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Libri
10 Maggio 2024 - 08:00
Antonio Mandese
Si è aperto uno degli appuntamenti più attesi da tutti gli amanti della lettura: il Salone del Libro di Torino. Fino a lunedì 13 maggio sarà possibile visitare gli stand fra i quali, come consuetudine, quello della casa editrice tarantina Antonio Mandese Editore & Figli. Si tratta di un appuntamento importante per l’industria culturale italiana e si registra fin da ora una grande presenza di pubblico.
L’editore Mandese partecipa al Salone nel padiglione 2 allo stand k78. Unica casa editrice della comunità ionica, come detto, ad esporre con uno spazio autonomo. L’esperienza editoriale di Mandese dal 2019 si apre alla letteratura con un rinnovato progetto imprenditoriale. Antonio Mandese (laurea in lettere moderne, classe 1979) vi si dedica anima e corpo. «Il nostro – racconta Antonio – è un lavoro di ricerca di voci e percorsi che sappiano intercettare storie necessarie, che valga la pena di pubblicare, senza dimenticare che al sud si legge ancora troppo poco e che c’è tanto da fare in termini di progettazione culturale, per dare dignità e respiro a questo comparto che potrebbe rappresentare il volano di crescita, soprattutto sociale ed economica per il territorio». I cantieri aperti da Mandese sono già diversi: «Dopo il successo del romanzo “Mistero a Matera” dell’autrice statunitense Helene Stapinski, continuiamo a puntare sul genere letterario del memoir e ci prepariamo a lanciare una collana dedicata al genere interamente ridisegnata graficamente e tre prestigiosi romanzi in traduzione, sui quali preferiamo mantenere, ancora, strettissimo riserbo. Possiamo però annunciarne l’uscita tra questo mese e ottobre prossimi, oltre alla prosecuzione della pubblicazione nel 2025 delle opere della stessa autrice americana».
«Il nostro progetto editoriale – prosegue Antonio - si completa con la collana Ottocervo dedicata interamente ai fumetti e in particolare alla cura degli esordi e diretta in casa Mandese da Maurizio Cotrona e Gian Marco De Francisco. La novità, lanciata nel corso del Salone di Torino è intitolata “Otto colori della Guerra” del fumettista GAID alias Michele Bisazza. Parallelamente, con il marchio “Casa del Libro”, si sta sviluppando la collana di poesia “Due Mari”, diretta da Barbara Gortan. «Si tratta di una iniziativa – spiega sempre Antonio Mandese – strettamente legata alla nostra libreria. Vogliamo richiamare il pubblico alla libreria attraverso la poesia letteraria di qualità. Abbiamo già pubblicato una delle miglior voci della poesia italiana contemporanea come Alfonso Guida e ora Silvio Raffo con un suo lavoro sulla poetessa lucana Isabella Morra». L’attività editoriale si completa con la costruzione di una comunità di lettori e con un rinnovato legame con il territorio che Antonio Mandese (l’editore) tiene a rimarcare. «In un momento in cui tutti o moltissimi abbandonano la comunità ionica – osserva Antonio – e non è un segreto che le generazioni dei nostri giovani non continuano a studiare, vivere o lavorare in città, la nostra azienda continua ad investire su questo territorio e a credere che con la cultura si possa bonificare la desertificazione che drammaticamente ci sta impoverendo.
Per questa ragione è auspicabile la vicinanza delle istituzioni alle imprese culturali che si prodigano con investimenti e con un’attività costante di promozione del territorio, attraverso iniziative come il Salone del libro di Torino, Più Libri più Liberi di Roma, Lucca Comics e tante altre occasioni dirette e indirette per rendere a Taranto la luce culturale che merita e che da generazioni la famiglia Mandese continua a garantire sul territorio ionico».
«Il nostro motto – spiega l’editore - è “Radici e ali” e rappresenta il valore del tenere insieme la tradizione, il territorio, la comunità e le persone che vi appartengono; Radici e Ali, per ricordare l’iniziativa e la positiva influenza nell’indirizzo del Piano strategico Regionale della cultura che Alessandro Leogrande volle aprire e ‘intitolare’ con questo proverbio che abbiamo voluto adottare per ricordare il grande scrittore tarantino vittima suo malgrado di una corsa all’accaparramento anche fuori dal territorio ionico. Un modo per comprendere nella comunità della casa editrice e non solo nominalmente l’esempio politico, civile, sociale di un intellettuale che ha tanto contribuito a nutrire la nostra terra».
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