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LA RECENSIONE
15 Giugno 2024 - 19:00
Fabio Renda e Beniamino Trucco (foto di Pierfrancesco Lafratta)
Doppio appuntamento, nei giorni scorsi, nella Città Vecchia di Taranto con un medesimo denominatore: la chitarra. Il primo alle ore 18 presso il Conservatorio di musica Giovanni Paisiello in via Duomo, ha avuto come protagonisti i ragazzi della classe di chitarra del Maestro Andrea Monarda che hanno interpretato musiche appartenenti ad un variegato repertorio, dai Beatles a Berkeley, passando per Brouwer, Chopin, Dyens, Gilardino, Mertz, Mignone, Milan, fino a Piazzolla, Tarrega e Sauget.
Gli allievi appartenenti a diversi anni del corso: Giovanni Amatulli, Adriano Basile, Claudio Cossu, Dario Costantino, Alessandro d’Alessandro, Sofia Moscogiuri, Nicola Russo, Sofia Polito e Giovanni Casulli allievo della classe di flauto del Maestro Angelo Malerba, hanno mostrato attraverso le musiche eseguite, i progressi raggiunti durante l’ultimo anno di studio.
A seguire nella stessa serata, ma alle ore 21, presso il MuDi (Museo Diocesano) è stata la volta del duo chitarristico formato da Fabio Renda e Beniamino Trucco nell’ambito della rassegna “Le corde che suonano” organizzata dagli Amici della Musica Arcangelo Speranza di Taranto.
Il consolidato duo torinese, perfezionatosi presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano vanta già dieci anni di attività concertistica, sul palcoscenico del MuDi ha suonato con due chitarre gemelle modello XXX anniversario del rinomato liutaio Paco Santiago Marín di Granada, un artigiano che nel 2016 ha appositamente creato per loro due chitarre utilizzando gli stessi legni e le stesse tecniche di costruzione in modo da assicurare ai due strumenti un suono sostanzialmente identico e la stessa acustica, la forma migliore per far esprimere un duo chitarristico.
In esecuzione autori importanti sia per la chitarra ma anche per la musica più in generale: la strascrizione di una sonata di Domenico Scarlatti ad opera di Alexandre Lagoya, il Grand Duo di Napoléon Coste che è una delle cattedrali dei masterpiece per i duo di chitarra, poi Consonancias y Redobles di Azio Corghi, brano rientrante nel succitato disco che si basa su un frammento di una fantasia di Louis de Milán (autore spagnolo del 1500), poi la celeberrima Tango suite di Astor Piazzolla scritta in originale per due chitarre nel 1984 e il gran finale dell’Overtoure di Gioacchino Rossini nella trascrizione fatta da Mauro Giuliani dell’opera Elisabetta Regina di Inghilterra.
In generale possiamo dire che la chitarra goda, oggi, maggiore considerazione rispetto al passato nei concerti e nelle rassegne che fanno musica da camera anche grazie al fatto che i chitarristi sono diventati più intraprendenti, uscendo dal guscio strattamente chitarristico per abbracciare nuove dimensioni in formazioni di duo o quartetto con altri strumenti, ma anche chitarra e voce. Pur avendo un repertorio principalmente solistico come il pianoforte, la chitarra ha tanto repertorio cameristico per duo o quartetto di chitarre.
Il duo Renda Trucco ha al suo attivo un progetto discografico che si è già concretizzato in un disco dedicato ad autori italiani che hanno scritto per duo di chitarre dal nome Prospettive italiane per l’etichetta milanese Stradivarius, lo stesso è stato registrato nello studio di registrazione di Molfetta con il fonico e docente barese Giovanni Chiapparino e come direttore della registrazione il Maestro Andrea Monarda.
Il pubblico ha lungamente applaudito.
Daniele Lo Cascio
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