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slow food
13 Agosto 2025 - 06:00
La Puglia non smette di stupire. Dopo aver conquistato turisti e palati di mezzo mondo con i suoi prodotti tipici, ora prova a fare un passo in più: trasformare il legame tra territorio e cibo in una politica concreta di salute pubblica. È questa l’essenza della De.Co.Sal. – Denominazione Comunale di Origine a valenza Salutistica, un marchio che nasce per certificare non solo la provenienza e la tipicità di un alimento, ma anche le sue proprietà salutistiche, frutto di ricerche scientifiche e tradizioni tramandate nei secoli.
L’iniziativa parte ufficialmente da Mola di Bari, grazie alla collaborazione tra il Comune, l’associazione Tipica Puglia e il Centro Cibo in Salute dell’Università di Bari Aldo Moro, con il sostegno convinto dell’assessorato regionale all’Agricoltura guidato da Donato Pentassuglia. Ma le potenzialità sono regionali, se non nazionali.
Oltre le vecchie De.Co., il valore aggiunto della salute
In Puglia le De.Co. – Denominazioni Comunali – sono nate per tutelare le eccellenze gastronomiche locali, dal pane di Altamura al capocollo di Martina Franca, dalla cipolla di Acquaviva al carciofo brindisino. La De.Co.Sal. porta questa logica un passo avanti, inserendo un elemento innovativo: la certificazione delle qualità benefiche e salutari di un prodotto. Significa che un olio extravergine, un vino, un legume o un pesce tipico, per ottenere questo marchio, dovrà essere riconosciuto non solo come espressione di un territorio, ma anche come alleato del benessere. È un salto di qualità che, nelle intenzioni dei promotori, può trasformare la Puglia in un modello per tutte le regioni italiane.
«Il mangiar sano e la cura dell’aspetto salutistico delle produzioni agroalimentari sono parte integrante delle tradizioni pugliesi – spiega Pentassuglia –. La De.Co.Sal. unisce cultura, gastronomia e ricerca scientifica, creando un ponte virtuoso tra chi produce e chi studia gli effetti degli alimenti sulla salute».
Tipica Puglia: la rete delle eccellenze
Il cuore operativo del progetto è Tipica Puglia, associazione che da anni lavora per costruire una rete territoriale tra aziende agricole, pescatori, ristoratori, operatori turistici e amministrazioni locali. «Valorizzare i prodotti in chiave salutistica – sottolinea Daniele Di Fronzo – significa aprire una nuova frontiera per il turismo enogastronomico di qualità. Raccontare un borgo partendo dal suo prodotto tipico, spiegandone la storia, la cultura, ma anche i benefici per la salute, rende l’esperienza di viaggio più consapevole e autentica».
L’obiettivo è trasformare la De.Co.Sal. in un marchio riconosciuto non solo nei mercati locali ma anche nelle fiere internazionali, negli itinerari turistici e nei menu dei ristoranti di qualità. Una carta vincente per attrarre visitatori interessati al turismo slow, alle esperienze a contatto con la natura e alle vacanze che uniscono gusto e benessere.
Cibo, salute e turismo: il triangolo virtuoso
Il valore del marchio non sta solo nell’etichetta, ma nella filosofia che rappresenta. La De.Co.Sal. si propone di:
La sfida è costruire un racconto coerente, capace di far capire al visitatore che quel pomodoro, quella mandorla, quel pesce non sono semplicemente buoni, ma fanno bene, sono coltivati o pescati in un certo modo, rispettano cicli naturali e tradizioni, e arrivano sulla tavola con una storia certificata.
Dal campo alla tavola, passando per i laboratori di ricerca
Per arrivare alla certificazione De.Co.Sal., ogni prodotto dovrà essere sottoposto a un protocollo di valutazione scientifica condotto in collaborazione con l’Università di Bari. Saranno analizzate le proprietà nutrizionali, i processi di produzione, l’eventuale uso di pesticidi o additivi e l’impatto ambientale. Questa parte scientifica è la chiave che distingue la De.Co.Sal. da altre certificazioni: non si limita a dire “questo prodotto è tipico di qui”, ma aggiunge “questo prodotto è tipico e salutare, e lo possiamo dimostrare con dati e studi”.
