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Giochi del Mediterraneo

«Stadio del Nuoto, progetto stravolto»

La polemica del Partito Democratico, la replica di Fratelli d'Italia

Uno dei rendering dello Stadio del Nuoto

Uno dei rendering dello Stadio del Nuoto

«Apprendiamo dalla documentazione allegata alla procedura di affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori per la realizzazione dello Stadio del Nuoto di Taranto che l’opera, cosí come si appresta a essere realizzata, appare completamente snaturata rispetto alla sua ideazione iniziale. Cosa sia successo in questo lasso di tempo, in cui è subentrato il nuovo Comitato organizzatore, non è dato sapersi, oltre ai ritardi e alle strumentalizzazioni politiche che abbiamo giá largamente denunciato a discapito dei cittadini e delle cittadine, e nonostante il Masterplan approvato sia, nella sostanza, quello realizzato con il supporto della Regione Puglia. Ricordiamo che lo sblocco dei finanziamenti, fondamentale per l’avanzamento dei lavori, è avvenuto solo dopo un lungo anno dall’insediamento del Commissario Ferrarese e ha portato sulla tabella di marcia un effettivo ritardo, che mette a rischio la realizzazione delle opere».

Così in una nota Francesca Razzato, responsabile provinciale "Sviluppo Strategico e Innovazione" del Partito Democratico.

«L’idea fondante che ha portato la commissione del concorso internazionale a sancire il progetto dello Stadio del Nuoto di MDU Architetti come vincitore fu la capacità dell’opera di fondersi con il paesaggio e non alterare la vista del mare. Materiali, cromatismi, trasparenze e opacità dovevano essere correttamente gestiti, al fine di proporre una soluzione progettuale perfettamente integrata nel contesto, che permettesse di vivere il blu pubblico, il grande negato in questa città, bagnata da due mari, i cui accessi sono in gran parte chiusi. Cosa è rimasto in questa nuova proposta di quell’idea progettuale? Praticamente nulla. Al posto dell’orizzonte marino una distesa di murature e fibrocemento, destinate inevitabilmente al deterioramento, che rappresentano una soluzione tecnica obsoleta, che così elaborata ci riporta indietro di 50 anni».

Ci chiediamo l’Amministrazione Comunale dove sia stata in questo anno e come sia possibile che non abbia monitorato gli avanzamenti progettuali di un’opera cosí importante e iconica per la città di Taranto».

A replicare è il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Gianluca Mongelli.

“A tutti noi sarebbe piaciuto un impianto stratosferico, luccicante e sfavillante. Il problema è che i 15 milioni ipotizzati dal precedente comitato e dalla Regione Puglia non erano sufficienti, occorrendo una cifra totale di ben 43 milioni, ossia ben 30 milioni in più di quanto frettolosamente indicato al momento della presentazione del progetto.

Ma, al di là della necessaria rivisitazione, – ancora parole di Mongelli – va chiarito che con gli adeguamenti progettuali l’opera non è assolutamente stata snaturata nella sua sostanza se non nella facciata, che gli stessi progettisti, MDU Architetti, hanno ritenuto di adeguare per tentare di evitare elevati costi energetici nella futura gestione che peserà sulle tasche dei tarantini.

Il commissario Massimo Ferrarese ha dovuto, in tempi record, fare fronte a quell’errore non solo individuando soluzioni tecniche per tentare di ridurre i costi, ma dovendo chiedere e attendere lo sblocco di ulteriori 125 milioni che il governo ha aggiunto per realizzare tanto la piscina quanto le altre opere importanti, clamorosamente sottostimate e inserite nel masterplan che il vecchio comitato con la Regione Puglia consegnò al Commissario straordinario".

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