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MATTIA TEDESCO

L’impresa in Italia è ancora possibile

La sua storia è un esempio di coraggio, visione e spirito imprenditoriale

Il giornale dell'estate

Mattia Tedesco: «Non importa dove inizi. Conta dove vuoi arrivare»

Negli ultimi anni l’Italia ha visto crescere una nuova leva di imprenditori giovani e ambiziosi, capaci di sfidare la crisi economica e la burocrazia per trasformare un’idea in un’impresa di successo. Tra questi spicca Mattia Tedesco, giovane talento pugliese che ha deciso di non abbandonare l’Italia, ma di costruire proprio qui la base per un progetto internazionale partendo dal mondo dell’e‑commerce. La sua storia è un esempio di coraggio, visione e spirito imprenditoriale.

Originario di Taranto, classe ‘94, fonda nel 2017 Creareimpresa, un’agenzia di marketing online, volta allo sviluppo aziendale mediante le nuove tecniche di pubblicità digitale, che ha permesso lo stesso di crescere ed ampliare il suo bacino societario. L’idea alla base è semplice ma potente, capace di far incontrare domanda e offerta in tempo reale. Ad oggi l’azienda è un incubatore societario e permette alle piccole e medie imprese (PMI) di accedere ad agevolazioni finanziarie grazie alla partnership con mediatori oltre che a sviluppare progetti in blockchain.

Negli anni però Tedesco non si è fermato, preso dalla fame di creare sempre più posti di lavoro, acquisisce la Morris srl, azienda leader nell’installazione di sistemi telematici, come sistemi satellitari e sensori di precisione per veicoli commerciali e attrezzature industriali. Gestione avanzata dei sistemi di bordo per il trasporto pubblico e tanto altro ancora. Tedesco ha scelto di mantenere il cuore dell’azienda in Italia, nella convinzione che il talento giovanile possa crescere anche nel nostro Paese.

Nel 2023 acquisisce per una crisi d’impresa la Casa di Riposo Sant’Anna in Polignano a Mare e altre RSA in partecipazione. Da subito si innamora del settore essendo una persona molto epatica. Risana tutte le problematiche dovute alla vecchia gestione riconquistando il prestigio della struttura.

In ultima questa estate parte il progetto Marea locale sulle coste tarantine di lido Bruno con serate a tema e piatti tipici.

Nel suo team lavorano oltre 100 persone, la maggior parte assunti a tempo indeterminato in Italia, un segnale importante in un contesto in cui molti coetanei emigrano alla ricerca di opportunità migliori.

Non sono però mancati gli ostacoli.

“La parte più difficile,” racconta Tedesco, “è stata superare la diffidenza iniziale. All’estero, quando dici che sei italiano, spesso ti guardano con sospetto nel mondo tech. Devi lavorare il doppio per farti prendere sul serio. In Italia invece l’età non aiuta, oggi è difficile sedere tavoli dove quasi sempre sono il più piccolo e le altre sedie hanno 50-60 anni”.

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto partire?

“Sin da bambino sono stato sempre una menta creativa. All’età di 16 anni ho deciso quale era la mia strada iniziando a studiare progetti e soluzioni per poter, da grande, lavorare autonomamente”.

Restare in Italia: scelta o necessità?

“Amo follemente la mia terra. Non ho mai pensato di abbandonarla. Qui ci sono talenti incredibili e se riesci a costruire un progetto solido puoi davvero restare e crescere. Certo, serve tanta pazienza con la burocrazia”.

Cosa consigli a chi vuole fare impresa da giovane?

“Non aspettare il momento perfetto. Non esiste. Parti, anche in piccolo. E soprattutto circondati di persone più brave di te”.

C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?

“Sì, più di uno. Soprattutto quando non arrivavano investimenti o quando qualche collaboratore decideva di andare via. Ma lì ti devi ricordare perché hai iniziato e devi ricordarti dei tuoi dipendenti e delle loro famiglie”.

E il sogno più grande oggi?

“Continuare a crescere creando posti di lavoro, e sviluppare un progetto a livello europeo, ma senza mai dimenticare la mia Taranto, da dove sono partito”.

Tedesco ribadisce spesso l’importanza della costanza: “La costanza nel continuare a credere in un progetto, nel motivare un team, e di non abbassare mai la guardia, soprattutto quando arrivano i primi riconoscimenti”.

Perché se l’idea è importante, è la capacità di eseguirla giorno dopo giorno a fare la vera differenza.

Il percorso di Mattia Tedesco si inserisce in un quadro complesso. Da un lato, l’Italia fatica a trattenere i talenti, frenata da burocrazia e lentezze strutturali; dall’altro, esistono realtà come queste che dimostrano che è possibile partire dal sud, restare in Italia e conquistare mercati internazionali.

Molti giovani imprenditori lamentano un sistema che premia i soliti noti e non lascia spazio alle nuove idee. Eppure, esempi come Tedesco dimostrano che, con coraggio e resilienza, si può costruire qualcosa di grande senza per forza emigrare.

Conclude Tedesco: “Mi sento di dare qualche consiglio ai giovani imprenditori”.

1. Pensa in grande, parti localmente: come ho fatto io, punta prima al tuo territorio, poi scala il tuo business.

2. Investi sul team: le persone giuste valgono più di qualsiasi business plan.

3. Non farti scoraggiare dalla burocrazia: in Italia è dura, ma non impossibile.

4. Costruisci una visione globale: anche da Taranto si può guardare New York.

5.  Resta umile: il successo non deve farti perdere il contatto con la realtà.

Mattia Tedesco, dimostra che l’imprenditoria soprattutto giovanile in Italia non è una chimera. È possibile costruire un’impresa innovativa, farla crescere oltreconfine e creare occupazione stabile per altri giovani. La sua storia è una testimonianza concreta per chi sogna di farcela senza abbandonare il proprio Paese.

Perché, come ripete spesso Mattia: “Non importa dove inizi. Conta dove vuoi arrivare”.

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