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Manovra 2026, Giorgetti, da solo, annuncia le novità

Dalla riduzione dell’IRPEF ai sostegni per le famiglie e agli investimenti in Sanità: le priorità economiche del Governo per il 2026

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Il Governo licenzia la Manovra 2026 e l’annuncia in una conferenza stampa nella quale il Ministro Giorgetti resta solo ad affrontare i giornalisti

Il Governo licenzia la Manovra 2026, è la sintesi delle novità fiscali per il prossimo anno e l’annuncia in una conferenza stampa nella quale, straordinariamente, il Ministro Giorgetti resta solo ad affrontare i giornalisti.
La Legge di Bilancio contiene alcuni punti salienti, come annunciato la scorsa settimana, che provano a sostenere le fasce più deboli della popolazione.

Si inizia dai salari. Per favorire il loro adeguamento al costo della vita, sono stanziati 2 miliardi di euro contro il lavoro povero. Lo stanziamento taglia dal 5 all’1% la tassazione sui premi di produttività, elevando la soglia dei premi soggetti ad aliquota sostitutiva, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi. La misura dovrebbe essere da stimolo anche per i rinnovi contrattuali dei redditi fino ai 28 mila euro, soglia non coperta dal taglio dell’IRPEF che riguarda fasce di reddito superiori.

Gli interventi a favore della famiglia comprendono una rimodulazione dell’ISEE, dal quale sono escluse alcune dotazioni finanziarie come quelle investite in titoli di Stato. Inoltre si introduce una revisione della disciplina di calcolo sul valore della casa e sulle scale di equivalenza con effetti per circa 500 milioni di euro l’anno di abbattimento delle soglie di accesso a determinate prestazioni. È prevista una dote previdenziale con sostegno statale per i nuovi nati e l’innalzamento del bonus mamme lavoratrici da 40 a 60 euro.

La misura per le famiglie riguarda anche i genitori separati. Sarà previsto un contributo fiscale, sotto forma di detrazione, per i genitori separati che hanno un problema di alloggio.

Come annunciato la scorsa settimana uno dei temi centrali della legge di bilancio sarà la riduzione dell’IRPEF nello scaglione al 35% che scenderà al 33.
La misura pesa per 9 miliardi di euro in tre anni e riguarda la fascia di reddito compresa tra i 28 e i 50 mila euro. La riduzione del carico fiscale ammonta a circa 440 euro l’anno, nella migliore delle ipotesi. La riduzione di aliquota riguarderà anche chi è tra i 50 e i 200 mila euro mentre oltre quella soglia non ci sarà nessun taglio.

Sul fronte delle imposte indirette aumenta il peso della tassazione sulle sigarette, l’incremento, non eccezionale, è stato confermato dal Ministro Giorgetti. Costeranno di più quindi.

Sotto il profilo delle agevolazioni per le imprese si va verso la scomparsa del meccanismo dei crediti di imposta per gli investimenti e l’ultima delle misure in questione riguarderà il rifinanziamento della ZES per un triennio. Da quel momento in poi il sistema dei crediti di imposta scomparirà. Con esso scompare anche l’agevolazione della riduzione dell’aliquota IRES per coloro i quali hanno effettuato reinvestimenti di utili nel corso dell’esercizio 2025. La misura non verrà reintrodotta nel 2026 e sarà sostituita da un nuovo superammortamento.

Anche per il 2026 resta congelata l’applicazione della plastic e sugar tax. Le imprese che producono o utilizzano plastiche e zuccheri in quantità rilevanti non saranno tassate maggiormente.

Si passa invece alle detrazioni per le ristrutturazioni delle abitazioni e qui la vicenda del superbonus, come annunciato in passato, ha cambiato le regole generali anche per le semplici ristrutturazioni. Come certamente i lettori sapranno, tradizionalmente le ristrutturazioni operate sulle abitazioni permettono una detrazione del 50% in un limite di 96 mila euro di spesa e per 10 anni.

Dal prossimo anno la detrazione al 50% resta solo sulla prima casa e scende al 36% per una eventuale seconda casa. Non si dovrebbero ravvisare detrazioni ulteriori per altre abitazioni di proprietà dei cittadini.

Sulla Sanità il Governo prevede di investire 2,4 miliardi di euro e nel 2026 la dotazione del Fondo sanitario nazionale arriverà a toccare 143 miliardi di euro. L’incremento delle somme destinate al Fondo servirà a favorire le assunzioni e ad incrementare gli stipendi di medici e infermieri attraverso una nuova indennità specifica. Il piano assunzionale prevede un incremento di 6300 nuovi infermieri e 1000 medici, numeri inferiori di parecchio rispetto alle previsioni di alcuni mesi fa. Quanto all’incremento di stipendi per gli infermieri dovrebbe essere in misura di 1.630 euro l’anno lordi, mentre di circa 3.000 per i medici.

Sul fronte pensioni è congelato l’aumento dell’età pensionabile per il 2027 e il 2028, mentre le minime aumenteranno di 20 euro mensili.

Cambia ancora la rottamazione quinques. Sono previste ora rate bimestrali e non più mensili, per 9 anni e senza una maxi rata iniziale. La riscossione agevolata riguarda solo carichi affidati all’Agente entro il 31 dicembre 2023.

Salgono ulteriormente le accise su gasolio e benzina, a dispetto delle promesse elettorali.

Infine le banche. Ad esse spesso il Governo ha chiesto aiuto. Da questo anno potranno svincolare le riserve accumulate in passato con una riduzione di aliquota fiscale al 27,5% piuttosto che al 40% sul valore degli extraprofitti. Considerato che l’aliquota salirà parecchio nel corso del tempo, è certamente una possibilità da cogliere al volo per gli istituti bancari.

*Dottore Commercialista - Revisore Legale

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