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IL COMMERCIALISTA

Cambia la bolletta elettrica, dal primo luglio arriva lo “scontrino dell’energia”

Bollette di luce e gas più chiare e trasparenti: un nuovo modello unificato per aiutare i consumatori a comprendere costi, consumi e offerte

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La nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato con l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali

Da questo primo di luglio 2025 cambia, nuovamente, la bolletta elettrica. Scade infatti la possibilità per gli utenti vulnerabili dell’energia, di migrare al servizio delle tutele graduali, regime che oggi consente un risparmio medio a bolletta luce di 113 euro annui, ad utenza.

Lo ricorda Assoutenti che chiede una proroga del termine di scadenza almeno al mese di marzo 2027.
In ogni caso dal prossimo primo luglio entra in vigore la nuova bolletta di luce e gas che conterrà una sorta di “scontrino” dell’energia, formula comunicativa che dovrebbe rendere più semplice per i cittadini leggere e comprendere le fatture.

Allo stato attuale gli utenti vulnerabili - over 75enni, disabili, percettori di bonus sociali o residenti in strutture abitative di emergenza - sono 11,8 milioni di cui oltre 8 milioni sono già migrati al mercato libero. Restano circa 3 milioni di persone ancora servite dal regime di maggior tutela. Entro lo scorso 30 giugno questi cittadini potevano chiedere di migrare al servizio a tutele graduali, dove le tariffe, grazie alle aste che hanno coinvolto gli operatori, sono sensibilmente inferiori agli altri due mercati. Scaduto tale termine non sarà possibile per i soggetti vulnerabili ottenere in bolletta i risparmi che sono stimati in circa 1,3 miliardi di euro l’anno.

La nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato con l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali. Il modello sarà unificato per tutti i gestori dell’energia e riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia (riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite come interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.
Ci sarà poi un box offerta, contiene gli elementi dell’offerta utili al cliente per verificare che sia correttamente applicata come da contratto sottoscritto ed elementi informativi essenziali; in questa sezione, organizzata in box uniformi e omogenei, dovranno essere riportate le informazioni relative alle caratteristiche tecniche della fornitura, letture e consumi, ricalcoli, informazioni storiche sui consumi e la potenza massima prelevata, stato dei pagamenti e rateizzazioni, etc..

Servirà in qualche misura?

Sotto il profilo della comunicazione probabilmente sì, sotto il profilo del risparmio per i cittadini probabilmente no.
La questione resta legata al fatto che qualunque gestore opera attraverso l’acquisto dal mercato unico di energia per poi rivenderla ai cittadini.

Il prezzo di acquisto dal mercato unico è stabilito perciò in relazione al rapporto con la rete.

Il prezzo di vendita che è offerto al pubblico allora è calcolato dalla differenza che ciascun rivenditore può operare e proporre ai cittadini.

L’incidenza dei costi accessori è sostanzialmente il valore che determina la possibilità per queste imprese di fare scendere il prezzo per i cittadini.

Ma se la componente energia resta alta, la bolletta resterà alta per tutti e indipendentemente dai rivenditori.
Il tema dell’indipendenza energetica è oggettivamente una urgenza nazionale, come anche il tema della maggiore produzione di energia nel Paese che, oggi, si serve oltre che attraverso la rete nazionale, anche della importazione energetica proveniente da altre nazioni, Francia in primis.

Il costo dell’energia elettrica in Italia oggi oscilla tra gli 0,16 centesimi di euro e gli 0,30 centesimi di euro per kWh. Ma i prezzi possono oscillare da regione a regione ed in base alla fascia oraria.

L’Agenzia nazionale che determina il prezzo dell’energia, l’ARERA, ha fissato per lo scorso giugno 2025, il prezzo della tariffa monetaria nel mercato tutelato agli 0,122 centesimi di euro al kWh e nella tariffa bioraria agli 0,129 centesimi nella fascia F1 e 0,11 nella fascia F2 e F3.

Nel mercato libero i prezzi sono stabiliti dai singoli fornitori e possono variare notevolmente. Le offerte possono avere un prezzo fisso oppure essere variabili e quindi indicizzate al prezzo all’ingrosso che i singoli operatori pagano alla rete.

Il prezzo finale al consumo varia in relazione a molte componenti e alla regione di residenza. Attualmente oscilla tra gli 0,25 centesimi e gli 0,30 centesimi di euro.

Se il nuovo “scontrino” elettrico servirà a facilitare il confronto tra le offerte, lo scopriremo nelle prossime settimane quando la normalizzazione delle informazioni in bolletta dovrebbe consentire maggiore confrontabilità tra gli operatori.

Il consiglio che si può rivolgere ai cittadini è quello di evitare di cambiare operatore sulla base delle sollecitazioni, spesso telefoniche, che arrivano perché non sempre la propria condizione attuale è peggiore di quella che viene proposta, ma piuttosto occorre informarsi puntualmente attraverso i mezzi di diffusione dei prezzi più comuni per verificare convenienza, valori e durata dell’offerta.
Il tema generale tuttavia è che se il prezzo all’ingrosso resta alto, qualsiasi operatore del settore non potrà migliorarlo di per sé
.

*Dottore Commercialista - Revisore Legale

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