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Verso la Settimana Santa

Riti, "perdune" su nave Vespucci e all'ospedale militare

Le novità del pellegrinaggio delle "poste" dell'arciconfraternita del Carmine

Il pellegrinaggio di una "posta" dell'arciconfraternita del Carmine (foto d'archivio)

Il pellegrinaggio di una "posta" dell'arciconfraternita del Carmine (foto d'archivio)

Ci sono importanti novità per i riti della Settimana santa, specificatamente al pellegrinaggio delle “poste” dell’arciconfraternita del Carmine che si svolge come tradizione il Giovedì Santo. Ne ha riferito il priore cav. Antonello Papalia nel corso dell’affollata assemblea ordinaria svoltasi in chiesa martedì 26 marzo.

Innanzitutto è stato ufficializzato che le coppie di confratelli dirette nella città vecchia si recheranno anche sulla “Vespucci”, definita la nave più bella del mondo, che nel corso della Settimana Santa ormeggerà alla banchina del castello aragonese. I “perdune” giungeranno sul grande veliero, insignito del titolo di nave giubilare, dopo aver completato il giro degli altari della reposizione del centro storico, quindi, dopo essere stati nella chiesa di San Giuseppe. Da lì le ‘poste’ si ‘nazzicheranno’ per via Garibaldi giungendo fino al varco tra i giardini della discesa Vasto e quelli del nuovo waterfront, finalmente libero dal cantiere per l’intervento di riqualificazione. Quindi si percorrerà tutta la banchina fino a salire sulla nave, nella cui cappella sarà allestito il “sepolcro”.

Dopo un momento di adorazione si salirà per la maestosa scalinata del castello aragonese fino ad arrivare alla piazza d’armi. Prima d’imboccare il vialetto che dà su piazza Castello le coppie faranno una genuflessione davanti all’ingresso della cappella di San Leonardo, dove quest’anno non sarà allestito il caratteristico addobbo. Infine si proseguirà per il ponte girevole fino alla chiesa del Carmine, dove si completerà il pellegrinaggio.

Ci sono novità anche per il pellegrinaggio delle ‘poste di campagna’, come un tempo era definita la città nuova. Dopo l’uscita dalla sagrestia di via Giovinazzi, i ”perdune” percorreranno via D’Aquino e, arrivati in piazza Immacolata, svolteranno per via Mignogna e via Viola (passando quindi davanti all’ex convento di Sant’Antonio, ora sede della Soprintendenza) fino a entrare nell’ospedale della Marina Militare, nella cui cappellina sarà allestito l’altare della reposizione. Quindi si proseguirà per via Pupino e via Di Palma fino alla chiesa di San Francesco di Paola perla tradizionale adorazione al Santissimo Sacramento.

L’arciconfraternita del Carmine ha fissato in trentacinque le coppie che si recheranno in città vecchia, più quelle del “serrachiese”; per quelle di “campagna”, invece, si aspetterà l’esito dell’assemblea per l’assegnazione dei simboli, che si svolge la Domenica delle Palme.

Intanto si è in attesa dell’esecuzione dei provvedimenti richiesti al commissario prefettizio al Comune, dott. Giuliana Perrotta, dall’arciconfraternita relativi alla disposizione del nuovo asfalto in via Garibaldi (la strada è ormai piena di buche), all’incremento dell’illuminazione in città vecchia, soprattutto lungo la postierla Vianuova quasi totalmente buia, e allo smantellamento della grande gru in piazza Duomo (che, a quanto pare, dovrebbe avvenire in questi giorni). Infine l’arciconfraternita del Carmine ha annunciato per il 5 aprile nei proprio locali la presentazione del nuovo gonfalone.

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