Puglia laboratorio nazionale
Non è un caso che l’iniziativa parta dalla Puglia. Qui, la dieta mediterranea non è solo uno slogan, ma un modo di vivere radicato nei secoli. Olio extravergine d’oliva, legumi, frutta secca, pesce azzurro, cereali integrali: alimenti che oggi la scienza indica come fondamentali per la prevenzione di molte patologie. La De.Co.Sal. vuole istituzionalizzare e certificare questa sapienza antica, offrendo al consumatore – locale o turista – una garanzia di autenticità e benessere. In prospettiva, la Puglia potrebbe diventare un polo di attrazione per il turismo del benessere, non solo balneare o culturale, ma legato al vivere sano.
Una rivoluzione silenziosa
Gli operatori del settore lo sanno bene: il turismo cambia rapidamente e chi sa intercettare le nuove tendenze può garantirsi un vantaggio competitivo. Oggi, il viaggiatore cerca esperienze personalizzate e significative: vuole sapere cosa c’è dietro un piatto, come è stato prodotto un formaggio, chi ha coltivato quel grano.
La De.Co.Sal. offre una cornice unitaria per raccontare tutto questo, partendo dalle eccellenze locali e costruendo intorno a esse un’offerta turistica strutturata: degustazioni guidate, visite in azienda, laboratori di cucina, incontri con produttori e nutrizionisti.
Prossimi passi
Il progetto è nella sua fase di avvio, ma le basi sono solide. L’obiettivo è creare una rete di Comuni De.Co.Sal. che possa crescere anno dopo anno, fino a coprire tutte le province pugliesi. Sarà fondamentale il ruolo delle amministrazioni locali, chiamate a sostenere le aziende nel percorso di certificazione e a integrare il marchio nelle strategie di promozione turistica.
Gli organizzatori guardano già oltre i confini regionali: se il modello funziona in Puglia, può essere esportato in altre regioni italiane e magari diventare un marchio nazionale di eccellenza salutistica.
Il messaggio
La De.Co.Sal. non è solo un marchio. È un’idea di futuro in cui cibo, salute e territorio formano un’unica trama. È un invito a riscoprire che mangiare bene significa vivere meglio e che scegliere un prodotto locale non è solo una questione di gusto, ma anche di benessere e sostenibilità.
E la Puglia, con le sue campagne, i suoi borghi e il suo mare, sembra il luogo perfetto per far nascere questa rivoluzione silenziosa. Una rivoluzione che parla di pane e olio, di pomodori e mandorle, di pesce azzurro e vini antichi. Ma soprattutto parla di identità, di orgoglio e di un futuro in cui la salute comincia dalla tavola.
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Forte identità territoriale e concentrazione di polifenoli tra le più alte al mondo, con proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie riconosciute da numerosi studi.
Non solo eccellenza gastronomica tutelata dall’UE, ma anche alimento a basso indice glicemico, ricco di fibre e ottenuto da grano duro locale ad alta qualità proteica. Potrebbe diventare simbolo di dieta mediterranea certificata.
Prodotto tipico dalle proprietà diuretiche e depurative, ricco di quercetina, un flavonoide noto per i suoi benefici sul sistema cardiovascolare.
Coltivato in ambienti salmastri e intrecciato a grappoli che durano per mesi, ha un alto contenuto di licopene, potente antiossidante naturale.
Legume ricco di fibre, proteine vegetali e sali minerali. Studi ne hanno evidenziato il potenziale effetto nel ridurre il colesterolo LDL.
Sgombro, alici, sardine: fonti preziose di Omega 3, fondamentali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Varietà “Filippo Cea” dal gusto intenso e con un contenuto elevato di acidi grassi monoinsaturi, vitamina E e magnesio.
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Testata: Buonasera
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