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l'opinione
01 Aprile 2025 - 09:33
Carlo Collodi, forse passò da Taranto, quando decise di scrivere la storia che sarebbe diventata famosa in tutto il mondo. Mastro Geppetto provò a dare al ciocco un aspetto gradevole e umano, ma spesso dovette fare i conti con le sue monellerie...
Pinocchio è un’opera pubblicata nel 1881, che vale la pena leggere e rileggere, perché propone sviluppi comunicativi interessanti, che si intersecano nel linguaggio della società e che possono essere messi a confronto con questioni, apparentemente diverse, molto più serie. La fantasia raffinata che Collodi usa per descrivere i personaggi e il ruolo che gli affida è, purtroppo e nostro malgrado, perfettamente applicabile alla nostra povera politica locale e dovrebbe essere, noi ce lo auguriamo, un ammonimento per i nostri (e)lettori.
In realtà il nostro Pinocchio, se torniamo indietro nel tempo, allontanatosi da mastro Geppetto che gli ha dato vita, si consegna nelle mani di un burattinaio, che gli fa commettere errori dei quali si pentirà irrimediabilmente.
Al nostro pinocchio ciò che manca è il Grillo parlante: voce della coscienza, saggezza e ammonimento. Non manca invece la fata turchina, che si pone quasi come un essere celestiale dalla voce ultraterrena, che accompagna Pinocchio nelle sue sventure...
E' la mia, forse lunga, ma tutt'altro che noiosa, premessa al romanzo locale, questo si noioso e retorico racconto del "formulismo" sul quale si attarda la nostra politica. Centro sinistra, centro destra, campo largo, campo stretto e pregiudiziale. Comunque campo arido...
Fuor di metafora:
Il Pd con la sua segretaria l'ing. Anna Filippetti lancia il primo anatema: "Tacente in continuità con Melucci". A dire il vero ce lo aspettavamo che il Pd volesse distogliere l'attenzione dalle sue incontestabili responsabilità.
Rinaldo Melucci è stato scelto e voluto dal Pd per ben due mandati. Sarebbe oggi ingeneroso e mistificatorio farne il capro espiatorio di contraddizioni e divisioni che si trascinano, in quel partito, dal 2017.
Sarebbe ingeneroso e mistificatorio sostenere che le responsabilità sono di chi lo ha accompagnato nell'ultima fase, quando il Pd ha deciso di staccare la spina.
E' altrettanto ingeneroso e incoerente sostenere che l'attività amministrativa di questi due mandati non abbia prodotto nulla perché i fatti dimostrerebbero il contrario. E' corretto invece sostenere, come ha giustamente affermato Francesco Tacente: "aveva esaurito la sua spinta propulsiva". Aggiungendo, "la futura Amministrazione comunale tarantina non potrà prescindere dal valorizzare quanto già tracciato e realizzato nell’attuazione di progetti comunitari per la rigenerazione urbana della città".
Quanto poi al metodo e il merito con cui Tacente si candida a Sindaco di Taranto, la fata turchina Filippetti si guardi intorno e provi a smentire che dalle sue parti si è parlato sino ad ora solo di nomi, accompagnati da tanti veti e pregiudiziali, e qualche retorico slogan privo di novità, chiarezza e coraggio.
L'unica scelta, ostinata quanto inutile, sposare indiscriminatamente i no del populismo a 5 stelle che se ne va da solo...
Se, come afferma, la città reclama discontinuità, e noi ne siamo convinti, allora la segretaria del Pd deve ammettere che ha sbagliato candidato. Le basterebbe scendere dalle nuvole per ascoltare che per strada l'umore ricorrente e prevalente è: e sembe le stesse sò: a Tarde no cange mai ninde...
E, a proposito di discontinuità, la segretaria Filipetti pecca di memoria. Dimentica quanto da lei affermato nel congresso del febbraio 2023 che la elesse, appunto, segretaria con i voti anche degli iscritti melucciani: "sarò una segretaria di garanzia, per tutti gli iscritti che hanno dato vita a un processo democratico importante e significativo, per gli amministratori locali, a partire dal sindaco Rinaldo Melucci: tutti loro rappresentano un patrimonio per l’intera comunità ionica".
Poi qualcosa è cambiato. dice di aver fatto proprie le parole di Antonio Decaro prossimo candidato presidente in pectore alla regione Puglia: "Non mi vendo l'anima per un voto in più, vincere non serve a niente se dal giorno dopo sei costretto a passare il tempo a pagare cambiali in cambio dell'appoggio elettorale. Per le prossime elezioni regionali auspichiamo, come da indicazione della nostra segretaria Elly Schlein, di essere al fianco del Movimento 5 stelle e chiederemo con forza al prossimo candidato presidente di mantenere la schiena dritta". Vedremo se sarà davvero così. Qualche dubbio lo abbiamo. Ma per il momento evitiamo e scongiuriamo di continuare a fare di Taranto la colonia a cui si viene a raccogliere il grano...
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