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Il ricordo
25 Settembre 2024 - 08:00
Franco Semeraro
Ci ha lasciato un uomo che incarnava un’idea precisa di politica e di impegno per la comunità. Un impegno instancabile e appassionato durato tutta la vita.
Franco Semeraro è stato un pezzo importante della storia di Talsano e della sinistra tarantina nel suo complesso. Assessore e consigliere comunale per tanti anni, delegato sindaco, promotore di innumerevoli iniziative culturali e di valorizzazione delle tradizioni locali.
Chi lo conosceva – io ho avuto questo privilegio – rimaneva stregato dal suo carisma e dalla sua vitalità. Era un uomo concreto e visionario al tempo stesso. Di Talsano conosceva come nessun altro gli umori, le fragilità, i problemi, le potenzialità. I talsanesi gli volevano bene, guardavano a lui come ad una guida sicura e autorevole. Era uno di famiglia, per tutti.
Franco è stato il mio maestro: tra le tante cose, mi ha insegnato la bellezza della politica. Mi ha insegnato che se vuoi cambiare il mondo, devi iniziare dal tuo quartiere. Vanno bene i libri, va bene la filosofia, ma il mondo lo migliori se contribuisci al benessere e alla felicità delle persone che ti stanno accanto. Tutti sapevano e sanno che se a Talsano sono stati risolti buona parte dei problemi legati alle opere di urbanizzazione il merito è soprattutto suo.
Mi ha insegnato che si fa politica, si può fare politica, anche senza avere un incarico istituzionale lautamente retribuito. Lui ha lasciato la cosiddetta “politica attiva” senza chiedere niente, in punta di piedi, per dedicarsi, ancora e sempre di più, alla sua Talsano. Quanti possono dire di aver fatto la stessa scelta?
Mi ha inoltre insegnato che nella vita la serietà e il rigore sono fondamentali. Prima di parlare di un qualsiasi tema si preparava, “studiava le carte”, non lasciava nulla al caso o peggio ancora all’improvvisazione. Detestava i discorsi vacui e la retorica fine a se stessa. In questo senso, era e orgogliosamente rimaneva un politico di altri tempi.
Intendiamoci: era un uomo con le sue spigolosità. Generoso come pochi, dava tutto ma pretendeva molto. I compagni che con lui hanno condiviso l’organizzazione delle feste de l’Unità ne sanno qualcosa. Alla sua scuola si sono formati tanti bravi dirigenti che poi si sono fatti valere nelle varie assemblee elettive. Era orgoglioso di aver passato il testimone ad un’altra generazione; l’elenco è lungo, citarne alcuni significa rischiare di dimenticarne altri e non vorrei fare torto a nessuno.
A Franco Semeraro - ecco perché era un visionario - si deve l’intuizione di realizzare a Talsano una zona di insediamenti produttivi, dove diverse aziende, di piccole e medie dimensioni, hanno trovato nuovi spazi e opportunità.
Con l’Arci Talsano ha organizzato centinaia di eventi: presentazione di libri, mostre, sagre, viaggi, scambi culturali, corsi di formazione, progetti e collaborazioni con le scuole del territorio. È impossibile riassumere in poche righe tutto ciò che ha fatto per la sua comunità.
Adesso è il momento del dolore e del lutto collettivo che durerà molto. Sono però certo che torneremo a parlare di lui per rendergli onore come merita.
Oltre ai ricordi personali legati ai nostri incontri, quando penso a lui mi torna spesso in mente un’intervista di Giovanni Minoli a Enrico Berlinguer.
Chiede il giornalista: quanto conta la famiglia per lei?
Berlinguer: conta molto.
A quanto del suo essere padre e anche marito ha rinunciato per fare politica?
Il leader comunista risponde: a una parte certamente e me ne rammarico continuamente.
Minoli insiste: ha mai pensato che non ne valeva la pena?
Berlinguer non ha dubbi: no, questo non l’ho pensato e spero di non pensarlo mai.
Qual è la qualità a cui è più affezionato?
Il segretario del Pci risponde: quella di essere rimasto fedele agli ideali della mia gioventù.
Caro Franco, io so, noi sappiamo, che tu hai fatto la stessa cosa: sei rimasto fedele ai tuoi ideali. Questa consapevolezza ci consola in questi giorni di sconfinata tristezza. Non ti dimenticheremo.
Sergio Pargoletti
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