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Il caso
27 Giugno 2024 - 06:15
La conferenza stampa
«Sulle fragilità, sulla sofferenza e sulle povertà non c’è contrattazione. Convivere con una malattia grave è sempre più difficile e lo è sia per gli aspetti puramente sanitari, sia per gli aspetti che attengono alle condizioni di vita e all’assistenza domiciliare di cui queste persone hanno bisogno». Ad evidenziarlo, in una conferenza stampa, Tiziana Ronsisvalle e Mariangela Frulli, della segreteria di Cgil e Cisl, e il responsabile della contrattazione sociale della Uil, Gaetano Eramo. I sindacati confederali hanno affrontato il tema dell’assistenza domiciliare, perchè - è stato detto - «dopo quello accaduto al Comune di Taranto continueremo la nostra azione su tutto il territorio provinciale e in tutti gli Ambiti di riferimento».
Ma cosa è accaduto? «Si è appena concluso, il 13 giugno scorso, il difficile e tortuoso iter che riguarda i servizi Adi - Assistenza Domiciliare Integrata e Sad - Servizio di Assistenza Domiciliare destinati agli anziani, disabili e persone fragili psichicamente o fisicamente del Comune di Taranto – ha spiegato Mariangela Frulli – e quel risultato di innalzamento delle quote ISEE per la compartecipazione economica al servizio da parte dei cittadini, portato a segno anche grazie alla mobilitazione di lavoratori e degli assistiti, ci conforta nell’idea che nessuno può essere lasciato solo ad affrontare gravi condizioni di sofferenza».
«La soglia ISEE per il Comune di Taranto è stata aumentata a 15.000 euro. Ma lo scenario in provincia è assolutamente più frastagliato. Nell’ambito di Massafra la soglia per accedere ai servizio non pagando nulla è ancora di 2.000 euro» aggiunge Gaetano Eramo. «Ciò vuol dire che un disabile grave, già in condizione di estrema fragilità, costretto a subire altri costi per la propria assistenza, sarà obbligato a quote di compartecipazione altissime».
«Per avere un’ora di assistenza – a parlare è Tiziana Ronsisvalle – un cittadino potrebbe arrivare a pagare anche 950 euro. Insomma le fragilità e le povertà sembrano un argomento "Cenerentola" per le amministrazioni pubbliche del territorio. Basti pensare – continua - che sempre nell’ambito di Massafra, il Fondo Povertà estreme che si attestava per le annualità 2022, 2023 e 2024 in circa 350mila euro, per il 2022 era circa 131mila euro, non è mai stato speso, che contrariamente agli anni precedenti verranno sottratti al territorio per tornare alle sedi del finanziamento e che nell’ottica dell’appena varata Autonomia Finanziaria dice che questi territori di quei soldi, anche nell’ottica dei LEP, non hanno più bisogno».
La soglia d’attenzione di Cgil, Cisl e Uil rimane dunque alta, come dimostrano anche le lettere inviate a tutti gli ambiti sociali di zona per chiedere una rendicontazione dettagliata delle fragilità territoriali.
Un discorso a parte va fatto per l’ambito sociale di Grottaglie. «Lì come Cgil, Cisl e Uil abbiamo deciso di non firmare – sottolineano Frulli, Ronsisvalle e Eramo – perché in quell’ambito gli 11 comuni coinvolti hanno deciso di non compartecipare e quindi di non assegnare neanche un euro dei loro bilanci e anche su questo fronte si aprirà una vertenza che riguarda i lavoratori e le migliaia di cittadini coinvolti».
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