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campagna #SoCosaPorto
01 Agosto 2025 - 08:22
Dai sigari ai souvenir vegetali, dalle spezie ai liquori: la campagna #SoCosaPorto dell’Agenzia delle Dogane aiuta i turisti a non sbagliare
C’è chi rientra da Istanbul con una busta piena di dolcetti speziati, chi atterra da Londra con medicinali da banco acquistati in aeroporto, chi scende dal traghetto a Brindisi con una pianta esotica presa al mercato greco. A volte, basta poco per trasformare un ricordo di viaggio in un grattacapo doganale. L’estate 2025 segna una svolta con la campagna #SoCosaPorto, lanciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per aiutare i viaggiatori a orientarsi tra norme, limiti e divieti. Un’iniziativa che parla anche alla Puglia, terra di partenze e ritorni, con migliaia di residenti che ogni anno viaggiano all’estero per vacanza o lavoro.
La campagna mira a informare in modo chiaro e accessibile su ciò che è consentito portare con sé al rientro in Italia, e nell’Unione Europea in generale. Al centro dell’iniziativa, la Carta Doganale del Viaggiatore: una guida sintetica ma completa, scaricabile dal sito dell’Agenzia, pensata per evitare sanzioni, sequestri o fraintendimenti durante i controlli.
Che si viaggi in aereo, nave, treno o auto, le regole cambiano a seconda del Paese di partenza. Per chi torna da uno Stato membro dell’Unione, le limitazioni sono minori, ma i controlli restano possibili. Per chi proviene da Paesi terzi - come Tunisia, Marocco, Albania o Turchia - entrano in vigore limiti precisi sulle quantità di alcolici, tabacco, alimenti, contanti e oggetti di valore.
Spesso si cade in errore pensando che un prodotto acquistato all’estero possa passare senza problemi solo perché sembra innocuo. Ma una salsiccia sottovuoto priva di etichetta, o un formaggio locale non pastorizzato, possono essere sottoposti a sequestro. E portare con sé una pianta acquistata in un mercatino del Cairo potrebbe infrangere le regole sulla protezione delle specie vegetali.
La Carta del Viaggiatore elenca con precisione i quantitativi ammessi: 1 litro di superalcolico o 4 litri di vino, fino a 200 sigarette oppure 50 sigari. Oltre questi limiti, si rischia una multa o la confisca. Anche i medicinali da banco, se privi di prescrizione, possono sollevare dubbi da parte degli agenti.
Nei porti di Brindisi e Bari, così come negli aeroporti internazionali di Palese e Papola-Casale, sono già visibili i materiali della campagna. Manifesti, totem, brochure: tutto pensato per accompagnare il viaggiatore passo dopo passo. E poi c’è la comunicazione social: ogni settimana, contenuti specifici vengono pubblicati per chiarire i casi più frequenti, con focus dedicati a prodotti come tabacco, valuta, cosmetici, prodotti animali o souvenir artigianali.
Il Direttore dell’Agenzia, Roberto Alesse, ha sottolineato l’obiettivo principale: “Favorire la conoscenza delle regole che tutelano la sicurezza economica, sanitaria e ambientale del Paese. La consapevolezza è la prima forma di legalità”.
Chi parte per Atene o Zara rientra in Italia da uno Stato UE. In questo caso è possibile trasportare prodotti alimentari confezionati, alcolici e tabacco entro certi limiti, ma non è prevista una soglia esatta: i beni devono essere per uso personale. Diversa la situazione per chi proviene da Istanbul, Tirana o Marrakech. In questo caso, i limiti sono rigidi e specifici: 1 litro di liquori oltre i 22 gradi, oppure 2 litri sotto i 22, massimo 16 litri di birra, 200 sigarette, 50 sigari.
E con i contanti? Se si entra nell’Unione con più di 10.000 euro in denaro contante o strumenti equivalenti (come carte prepagate non nominative), occorre dichiararlo. Chi non lo fa rischia sanzioni anche pesanti.
La campagna #SoCosaPorto si inserisce in un contesto più ampio di sensibilizzazione che riguarda anche gli acquisti online, sempre più frequenti. Capita spesso che un souvenir ordinato via internet, spedito da un Paese terzo, venga bloccato in dogana perché privo di documentazione o perché contraffatto.
Proprio su questo punto l’Agenzia delle Dogane lancia un ulteriore allarme: occhio agli articoli contraffatti. Spesso si acquistano borse, cinture o scarpe che imitano marchi noti, ma la legge è chiara: la detenzione di merce contraffatta, anche per uso personale, è perseguibile.
Oltre ai classici prodotti alimentari e ai beni di lusso, ci sono alcune categorie particolarmente monitorate. Gli alcolici, ad esempio, sono spesso oggetto di controlli perché molto richiesti dai viaggiatori e soggetti a restrizioni precise. Stessa cosa per i prodotti derivati da animali: carne, latte, formaggi, insaccati.
E non tutti sanno che anche gli integratori alimentari e i cosmetici possono sollevare dubbi se acquistati in Paesi extra-UE: alcuni principi attivi sono vietati o regolati diversamente.
Per la sua posizione strategica, la Puglia è uno snodo cruciale per i flussi turistici che provengono da e verso l’estero. D’estate, i numeri crescono esponenzialmente. Ogni giorno arrivano a Brindisi e Bari decine di traghetti e voli da Grecia, Albania, Croazia, Tunisia, Egitto. Molti viaggiatori sono italiani che tornano dalle vacanze. Altri sono turisti stranieri in visita o lavoratori stagionali. Informare questi flussi è essenziale.
In definitiva, #SoCosaPorto è più di una semplice guida. È un invito a ripensare il viaggio come esperienza consapevole. Rispettare le regole doganali non significa solo evitare guai: significa anche contribuire alla sicurezza collettiva, alla tutela ambientale, alla protezione della salute pubblica. E significa rispettare chi lavora ai controlli, spesso sotto pressione, chiamato a valutare situazioni delicate in pochi istanti.
Una campagna utile, concreta, pensata per chi parte e per chi torna. Perché in fondo, il viaggio non finisce con lo sbarco o con l’atterraggio. Finisce solo quando, a casa, si può dire: è andato tutto bene. E si può sorridere davanti a quel souvenir scelto con cura, sapendo che - questa volta - era anche perfettamente in regola.
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