Notizie
Cerca
Il Siderurgico
27 Giugno 2024 - 19:40
L'ex Ilva - foto dal sito web di Acciaierie d'Italia
E' una delle facce della lunga e complessa crisi del Siderurgico: lo stop delle attività della flotta marittima controllata da Acciaierie d’Italia, oggi in amministrazione straordinaria, preoccupa i sindacati, in modo particolare Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Sono state le sigle regionali pugliesi e liguri a chiedere «un incontro urgente» all’azienda, delineando un quadro preoccupante e lamentando una «situazione di totale incertezza del futuro per i lavoratori». Acciaierie d’Italia ha risposto con la convocazione degli stessi sindacati per la giornata dell’11 luglio.
«L’allerta lanciata dai sindacati sullo stop della flotta di Acciaierie d’Italia racconta di un fallimento a tutto tondo nella gestione dell’ex Ilva da parte di questo Governo» dice Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio. «Ciò che sta accadendo ai lavoratori marittimi del gruppo siderurgico è l’ennesimo sintomo di una patologia gravissima che nessuno sembra interessato a curare. Malgrado i tanti, inutili decreti adottati nell’ultimo anno, la situazione sembra peggiorare di giorno in giorno e ad oggi nessuna delle promesse sul rilancio industriale, sui livelli occupazionali e sulle inderogabili tutele per ambiente e salute hanno trovato riscontro nei fatti. Allo stato di crisi profonda in cui versa il siderurgico questo Governo sa rispondere solo con cassa integrazione e deroghe dei limiti di legge. Meloni e Urso devono però ricordarsi che a Taranto la strategia del ‘tirare a campare’ significa autorizzare inquinamento e malattie».
Questo, mentre sulla recente sentenza della Corte europea di Giustizia si registra l’intervento dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero.
Per il presule, la sentenza «pone un definitivo punto fermo in merito alla produzione di acciaio di ex Ilva e ribadisce quanto anche la Chiesa di Taranto, in sintonia con le indicazioni di papa Francesco contenute nell’enciclica Laudato si’, ha più volte ribadito: la salute non può essere sacrificata sull’altare del profitto. La Valutazione del danno sanitario sia parte fondante dell’Autorizzazione integrata ambientale e basata su studi scientifici terzi rispetto alle parti» dice Miniero. Il vescovo sottolinea come «le istanze che provengono da tanta parte della città sono state pienamente recepite; spetta ora allo Stato italiano far sì che le normative europee vengano rispettate e che l’azienda si uniformi ad esse nei tempi consentiti. È necessario che questo avvenga non solo perché è stato messo nero su bianco da emeriti giudici, ma soprattutto per restituire ai tarantini fiducia nelle istituzioni e nella possibilità di costruire un futuro che li veda artefici principali e all’altezza delle loro aspettative».
Intanto, per lunedì il presidente della V Commissione consiliare alla Regione (Ecologia e Tutela del territorio) Michele Mazzarano ha sollecitato l’audizione, proprio sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea e sullo studio sulla valutazione di impatto sanitario presentato da Acciaierie d’Italia, del presidente della Giunta regionale Michele Emiliano, dell’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, del Direttore Generale di Arpa avv. Vito Bruno, del Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Taranto Michele Conversano e del Direttore della Divisione tecnica e operativa di Ilva in amministrazione straordinaria e Commissario straordinario di AdI in as, Giancarlo Quaranta. Come è ormai noto, il passaggio più significativo della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito allo stabilimento siderurgico di Taranto emessa nei giorni scorsi è sicuramente questo: «In caso di pericoli gravi e rilevanti per l’integrità dell’ambiente e della salute umana» provocati dall’attività dell’acciaieria Ilva «il termine per applicare le misure di protezione previste dall’autorizzazione all’esercizio non può essere prorogato ripetutamente e l’esercizio dell’installazione deve essere sospeso».
Domani, intanto, nuova udienza in corte di assise d’appello del processo di secondo grado “Ambiente Svenduto”, sul disastro ambientale nell’area di Taranto.
I più letti
Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Piazza Giovanni XXIII 13 | 74123 | Taranto
Telefono: (+39)0996960416
Email: redazione.taranto@buonasera24.it
Pubblicità : pubblicita@buonasera24.it
Editore: SPARTA Società Cooperativa
Via Parini 51 | 74023 | Grottaglie (TA)
Iva: 03024870739
Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILE
Direttore responsabile: FRANCESCO ROSSI
Presidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA