sulla produzione e la voce rivolti a famiglie e ragazzi. I laboratori di tango al Parco Di Cagno Abbrescia diventano un ponte fra generazioni, un invito a riscoprire il corpo collettivo che balla. E poi il laboratorio radiofonico di Ascolto a Spazio 13, scandito in moduli che accompagnano partecipanti e curiosi fino alla fine del mese, mostrando come si costruisce un palinsesto, come si racconta una città con i suoni. Per gli adulti, gli incontri su teatro educativo firmati Madimù indicano una via gentile per usare la scena come pratica di cura.

 

Il capitolo inclusione non è decorativo. Molti appuntamenti sono accessibili in LIS, altri prevedono cuffie antirumore, ausili multimediali, sottotitoli, operatori specializzati in Braille. È il segno di una rassegna che non confonde l’evento con la vetrina. Qui l’obiettivo è mettere tutte le persone nelle condizioni di partecipare, senza gerarchie tra centro e periferie, tra teatri e parchi, tra platee e spiagge.

 

Dietro a questa costellazione c’è un capitolo di bilancio che racconta una scelta politica. Il Comune ha approvato una variazione al Bilancio di Previsione 2025–2027 portando l’investimento complessivo per la cultura a 2.429.047,94 euro, di cui 554.985,86 dal MIC e 1.874.062,08 dal POC Metro 2014–2020, con un incremento di 960.000 euro rispetto allo stanziamento iniziale. È una cifra che permette di distribuire gli appuntamenti lungo tutto il mese in una geografia capillare. Ma soprattutto, consente di sostenere gli operatori locali in un momento in cui molti territori stanno riducendo la spesa culturale. Qui si sceglie la strada opposta, con la convinzione che attrarre pubblico e viaggiatori non sia un effetto speciale, ma l’esito di una politica culturale stabile.

 

Il Teatro Piccinni

Il racconto si allarga quando entra in scena Lectorinfabula, il festival della Fondazione Di Vagno che a Bari porterà, dal 18 al 23 settembre, presentazioni, laboratori per l’infanzia e un appuntamento di forte impatto pubblico: al Teatro Piccinni, il 21 settembre alle 18, il live podcast “I padroni del mondo”, condotto da Luca De Biase con la media partnership di Rai Radio3 e la collaborazione di Puglia Culture, mette al centro il tema del potere. La stessa domenica, al mattino, la Biblioteca dei ragazzi e delle ragazze accoglie un laboratorio a misura di famiglie, mentre il 23 settembre la stessa biblioteca ospita la presentazione di Mal di nebbia. Il 26 settembre, infine, Sala Murat accoglie Yael Bartana per un ritratto d’artista che lega ricerca visiva e sguardo politico. È un continuum che spiega perché Bari non separi il tempo libero dal tempo del pensiero.

 

All’orizzonte, infine, c’è la memoria di un chitarrista barese amato dalla scena indie nazionale, Claudio Colaianni. Il 6 settembre, nell’ambito del Premio Nino Rota 2025, un contest live al Parco per Tutti di Torre a Mare ricorda il suo lascito. È un momento di comunità, di riscoperta e di resistenza culturale che parla ai giovanissimi e ai nostalgici, a chi suona e a chi ascolta.

Nel complesso, il cartellone dal 5 al 30 settembre compone un panorama che chi visita Bari in queste settimane può abitare con naturalezza. Si può cominciare con un recital in chiesa, proseguire con un dj set vista mare, passare per un laboratorio di radio o di scrittura musicale, e chiudere la giornata con un concerto in un parco. Tutto dentro una città che ha deciso di misurare la propria qualità non solo dai grandi nomi, ma dalla densità dei legami che la cultura riesce a generare.

 

Per orientarsi tra date, luoghi e orari, il calendario completo è aggiornato sulla landing page di Le Due Bari e sui canali social del progetto. È la bussola necessaria per non perdersi in un’agenda che ha l’ambizione di includere e di sorprendere. Settembre, a Bari, è il mese in cui le ferie si trasformano in esperienza culturale e la vacanza diventa un invito a partecipare.

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