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Stati Uniti d’Europa

Fra il sorriso e la follia

Fra il sorriso e la follia

Fuori per pochissimo. Ci è mancato lo 0.2%… non basta a consolarci. “...continueremo a fare la nostra parte, col sorriso di chi sa che è meglio rischiare e perdere un’elezione che vivacchiare e perdere una sfida”.

Gli elettori hanno sempre ragione, ma la politica deve riconoscere i suoi errori per rimettersi in cammino. Una volta si esercitava “l’analisi del voto”… Era una passaggio decisivo per interrogarsi e spesso preludeva l’avvicendamento della classe dirigente, ritenuta responsabile delle scelte.

Quando non si vince, si impara. Oggi l’importante è utilizzare quello che è successo, come messaggio per un presente che sia futuro.

Matteo Renzi apre una riflessione: “se vogliamo incidere di più, questa comunità da sola non basta”. E’ evidente che si riferisce a Italia Viva.

Il risultato complessivo, per la lista Stati Uniti d’Europa, è molto deludente e non può essere certamente derubricato ad incidente di percorso. Alla vigilia del voto politico del 2022, Mezzogiorno Federato rivolse a Renzi e Calenda un appello per dare vita ad una proposta elettorale unitaria nella quale potesse riconoscersi una parte decisiva dell’elettorato, meridionale e riformista. Avevamo raggiunto una intesa con Italia Viva e l’ingresso di Azione avvenne a nostro danno con l’esclusione dei nostri candidati nel Mezzogiorno a favore di quelli di Azione che andavano garantiti. In quella occasione fummo noi a subire veti e pregiudiziali dell’ondivago carletto... La sopravvivenza dei singoli a danno di una chiara scelta politica. Al risultato conseguito da quel simbolo che portava il nome di Calenda, è seguito un prevedibile e scontato anno e mezzo di litigi ed eccessi polemici che alla fine sono stati totalmente incompresi dagli elettori. E come scrive Teresa Bellanova “gli elettori quando non comprendono vanno altrove, come è normale che sia”. Non sono pochi gli elettori che hanno deciso di spostarsi verso il Partito Democratico (11%), Fratelli d’Italia (10%), Alleanza Verdi-Sinistra (6%), Forza Italia (5%). Tuttavia la maggioranza degli stessi (17%) ha preferito astenersi. Ci vuole genio e talento per compiere questo suicidio politico.

Analoga la flessione registrata fra gli elettori che avevano scelto +Europa nel 2022: solo il 34% ha scelto Stati Uniti d’Europa, a cui va aggiunto un 22% di elettori che invece ha preferito il Partito Democratico e un 16% che invece si è spostato verso Alleanza Verdi-Sinistra. Astenuti al 21%.

Il Foglio riferisce, fra virgolette, che il leader di Azione avrebbe messo a disposizione il suo mandato, ma poco dopo, l’ufficio stampa di Azione, ha smentito categoricamente. E’ imbarazzante il narcisismo spocchioso di un “eterno ragazzone” che crede solo in se stesso.

“Stupido è chi lo stupido fa”. Forrest Gump, interpretato da Tom Hanks nei panni di uno atipico soldato americano, rappresenta la favola inversa di un ragazzone dal quoziente intellettivo ridotto, che va in guerra dimostrando ottime doti, ma restando apatico, inespressivo, abbandonato in una sua dimensione incompresa a noi comuni mortali...

Renzi ha lasciato intendere un suo passo indietro in un congresso straordinario in autunno...crede nel percorso di costruzione di una casa riformista e popolare che sarà decisiva in molte elezioni regionali e territoriali. Ma a non crederci più sono gli elettori, nè vale la pena spendersi per attribuire le diverse responsabilità. Bisogna prenderne atto. Meglio non parlare più di terzo polo quando si sceglie di contrapporsi per un primato che si traduce in nulla. Sono i rischi prevedibili di un leaderismo effimero e vulnerabile.

Il risultato espresso da Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione meridionale è l’unico al di sopra dello sbarramento. Eppure un sondaggio di Bidi Media a metà maggio ci dava sotto rispetto al nord ovest e al nord est.

Invece è andata diversamente. Le regioni meridionali hanno espresso una presenza socialista determinante che con generosità ha contributo al risultato. Inviterei a riflettere su questo più che sulle 200.000 preferenze espresse da Renzi nelle 4 circoscrizioni. Oltre a queste, che hanno un valore generoso ci sono quelle, altrettanto generose, di tanti candidati che hanno dato con slancio e determinazione il loro contributo.

Abbiamo fatto la cosa giusta. Non è andata come speravamo ora si pone una attenta, profonda riflessione sul che fare. Il messaggio dei nostri elettori è chiaro: porre fine alla diaspora socialista. Ce ne siamo fatti interpreti in questa campagna elettorale.

I socialisti contribuiranno, già dalle prossime settimane, a rilanciare, ripensare e innovare il progetto riformista. Lo faremo ripartendo dal Mezzogiorno, dal basso. Il Socialismo Oggi, è vivo!

A noi spetta nutrirlo con proposte, programmi, progetti, idee, intuizioni, che solo i riformatori sanno esprimere.

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