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Verso i Riti

Solenni Quarantore al Carmine e ‘A Foròre in Città Vecchia

Si entra in clima di Quaresima

 ‘A Foròre, processione notturna in Città Vecchia (foto d'archivio)

‘A Foròre, processione notturna in Città Vecchia (foto d'archivio)

Con le solenni “Quarantore” dell’arciconfraternita del Carmine e la processione notturna de“’A foròre” per le vie della Città vecchia a cura della confraternita dell’Addolorata, la città entra in clima di Quaresima. Ecco il programma dei due appuntamenti tradizionali.

Le solenni “Quarantore” dell’arciconfraternita del Carmine

L’arciconfraternita del Carmine di Taranto si prepara alla Quaresima con la funzione delle “Quarantore”, cioè l’adorazione eucaristica continuata del Santissimo Sacramento che sarà solennemente esposto su un artistico trono al centro dell’altare. Indicanti il periodo di tempo trascorso da Gesù fra la sua morte e la resurrezione, le “Quarantore” si svolgeranno da domenica 2 a martedì 4 marzo, alla presenza per tutta la sua durata, dei confratelli in abito di rito. Nell’occasione il padre spirituale, mons. Marco Gerardo, guiderà gli esercizi spirituali sul tema “Gesù modello di preghiera”.

S’inizierà domenica 2 marzo alle ore 18.30 con la santa messa e la cerimonia di affratellamento con la confraternita della Beata Vergine del Carmine di Trani e il saluto del suo commissario arcivescovile Giacomo Caio. Seguirà la processione eucaristica che partirà dalla sacrestia per percorrere un breve tratto di via D’Aquino fino all’ingresso principale della chiesa. Quindi si procederà all’esposizione del Santissimo Sacramento, con turni di adorazione eucaristica dei confratelli in abito di rito fino alla mezzanotte.

L’indomani, lunedì 3, alle ore 7 riprenderanno i turni di adorazione dei confratelli che proseguiranno per tutta la notte, con la chiesa che resterà aperta ininterrottamente.

Martedì 4 marzo, l’adorazione eucaristica continuerà fino alle ore 18; le “Quarantore” si concluderanno così alle ore 18.30 con la santa messa e la benedizione eucaristica.

“‘A Foròre” e le “Quarantore” dell’Addolorata

Martedì sera, mentre  l’arciconfraternita del Carmine si appresterà a concludere le “Quarantore”, nella chiesa di San Domenico ci si preparerà alla processione notturna detta della “Foròre”. Il rito si compirà alla mezzanotte fra martedì 4 e mercoledì 5 marzo (il Mercoledì delle Ceneri) con l’uscita dalla chiesa di San Domenico della processione della croce penitenziale che percorrerà i vicoli della Città vecchia con la partecipazione dei confratelli dell’Addolorata. Questo l’itinerario: via Duomo, piazza San Costantino, postierla Vianuova (con breve momento di meditazione nella chiesa di San Giuseppe e il rogo delle palme dell’anno passato, da cui ricavare le Sacre Ceneri), via Garibaldi, piazza Fontana, pendio San Domenico.

Il primo atto della Quaresima così anche quest’anno vedrà la riedizione di un’antica usanza pregna di significato che si teneva in altre modalità fino ai primi decenni del secolo scorso. Infatti sempre tra Martedì Grasso e Mercoledì delle Ceneri, alla mezzanotte, fra i dodici rintocchi della campana della cattedrale (“A forore”, cioè fuori orario), dall’arcivescovado usciva in breve processione il Capitolo Metropolitano. Il tutto si concludeva sul piazzale antistante con il falò delle palme benedette l’anno passato, da cui ricavare le Sacre Ceneri per l’indomani. E il suono della campana “foròre” (però quella di San Domenico) riecheggerà anche questa volta all’uscita della croce penitenziale, segnando la fine delle baldorie del carnevale e richiamando l’attenzione dei fedeli sull’arrivo del periodo quaresimale. Durante la breve processione l’orchestra di fiati “Santa Cecilia-Città di Taranto”, diretta dal maestro Giuseppe Gregucci, accompagnerà i canti penitenziali (voce guida, quella del soprano Daniela Abbà) ed eseguirà prima del rientro, con i confratelli disposti sulle scalinate di San Domenico, un brano molto caro ai tradizionalisti: il “Mottetto alla Desolata” di padre Serafino Marinosci.

L’indomani, mercoledì 5, in San Domenico, la confraternita dell’Addolorata parteciperà all’imposizione delle Ceneri durante la santa messa delle ore 18.30 (i sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni dalle ore 17.30).

Al termine della celebrazione avranno inizio le solenni “Quarantore” con l’apertura della chiesa fino a mezzanotte.

L’indomani giovedì 6, l’adorazione eucaristica riprenderà alle ore 10 ininterrottamente fino alle ore 18 di venerdì 7; le “Quarantore” si concluderanno alle ore 18.30 con la santa messa e la benedizione eucaristica.

Quindi l’attesa sarà per la serata di sabato 8, quando tornerà dai restauri (effettuati dalla prof.ssa Maria Gaetana Di Capua) l’immagine della Beata Vergine Addolorata, che inizialmente sarà portata nella basilica cattedrale di San Cataldo per la santa messa presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e la successiva benedizione; quindi ci si muoverà in processione verso la chiesa di San Domenico dove, dopo la preghiera comunitaria, il simulacro sarà esposto nella sua cappella alla venerazione dei fedeli.

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