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Le tradizioni

L’anguria è la regina dell’estate

Ecco come scegliere quella perfetta, riconoscerne la maturazione e trasformarla in un’esperienza gustativa creativa e sorprendente

Il giornale dell'estate

“Chi mangia l’anguria il primo giorno d’agosto… starà fresco fino a Ferragosto”

Fresca, dissetante, gigantesca. Se l’estate avesse un profumo, sarebbe quello dell’anguria appena tagliata. E se avesse un suono, sarebbe il “crack” sordo e promettente della lama che affonda nella sua buccia striata. L’anguria è la vera sovrana della stagione calda, un’istituzione che in Italia, e specialmente in Puglia, assume i contorni di un rito sacro e festoso.

Quando arriva l’anguria, è subito festa. È il dessert che non impegna, la merenda che rinfresca, il centro tavola che mette allegria.

La guida definitiva per scegliere l’anguria perfetta

Scegliere un’anguria è un’arte che mescola scienza e saggezza popolare. Non farti ingannare dall’apparenza: la più grossa non è sempre la più buona. Ecco i segreti dei coltivatori e delle nonne per non sbagliare mai un colpo.

1.  Colore opaco e vellutato: L’anguria troppo lucida e brillante è come una promessa non mantenuta: bella fuori, ma probabilmente acerba e insapore dentro. La patina lucida è una cera protettiva naturale che svanisce con la maturazione. Cerca una buccia di un verde intenso ma opaco, quasi polveroso.

2.  La “macchia del campo” (o del sole): È il segno più affidabile. Cerca quella zona più chiara sulla buccia, il punto in cui l’anguria poggiava sul terreno mentre maturava al sole. Se questa macchia è bianca o verdognola, lascia perdere. Se invece è di un bel giallo crema o aranciato, significa che il frutto ha avuto tutto il tempo di maturare sulla pianta, zuccherandosi a dovere.

3.  Il test del “Toc Toc”: Sì, funziona davvero! Bussare sull’anguria non è solo un gesto folkloristico. Sollevala e dai qualche colpetto deciso con le nocche.

Suono profondo, pieno e vibrante: Bingo! L’interno è maturo, ricco d’acqua e croccante. È il suono della vittoria.

Suono sordo e cupo: Attenzione. Potrebbe essere troppo matura, quasi farinosa e spenta.

Suono acuto e debole: Lascia stare. È quasi certamente acerba, con una polpa dura e poco succosa.

4.  Il picciolo (la “coda”): Se presente, il picciolo è un altro indicatore prezioso. Se è secco, raggrinzito e quasi arricciato, l’anguria si è staccata naturalmente dalla pianta una volta raggiunto il picco della maturazione. Se invece il picciolo è verde e fresco, è probabile che sia stata raccolta troppo presto per esigenze di trasporto e conservazione.

5.  Il peso specifico: A parità di dimensioni, l’anguria più pesante è quasi sempre la migliore. Prendine in mano due di grandezza simile: quella che ti sembra più pesante per le sue dimensioni è piena d’acqua e, quindi, più succosa e matura.

Come servirla per trasformarla nell’evento della giornata

L’anguria è già perfetta da sola, ma con un pizzico di creatività può diventare la protagonista assoluta di ogni momento.

  Spiedini ghiacciati: Taglia la polpa a cubetti, elimina i semi, e infilzali su uno stecchino lungo, magari alternandoli con cubetti di feta, foglie di menta fresca o palline di melone. Lasciali in freezer per mezz’ora prima di servirli: un aperitivo rinfrescante e scenografico.

  Granita casalinga a prova di pigro: Non serve la gelatiera. Frulla la polpa d’anguria con un goccio di succo di limone (che ne esalta il sapore) e, se serve, un cucchiaio di zucchero. Filtra il succo con un colino per eliminare i semi e i filamenti, poi versa il liquido in una vaschetta bassa e larga e mettila in freezer. Ogni 30-40 minuti, gratta la superficie con una forchetta per rompere i cristalli di ghiaccio. In circa 3 ore avrai una granita perfetta.

  Insalata che non ti aspetti: L’abbinamento salato è una rivelazione. Prova a tagliare l’anguria a cubetti e a unirla con feta greca sbriciolata, cetriolo a rondelle, olive taggiasche, qualche anello di cipolla rossa di Tropea e abbondante basilico fresco. Condisci con un filo d’olio extravergine d’oliva e una macinata di pepe nero. Sembra strano? Fidati, è una bomba di sapori che crea dipendenza.

E ricordatevi: “Chi mangia l’anguria il primo giorno d’agosto… starà fresco fino a Ferragosto”.

Non avrà alcuna base scientifica, ma è un pretesto meraviglioso per dare inizio al cuore dell’estate con la giusta dose di dolcezza e speranza.

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