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Politica

«Patti sottobanco», botta e risposta tra Pd, Svolta Liberale e Lega

Dopo le dichiarazioni del sindaco Melucci, la polemica si infiamma

Una veduta di Palazzo di Città, sede dell'amministrazione comunale

Una veduta di Palazzo di Città, sede dell'amministrazione comunale

«Il sindaco Melucci e le forze politiche di centrodestra chiariscano se sono in essere patti sottobanco».

La posizione di Pd provinciale e Unione comunale (affidata ad un comunicato diffuso a margine della seduta del Consiglio comunale sciolta per assenza del numero legale e, soprattutto, dopo le dichiarazioni rilasciate a riguardo dal sindaco Rinaldo Melucci), ha aperto una polemica che, c’è da giurarci, proseguirà anche nei prossimi giorni.

«Non siamo affatto stupiti dalle dichiarazioni che abbiamo ascoltato dal sindaco Melucci, che confessa l’interlocuzione con la destra per le ultime elezioni europee. Questa maggioranza è retta dal centro destra - hanno evidenziato dal Pd - Gravissimo politicamente ed eticamente parlando il virgolettato del sindaco “la destra viene per le elezioni, vuole i voti per le europee e poi fa mancare i numeri in aula”, ma nonostante questi accordi politico-elettorali il Consiglio comunale ci consegna una totale paralisi amministrativa, un danno enorme per Taranto. Invitiamo il sindaco, per il bene della città, a trarne le debite conseguenze e farsi da parte. Melucci ha tradito la città e quanti solo pochi mesi fa si sono spesi per riportarlo a Palazzo di Città».

Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto

«Ciò che è più grave, però, è che ha stracciato il programma elettorale e se ne è infischiato della volontà popolare dei tarantini. Fratelli d’Italia, Svolta liberare e Lega dicano alla città con onestà che fanno accordi con Melucci e chiariscano in cosa consistano questi accordi. Siamo preoccupati per il futuro di Taranto e il fatto che oramai la politica sia stata sostituita da un vero e proprio mercato, il cui cattivo odore non arriva dalla Posidonia delle spiagge - tra l’altro preziosissima per l’ecosistema marino e che non va pulita, come erroneamente affermato da Melucci - ma proprio da Palazzo di Città».

Pronta la replica di Svolta Liberale che parla di «accuse infondate».

«Il Partito democratico ha lanciato gravi accuse nei confronti delle forze di centro-destra, affermando che esiste un “accordo sottobanco” tra questi e il sindaco Melucci - si legge in una nota firmata da Francesco Cosa, Walter Musillo e Cosimo Festinante, consiglieri comunali di Svolta Liberale Taranto - I fatti per fortuna dimostrano l’esatto contrario dato che sin dall’inizio di mandato del sindaco di Taranto, i gruppi di opposizione di centro-destra hanno sempre dimostrato di essere contro l’amministrazione Melucci, ostacolandone, dati alla mano, l’attività amministrativa».

Walter Musillo, Cosimo Festinante e Francesco Cosa consiglieri comunali Svolta Liberale

«Il sindaco Melucci non ha i numeri per amministrare e non ha la maggioranza in Consiglio comunale che li consente di proseguire regolarmente i lavori nella massima assise comunale. Tutto questo perché vi è una opposizione operosa che vigila, controlla, propone soluzioni alternative che di fatto non vengono considerate - evidenziano i consiglieri - Il Pd in realtà, attaccando le forze di centro-destra e Melucci, ha il chiaro obiettivo di “rifarsi una verginità politica“. La verità però è un’altra perché le problematiche evidenti che riscontriamo oggi sono frutto del Governo Melucci e del Partito democratico, che, pur conoscendone l’inadeguatezza operativa, pur di vincere le elezioni, lo sostenne per l’ennesima volta, nella tornata elettorale del 2022. Se oggi la città è invivibile sotto tutti gli aspetti, le responsabilità sono da attribuire al Partito democratico, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed allo stesso sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. Per il gruppo Svolta Liberale, il sindaco deve prendere atto di quanto avvenuto in Consiglio comunale nella giornata di martedì, una volta per tutte con una limpida analisi dica onestamente ai tarantini cosa vuole fare. Noi continueremo coerentemente a lavorare dai banchi dell’opposizione, sempre ed esclusivamente per i tarantini con serietà e responsabilità».

