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Bonus 2024, quelli che vengono cancellati e quelli che restano

Ecco tutte le novità introdotte dal Governo

Bonus 2024, quelli che vengono cancellati e quelli che restano

Bonus 2024, quelli che vengono cancellati e quelli che restano

Nel 2024 diversi bonus concessi ai cittadini vengono cancellati, e non è sempre un male, altri vengono introdotti, in forma più ridotta e sempre che vengano rinnovate le domande di concessione e l’ISEE. Che il Governo abbia deciso di mettere fine ad una serie di interventi spot che in effetti avevano suscitato non poche perplessità nella opinione pubblica e tra gli operatori economici e di settore infatti, sembra essere una scelta di correttezza di mercato perché molte delle misure in discussione erano accessibili nella modalità della prenotazione del bonus e senza di questa formula tantissimi cittadini non vi hanno potuto accedere.

Ancora, la gestione di fenomeni di concessione di bonus che favorivano l’acquisto di beni particolari ha finito spesso per creare distorsioni nelle scelte dei consumatori, la più evidente riguarda la questione dei prezzi delle forniture in edilizia durante l’esplosione delle pratiche per il Superbonus. Ad ogni modo, tra i bonus non rinnovati c’è il bonus trasporti. Il contributo di 60 euro riservato all’acquisto di abbonamenti per i mezzi di trasporto pubblico riservato a titolari di redditi inferiori a 20 mila euro non è stato prorogato e di conseguenza non varrà durante il 2024. Scompare anche il bonus per l’acquisto di occhiali. Il contributo di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto per nuclei familiari con ISEE inferiore a 10 mille euro scompare.

L’agevolazione durava dal 2021 e si è chiusa appunto nel 2023. Non è rinnovato neanche il bonus cultura che attribuiva 500 euro ai neomaggiorenni attraverso l’uso della applicazione 18app. La misura viene modificata con due modalità: la prima appare nella forma della Carta della Cultura Giovani, per i diciottenni che rientrano in un nucleo ISEE fino a 35 mila euro e la seconda nella Carta del Merito, per i giovani che superano la maturità con un punteggio pari a 100. Queste due agevolazioni tuttavia attendono i decreti attuativi e di conseguenza non possono essere ancora richiesti. Alla stessa stregua la condizione di una serie di altri bonus, inseriti nella legge di bilancio 2024 ma che non sono operativi. Si tratta di misure non autoapplicative, cioè che non possono essere applicate in assenza dei decreti dei Ministeri e degli Enti Competenti. Il primo riguarda le borse di tuoi per gli studenti che parteciperanno al programma Erasmus. E’ previsto per loro un contributo di 1000 euro che deve essere comunque riconfermato dal Ministero dell’Università e della ricerca. A seguire va considerato il Bonus destinato alle spese veterinarie per animali domestici. Si tratta di un contributo destinato agli over sessantacinquenni che appartengano ad un nucleo familiare con un ISEE di importo inferiore a 16.215 euro.

Per loro sarà concesso un contributo per il pagamento delle spese veterinarie per i propri animali regolarmente registrati. Ancora da approvare è anche l’ISCRO, l’indennità destinata ai lavoratori autonomi per la quale si attende un decreto attuativo e che va a supportare il finanziamento di percorsi di aggiornamento professionale. Ci sono poi le agevolazioni che restano in piedi rispetto al 2023 ma che trovano una riduzione consistente della platea. Il bonus bollette per esempio torna ai requisiti originari passando da una base ISEE di 9530 ad una di 20000 euro ma solo nel caso di nuclei familiari con più di tre figli. Occorrerà rinnovare l’ISSE sia in questo caso che nel caso del calcolo dell’assegno unico e del rinnovo dell’assegno di inclusione. Si dibatte inoltre sulla possibilità di eliminare dal calcolo ISEE il valore del possesso di titoli di stato o di risparmio pubblici. La misura è allo studio del Governo ma l’INPS, appena qualche giorno fa, ha fatto sapere che senza l’ufficialità di un decreto di cancellazione di detti valori, la piattaforma di calcolo ISEE non può essere modificata.

Tra le agevolazioni più interessanti della riforma fiscale e della legge di bilancio è la reintroduzione del concordato preventivo biennale al quale si potrà accedere se si ha un punteggio ISA pari almeno ad 8. Per punteggio ISA si intende un punteggio calcolato in dichiarazione dei redditi per imprenditori e professionisti nel quale si verifica se il reddito prodotto è nella media di settore di quella categoria economica specifica. Con questa modalità si pagheranno le imposte in relazione al reddito prodotto in un periodo precedente della propria attività - i termini sono ancora tutti in discussione - senza considerare quanto realmente maturato durante l’anno. In questa maniera la standardizzazione del calcolo evita accertamenti. Sarà chiaro che se il contribuente maturerà un reddito reale più basso, pagherà più imposte. Se sarà stato più alto, maturerà un risparmio. Ma i conti per lo Stato saranno comunque favorevoli, risparmiando sulla attività accertativa ed ottenendo al contrario dati certi in tema di previsioni di incasso annuali.

Francesco Andrea Falcone
Dottore Commercialista - Revisore Legale

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