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Fede&Tradizioni
07 Settembre 2024 - 10:00
La processione a mare della Stella Maris (foto d'archivio)
Purtroppo per motivi tecnici-organizzativi salterà anche quest’anno la festa della Madonna Stella Maris, protettrice dei pescatori, con la suggestiva processione a mare che avrebbe dovuto svolgersi questo sabato, il primo di settembre. Resterà deserto il piazzale antistante la chiesetta della stazione ferroviaria, dov’è venerato il simulacro mariano, come d’altronde avviene da tempo per la consistente diminuzione del transito dei treni, non ci saranno i pescatori nell’abito tradizionale a “nazzecare” la statua né i bambini a reggere le lunghe reti da pesca né la banda musicale a eseguire marcette. Peccato!
Dopo lunga interruzione, la festa fu ripresa nel 1977 su richiesta dei lavoratori del mare, in particolare di Cosimo Basile, detto ‘Mozzecafave” presidente della cooperativa di pescatori “Stella Maris”, prontamente accolta da don Alessandro Greco, al suo primo anno da parroco. A quei tempi, popolare centro di aggregazione per il quartiere era la chiesetta parrocchiale intitolata proprio alla Stella Maris, al pianoterra dell’edificio “XXIV Maggio” in vico del Bisso.
In quell’anno la festa fu annunciata alle prime ore del sabato in via Cariati dalla banda del maestro Lemma e si svolsero concerti con cantanti locali in piazza Democrate e, ovviamente, la processione a mare limitatamente a Mar Piccolo. La statua fu portata a spalla da otto pescatori scalzi fino all’imbarco sul peschereccio “Santa Maria” messo a disposizione da Giuseppe De Bartolomeo. A metà degli anni ottanta, grazie all’apporto del Comune, la festa acquistò popolarità grazie alla partecipazione di noti cantanti anni sessanta e settanta (fra gli altri, Michele, Gilda Giuliani, Tony Santagata), alle luminarie, ai fuochi pirotecnici e soprattutto alla migliore organizzazione della sagra del pesce e della cozza tarantina, già in corso da qualche anno ma in maniera ridotta nel Centro ittico-campano. Quest’ultima manifestazione fu spostata in via Cariati, artisticamente addobbata, allora pullulante di ristoranti, i cui titolari offrirono massima collaborazione. Per qualche tempo furono anche allestiti due palchi alle estremità della strada con gruppi folcloristici che si esibivano in attesa dello sbarco della processione, il cui percorso fu esteso a Mar Grande. La festa continuò a svolgersi anche quando nel 1989, a causa dello stato di fatiscenza, fu demolito tutto il complesso di case popolari di Porta Napoli con la promessa del Comune, purtroppo non mantenuta, della ricostruzione. E andò giù anche la chiesetta, che fu inaugurata il 9 marzo del 1497 dall’arcivescovo mons. Ferdinando Bernardi. Gli abitanti del quartiere furono trasferiti in massima parte al Paolo VI mentre il simulacro della Madonna Stella Maris fu portato nel 1989 nella cappellina della stazione ferroviaria, divenuta sede parrocchiale, da dove fino al 2019 uscì in processione, curata dalla cooperativa di pesca “Stella Maris”, con il suo presidente Cosimo Bisignano, nipote di “Mozzecafave”. Le varie iniziative di contorno con il passar degli anni furono alquanto ridotte, ma permaneva la processione a mare, con il suggestivo passaggio nel canale navigabile fra i fuochi artificiali. Il tutto si svolse fino al 2019 con la sospensione dovuta alla pandemia e poi per i citati problemi tecnico-organizzativi.
Sin d’ora l’associazione “Stella Maris”, attraverso il presidente Nicola Melucci, si è dichiarata disponibile per il prossimo anno alla collaborazione con le associazioni di pescatori e mitilicoltori per l’organizzazione dei festeggiamenti.
Speriamo bene!
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