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TECNOLOGIA
13 Agosto 2025 - 06:00
In Puglia, anche in piena estate, quando le strade si riempiono di turisti e i centri storici diventano labirinti di vicoli, orientarsi può essere un’impresa. E a quanto pare, non solo per chi arriva da fuori. Ben il 63% dei pugliesi ammette di sbagliare strada spesso o con una certa frequenza, nonostante l’uso del navigatore.
È il primo dato che balza agli occhi leggendo la recente indagine dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, dedicata al rapporto fra automobilisti e tecnologia alla guida. La statistica, per certi versi sorprendente, racconta un tratto curioso della vita su quattro ruote nella regione. Perché se in tanti amano muoversi in auto, attraversare la costa adriatica o quella ionica, inerpicarsi verso i borghi della Murgia o raggiungere masserie e agriturismi dell’entroterra, il rischio di sbagliare strada resta altissimo. Non solo per colpa di indicazioni mancanti o di deviazioni improvvise, ma anche per un approccio alla guida che spesso si affida più all’istinto che alla tecnologia.
Le reazioni di fronte all’errore sono diverse: il 41% sceglie di dare una seconda possibilità al navigatore, sperando che questa volta indichi la via giusta; il 38% preferisce chiedere indicazioni ai passanti; un irriducibile 16% decide di cavarsela senza aiuti, fidandosi della memoria o dell’intuito.
Auto più tecnologiche:un desiderio diffuso
L’indagine rivela anche un altro aspetto interessante: il 57% dei pugliesi vorrebbe rendere la propria auto più tecnologica. Non si tratta di un semplice vezzo: molti ritengono che un equipaggiamento più avanzato possa facilitare la guida, renderla più sicura e migliorare il comfort a bordo.
I sistemi più richiesti sono quelli di sicurezza e assistenza alla guida (36%), seguiti da funzioni di connettività con lo smartphone (14%) e comandi vocali (11%). A riprova che oggi l’auto è molto più di un mezzo di trasporto: è un piccolo ecosistema personale. Il 74% degli automobilisti pugliesi ascolta musica durante il tragitto, il 37% approfitta del tempo in auto per telefonare in vivavoce, mentre il 30% considera l’abitacolo il luogo ideale per riflettere o riorganizzare le idee.
La spinta della telematica
Se c’è un settore che sta guadagnando terreno, anche in Puglia, è quello della telematica. Con il termine si indicano tutte le tecnologie che, attraverso dispositivi come la scatola nera, permettono di monitorare la guida, localizzare l’auto, ricevere assistenza in caso di guasti o incidenti.
Secondo l’indagine, i servizi più desiderati sono la ricerca e il recupero del veicolo (49%), il rilevamento delle distrazioni al volante (44%), la segnalazione di incidenti con invio automatico dell’assistenza (44%) e, per chi ama viaggiare spesso, l’integrazione con il telepedaggio (14%). Alcuni citano anche l’allerta meteo (17%) come funzione utile, specie in un territorio dove temporali improvvisi o raffiche di vento possono cambiare le condizioni di viaggio in pochi minuti.
Desiderio di Sicurezza in primo piano
Perché tanta attenzione verso questi strumenti? La risposta è semplice: il 60% dei pugliesi vede nella telematica un alleato per aumentare la sicurezza alla guida. Seguono il risparmio (42%), il miglioramento del proprio stile di guida (27%) e una maggiore tranquillità derivante dal sapere che il veicolo è costantemente monitorato (21%).
La tecnologia, insomma, viene percepita come una protezione aggiuntiva. Un aiuto concreto in una regione dove la viabilità presenta ancora criticità, fra strade provinciali a carreggiata ridotta, attraversamenti urbani complessi e flussi turistici che nei mesi estivi possono triplicare il numero di veicoli in circolazione.
Il contesto nazionale e il messaggio degli esperti
A commentare i dati è Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni: “Il nostro Osservatorio evidenzia una significativa sensibilità verso l’importanza della sicurezza stradale, fattore fondamentale in un Paese dove ogni giorno si verificano in media 456 incidenti. Una polizza telematica amplia le opportunità di protezione attraverso la tecnologia e permette agli automobilisti di migliorare il proprio stile di guida”.
L’indagine è stata condotta dall’istituto di ricerca Nextplora con metodologia CAWI su un campione rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per età, genere e area geografica. I risultati pugliesi, per certi versi, si allineano al quadro nazionale, ma mostrano anche peculiarità legate al territorio: la maggiore propensione a chiedere indicazioni “di persona”, ad esempio, o il peso attribuito alla musica e alle telefonate come parte integrante dell’esperienza di guida.
Estate e mobilità:un banco di prova
Non c’è periodo più indicativo dell’estate per valutare come ci muoviamo. Strade affollate, lunghe code per raggiungere il mare, deviazioni legate a sagre o eventi nei centri storici mettono alla prova tanto la tecnologia di bordo quanto la pazienza di chi guida. In questo scenario, la voglia di strumenti più evoluti non è solo un capriccio: è la risposta a esigenze concrete di orientamento, sicurezza e comfort.
In Puglia, dove la vacanza è spesso itinerante – un giorno al mare, quello dopo in un borgo d’arte, poi in un parco naturale – l’auto resta il mezzo privilegiato. Eppure, i dati dell’Osservatorio dimostrano che l’orientamento non è il punto forte nemmeno di chi queste strade le percorre da anni. Forse è per questo che cresce l’interesse verso assistenti di guida sempre più intelligenti e servizi che possano prevenire imprevisti.
Uno sguardo al futuro
La direzione sembra chiara: la Puglia automobilistica del futuro sarà sempre più connessa, monitorata e tecnologica. Le generazioni più giovani, abituate a gestire la propria vita attraverso lo smartphone, porteranno in auto le stesse aspettative di immediatezza e integrazione digitale. E le tecnologie telematiche, se ben comunicate e accessibili, diventeranno parte integrante della dotazione di serie, non più un optional per pochi.
Nel frattempo, resta la sfida di tradurre il desiderio di tecnologia in un miglioramento reale della sicurezza stradale. Perché dispositivi avanzati e app di navigazione non bastano, se non sono accompagnati da un comportamento consapevole al volante. E su questo terreno, la partita si gioca ancora più nella testa di chi guida che nel cruscotto della sua auto.
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