Anche la Lega, per bocca del consigliere comunale e segretario cittadino, Francesco Battista, rispedisce le accuse al mittente. «Leggo note stampa del Pd che continuano a parlare di accordi sottobanco del centrodestra al Comune di Taranto. Siccome loro sono dei maestri in questo, devono insegnarci come fare perché diventa difficile fare accordi se poi non vengono palesati in Consiglio».

Francesco Battista, consigliere comunale e segretario cittadino della Lega

«Lo ribadiamo per l’ennesima volta - osserva Battista - la Lega è all’opposizione, nessun accordo sottobanco. Il Pd farebbe meglio a pensare a fare opposizione in maniera fattiva piuttosto che fare gossip. Il sindaco Melucci è lì grazie a loro e tutto ciò che ha fatto e farà sarà responsabilità  anche loro. Non riuscirete a spostare l’attenzione dall’aver distrutto la nostra città con 17 anni di malgoverno».

Intanto, in riferimento ai risultati elettorali, si registra l’intervento del vicesindaco Gianni Azzaro, e della consigliera Bianca Boshnjaku, ex esponenti del Pd.

«Il voto delle elezioni europee ha visto una polarizzazione sui due principali partiti: Fratelli d’Italia (28,8%) e Partito democratico (24%). Il Pd, in particolare, ha ottenuto un risultato molto alto in Puglia dove ha raggiunto il 33,57% superando di oltre 9 punti la media nazionale. Questo dato è innanzitutto il frutto di un exploit eccezionale nella provincia di Bari dove i democratici hanno raggiunto il 45,66%, seguito dal 33,07% della Bat, mentre le altre province pugliesi (Brindisi, Lecce e Taranto) si sono attestate sul 27%, tranne Foggia che ha il dato più basso: il 23,57%. Di conseguenza, il risultato del Pd a Taranto appare espressione di una tendenza politica generale ed, in particolare, di una tendenza pugliese - dicono Azzaro e Boshnjaku - Francamente, non si capisce come si possa dare una lettura di questi risultati in funzione delle vicende amministrative locali. Come è ovvio gli elettori hanno espresso un voto per la consultazione europea, nessuno può dire come si sarebbero comportati in caso di elezioni amministrative».

Gianni Azzaro, vicesindaco e assessore allo Sport

«Una riflessione più attenta su questo voto, invece, per quanto riguarda la Puglia, individua le ragioni soprattutto nello straordinario successo della candidatura di Antonio Decaro che ha sfiorato le 500.000 preferenze, ottenendo il miglior risultato in Italia tra i candidati del Pd e trascinando il voto del partito in tutta la regione. Bisogna aggiungere che nel Pd vi è stato un ottimo risultato anche di tanti amministratori come Bonaccini, Gori, Nardella, Ricci ed altri come Pina Picierno, tutti di area riformista. Le liste formate dalla Segretaria Elly Schlein, aperte al contributo di numerosi e validi amministratori locali legati al territorio, hanno tenuto unito il partito e raccolto il consenso degli elettori. Purtroppo, a Taranto è avvenuto esattamente il contrario: si è provocata una rottura con una parte rilevante del partito alimentando uno scontro che ha determinato disorientamento in molti militanti e simpatizzanti. La lettura dei dati non può essere piegata ad esigenze strumentali di una parte, ma deve essere quella corretta, visto che le analisi dei flussi elettorali confermano che il successo del Pd sta soprattutto nell’aver saputo tenere insieme le sue diverse anime».

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