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Taranto

Stato di calamità per la mitilicoltura, avviato l'iter

La crisi del comparto

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

Le elevate temperature registratesi nel corso dell’estate hanno provocato (e stanno continuando a farlo) gravissimi danni ad uno dei comparti economici più rilevanti per il territorio ionico: la mitilicoltura.

Da parte sua il Comune ha avviato un tavolo permanente per adottare iniziative volte a frenare l’aggravarsi di una situazione che con il trascorrere dei mesi sta sempre più peggiorando. Mercoledì scorso, 11 febbraio, proprio nell’ambito di uno degli incontri fissati dall’assessore alle Risorse del Mare, Cosimo Ciraci, è stata recepita la richiesta dello “stato di calamità naturale” formulata dai principali operatori della mitilicoltura tarantina.

Un’istanza che ha messo subito in moto la stesura formale delle procedure preliminari finalizzate a far ottenere ai titolari degli impianti per l’allevamento di mitili il riconoscimento dei diversi tipi di provvidenze previste dalla normativa vigente. L’iter amministrativo, curato dalla Direzione Demanio Marittimo del Comune di Taranto, è stato già avviato. La categoria che rischia di veder compromessa, a causa della moria del novellame, anche la produzione della cozza per il prossimo anno.

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