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Il Siderurgico

«Ex Ilva, stop alle logiche del passato»

L'intervento di Francesca Viggiano

Francesca Viggiano

Francesca Viggiano

«A Taranto il modello meramente industrialista e fine a se stesso ha fallito. In assenza di visione e di efficaci politiche industriali,  l'insediamento siderurgico non può che rappresentare oggi un ingombrante colosso che priva la città di possibilità, relegandola a sito di interesse nazionale solo sulla carta e solo per interessi ormai incomprensibili. È ormai tramontato anche l'ultimo degli alibi, quello del lavoro che, secondo i vari governi centrali, doveva costituire il bilanciamento delle vessazioni ambientali e sanitarie cui sono stati sottoposti Taranto e i tarantini. E questo messaggio dei tarantini, per il tramite delle parole dure ed accorate del Presidente Emiliano, è arrivato forte e chiaro durante l'audizione in seno alla commissione ambiente della Regione Puglia, presieduta dal consigliere Michele Mazzarano».

Così Francesca Viggiano, vicepresidente del PD Puglia.

«A mia memoria, il primo, vero momento di confronto tra l'azienda, per il tramite dei commissari di Governo, ed i rappresentanti  della città a livello regionale,  ed i rappresentanti sindacali.  C'erano i tarantini: quelli che vivono a Taranto oggi, ma anche quelli la cui voce non può essere ascoltata perché non ci sono più o perché non sono ancora nati. Nel rispetto loro e di quanti ancora oggi combattono per la vita, di quanti combattono per arrivare a fine mese, finalmente si è aperta una discussione franca e seria, lontana dalle strumentalizzazioni e dalle polemiche sterili che a nulla hanno portato, se non a rendere lo stabilimento ancora più inviso e lontano dai cittadini, sotto ogni profili, eccetto quello territoriale.

Se l'azienda non verrà chiusa per ragioni di mercato e non già per, le auspicate, ragioni di governo, la nuova gara per la vendita dello stabilimento non potrà non partire dai principi cardine stabiliti nella Sentenza della Corte di Giustizia. Uno spartiacque tra ciò che è stato e ciò che non potrà più essere. Le attuali norme che stabiliscono i livelli degli inquinanti nascono dal compromesso tra la necessità di produrre e la tutela di salute e Ambiente.

Ma quei limiti, umani ancor prima che normativi, non stabiliscono il livello di non nocività, stabiliscono semplicemente i livelli, calcolati su un periodo di tempo prestabilito, oltre i quali la norma è violata».

Per Viggiano «in attesa che sia il Legislatore, e quindi la politica a farsi carico, finalmente, della tutela di Ambiente, salute e lavoro attraverso la modifica delle norme che prevedono i limiti relativi alle emissioni, la nuova gara - se proprio non evitabile - dovrà essere strutturata tenendo conto del quadro di conoscenze tecniche, scientifiche e sanitarie, ormai acquisito. Ed è per questa ragione che le istanze dei cittadini dovranno "entrare" nella gara ed è quello che ci proponiamo di fare noi come Partito Democratico. Inizieremo, pertanto, una serie di incontri con le realtà del territorio per farci latori del messaggio della città, a corollario del lungo percorso del partito che si è fatto carico degli errori commessi in passato ed ha abbandonato la vecchia logica miope della tutela economica, ampliando il raggio dell'azione politica agli interessi reali dei cittadini: salute, occupazione, ambiente».

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