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Gli eventi

I 350 anni dell’Arciconfraternita del Carmine, tutte le iniziative

Dall’anno santo giubilare ai lavori di adeguamento liturgico in chiesa

Un momento della conferenza stampa

Un momento della conferenza stampa

L’indizione dell’anno santo giubilare concesso da papa Francesco a partire dal 15 luglio  e i lavori di adeguamento liturgico della chiesa del Carmine, secondo le norme in materia del Concilio Vaticano II. Queste sono le importanti iniziative per il 350.mo anniversario della fondazione dell’arciconfraternita del Carmine, annunciate nel corso di una conferenza stampa svoltasi  nel ‘salone delle troccole’. Sugli interventi in chiesa si è soffermato l’ing. Giorgio Tonti, dello studio Start, che ha redatto il progetto, con i lavori affidati all’impresa Comel.

“Si è innanzitutto provveduto a sostituire il pavimento in granito rosso scuro del presbiterio con quello in marmo bianco. Saranno nuovi anche l’altare, il seggio del sacerdote e l’ambone – ha detto – Fra l’altro, abbiamo anche risistemato le nicchie laterali, ricavandovi gli spazi per il fonte battesimale e la penitenzieria. Il tutto, per un costo complessivo di 300mila euro”.

Più dettagliata in merito è stata l’esposizione del padre spirituale dell’arciconfraternita, mons. Marco Gerardo. “Sin dopo Pasqua - ha detto - abbiamo alternato periodi di apertura e di chiusura della chiesa per consentire i lavori. Importante è stata la sostituzione della pavimentazione del presbiterio, uniformandola con quella dell’intera aula liturgica in quanto, secondo la teologia della liturgia, è uno solo il popolo di Dio che celebra e non deve esserci separazione tra il luogo dei fedeli e quello dei presbiteri. Per questo in tempi lontani avevamo già tolto le balaustre ma anche la cesura cromatica crea una differenza. Poi abbiamo previsto l’altare, la sede del sacerdote e l’ambone, che sono fissi perché devono ricordare in forma permanente le tre forme in cui Gesù accompagna e sorregge la sua Chiesa: il pastore, il mastro e l’Eucarestia”.

“Inoltre - ha continuato - abbiamo valorizzato, un’importante e antica reliquia che era custodita da 400 anni in chiesa, in una nicchia laterale, e che probabilmente la maggior parte dei tarantini non conosceva. Si tratta di una colonna proveniente dalla chiesa di San Pietro, dove ora sorge il castello aragonese, dove tradizione vuole che l’apostolo vi abbia celebrato l’Eucarestia, accompagnato dall’Evangelista Marco, consacrando altresì il primo vescovo di Taranto: Sant’Amasio, o Amasiano. La colonna sarà incastonata nel nuovo altare (assieme a una reliquia di San Pietro)  diventando così per la nostra chiesa un luogo della memoria petrina e un legame con la tradizione apostolica”.

“Nell’anno giubilare - ha evidenziato - sono previsti momenti di evangelizzazione, di preghiera e di approfondimento della fede e della carità (spirituale, materiale e intellettuale). Principale poi sarà la pista della celebrazione della liturgia e della pietà popolare, secondo la vocazione specifica della confraternita, che custodisce quel linguaggio meraviglioso, immediato e ricchissimo costituito dalle forme di devozione popolare della gente. L’anno giubilare ci servirà da stimolo a vivere queste nostre iniziative con una forte dimensione spirituale perché abbiamo, sì, rinnovato l’edificio della chiesa, ma poi in realtà ciò che si deve rinnovare sono le pietre vive, cioè la comunità dei credenti nei loro cuori”.

Infine mons. Marco Gerardo ha letto la lettera di ringraziamento pervenutagli dal Santo Padre a seguito dell'invio del catalogo dell’ultima rassegna Facies Passionis, svoltasi nel 2023, e per la nota acclusa con una riflessione sulla dimensione sinodale e il contributo della pietà popolare.

Quindi è intervenuto il priore cav. Antonello Papalia che ha parlato delle iniziative che scandiranno l’anno giubilare, a partire dalla festa della Titolare (16 luglio), durante la quale ci sarà la professione di 46confratelli e consorelle, e che continuerà con i momenti forti del sodalizio legati alla Quaresima e alla Settimana Santa.

“Pensiamo di ‘trasferire’ per una settimana le attività confraternali nelle parrocchie di periferia che ne faranno richiesta e di portare le statue di Gesù Morto e dell’Addolorata nei luoghi di sofferenza, quali il carcere e l’ospedale. Ripeteremo inoltre l’iniziativa dei ‘ristoranti solidali’ che a turno prepareranno i pasti per la nostra mensa dei poveri (ne serviamo settanta ogni giorno). Inoltre il 4 luglio nella cappella dell’istituto Maria Immacolata benediremo l’abito restaurato della Beata Vergine che subito dopo porteremo  in processione, attraverso via D’Aquino, nella nostra chiesa per esservi solennemente esposta. Giorno 11, come l’anno scorso, accoglieremo i bambini nel nostro sodalizio, facendoli partecipare a una breve processione in piazza Carmine con la piccola statua della Madonna con in braccio Gesù Bambino. E poi, la grande processione del 16 luglio”. E per la prossima Settimana Santa (abbiamo chiesto) ci sarà il ritorno dei Misteri in Città vecchia. “ Si tratta di una proposta che proporremo alla decisione dell’assemblea degli iscritti” – risponde Papalia.

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