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Soprintendenza
11 Settembre 2024 - 18:00
Via Duomo, Città Vecchia. La sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo
"La Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo (di seguito «Snsub») è ufficio dirigenziale di livello non generale, dotato di autonomia speciale ed è articolazione organizzativa della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, con sede centrale a Napoli”.
E’ quanto si legge testualmente nel nuovo decreto sull’ “Articolazione degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di livello non generale del Ministero della Cultura”, art. 24.
«Il decreto è l’ultimo “regalo” fatto a Taranto dal ministro dimissionario Gennaro Sangiuliano che lo ha firmato poco prima di dimettersi» dice Mimmo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil, che esprime anche preoccupazione sul futuro di tutto il personale della Soprintendenza Nazionale con sede a Taranto.
«Taranto viene cancellata ed equiparata ad Olbia come sede operativa e perde la sua centralità nazionale in favore della città dell’ex ministro - commenta ancora Sardelli - e così si compie definitivamente il disegno che negli anni ha sottratto a Taranto prima la Soprintendenza Archeologica, poi le competenze archeologiche sul territorio in favore della sede di Lecce e ora addirittura la blasonata sede nazionale della Soprintendenza per il Patrimonio Culturale Subacqueo».
«Credo che su questa spoliazione continua non si possa più tergiversare o agire in punta di comunicati stampa - sottolinea il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo - Questi segnali sono l’opposto del concetto di “transizione” che da più parti ci si auspica per Taranto. Anzi, vanno proprio nella direzione opposta, come a dire che il territorio di Taranto non sarà mai pronto ad una diversificazione del modello economico e sociale. Pertanto – continua – non solo ci rendiamo sin da ora disponibili ad un’azione congiunta, ma la invochiamo a gran voce da definire nel corso di un tavolo di lavoro da convocare con urgenza, insieme a tutte le istituzioni locali a partire dal Comune di Taranto, dalla Provincia, dalla Regione Puglia, dai rappresentanti parlamentari territoriali, per avviare una fase chiarificatrice con il nuovo Ministro Giuli e bloccare definitivamente questi intendimenti».
«Come lavoratori del settore - conclude Grazia Albano, componente della segreteria FP CGIL con delega agli enti locali e Ministeri - non ci sottrarremo alla responsabilità di trattenere sul territorio tutto il potenziale culturale, economico e sociale che queste importanti istituzioni rappresentano e per questo il prossimo 13 settembre ci riuniremo in assemblea sindacale all’interno del Chiostro di San Domenico Maggiore in città vecchia».
L’assemblea dei lavoratori si svolgerà il prossimo 13 settembre, nella sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo in via Duomo, 33 dalle ore 10.30 alle ore 13.30.
Sull'argomento si registra anche l'intervento di Giuseppe Tursi, segretario cittadino Pd Taranto. «Con un colpo di spugna il Governo elimina anche la sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo da Taranto voluta dal ministro Franceschini. Una scelta dell'ormai ex ministro Sangiuliano di cui non comprendiamo le ragioni e, alla luce della quale, esprimiamo grande preoccupazione per quella operazione di impoverimento del territorio jonico, che oggi vede sottrarre la centralità di altri importanti uffici. Tra l'altro, si tratta di una Soprintendenza che è semplicemente naturale che abbia sede a Taranto per la competenza sul patrimonio subacqueo. Esprimiamo grande preoccupazione anche perché simili decisioni ci portano a riflettere sull'idea che il Governo Meloni ha del futuro di questa città, evidentemente ancora una volta condannata ad una economia legata a doppio nodo all'acciaio. Solidarietà ovviamente ai lavoratori che vivono ore di incertezza per il loro futuro lavorativo e confidiamo in un sussulto di responsabilità dell'esecutivo e del nuovo Ministro della Cultura. Il Pd di Taranto - prosegue la nota di Tursi - ritiene utile coinvolgere i vari attori interessati alla vicenda, oltreché ovviamente la città, in un dibattito pubblico che miri a informare su quanto sta accadendo, ma anche a stimolare il confronto sulle inclinazioni, sulla aspirazioni e sul futuro della città. Taranto non può perdere la sua autonomia e accorpare questi uffici, che svolgono un ruolo centrale per il nostro patrimonio ma anche per le tante esigenze di cittadini e imprese, sotto il cappello della sede leccese. Il centrodestra, specie quello ionico, non si perda in inutili riunioni ma lavori per la città».
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