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Primo Maggio 2024

Se a far rumore resta solo la musica

Il Primo Maggio va progressivamente perdendo il valore della “memoria”

Se a far rumore resta solo la musica

Dal 1990 a Roma viene festeggiato con un “concertone”. Se provate a scriverlo sui motori di ricerca, la notizia prevalente è la polemica sull’uso del Circo Massimo per la maratona musicale.

Il Primo Maggio va progressivamente perdendo, negli anni, il valore della “memoria”. Di tutti quegli uomini e donne che hanno lottato per difendere il proprio diritto al lavoro, per ottenere condizioni di lavoro e di vita umane.

Nel pensiero di Riccardo Lombardi, di unità e democrazia del sindacato, c'è una lezione di grandissima attualità. Una società socialista, è quella che “riesce a dare a ciascun individuo la massima possibilità di decidere della propria esistenza e di costruire la propria vita”. Queste poche righe esprimono una concezione della politica che spiega, di per sé, lo straordinario fascino che Riccardo Lombardi ha esercitato, sulla mia generazione e in tutti coloro che lo hanno incontrato. La politica, per l’organizzazione di un sistema sociale migliore, deve tendere al miglioramento “strutturale”, cioè alla vita reale degli esseri umani.

Oggi, forse più di ieri, per la Politica, la più importante delle questioni è la responsabilità di chi aspira a governare le Istituzioni: come intenda assicurare ai lavoratori e ai cittadini tutti, stabilità e sicurezza in un mondo turbolento. La globalizzazione della sopravvivenza è “la speranza ordinaria” di una buona vita, “togliendo il freno” a ciò che consente la sostenibilità economica e sociale delle attuali e future generazioni.

Il mondo conflittuale in cui viviamo, ci pone dinnanzi alle diverse sfere di sicurezza, nazionale, economica, energetica e del lavoro. La necessità di adattare l’impresa e il lavoro al mondo che si polarizza e diventa policentrico.

Per farlo occorre orientarsi verso le competenze necessarie per un riavvicinamento delle filiere. Occorre gestire la transizione con flessibilità e sicurezza verso i lavoratori. Occorre che le politiche di salario siano definite attraverso la contrattazione decentrata.

La destra ha offerto una visione di protezione che ha avuto effetto specialmente sui lavoratori meno specializzati spaventati dai rapidi cambi dell’economia “digitalizzata”. La pandemia ha ulteriormente polarizzato e sottolineato le iniquità sociali, politiche ed economiche, tra i più fragili sottopagati e precari con poche opportunità di progresso.

La migliore risposta alle destre e al populismo deve avvenire con politiche e alleanze a cavallo delle freature economiche e culturali che caratterizzano quest’epoca. Una nuova agenda per ricostruire un contratto politico culturale e sociale in un mondo polarizzato, condividendo esperienze di lavoro tra geografie diverse e classi sociali e generazionali.

L'"interesse nazionale” si manifesta ancor più chiaramente se lo colleghiamo al ruolo che l’Europa Nazione, non frammentata, può giocarsi con strategici vantaggi in specifici settori. Attualmente, purtroppo, le risposte in questo campo non sono positive e le politiche adottate sono squisitamente di carattere nazionale ed è scarna la politica di sviluppo industriale europea.

Le popolazioni europee sono afflitte da una crescente sensazione di insicurezza, riguardante il costo della crescita dei figli, dell’abitare, della cura della persona e dall'incertezza del sistema previdenzale.

Per affrontarlo occorre riportare il lavoro e l’industria nei nostri territori, stimolando la vocazione manifatturiera che ci contraddistingue. Immaginare una task force che sostenga il riavvicinamento delle filiere e la necessità di infrastrutture produttive, che promuovano produzione e fornitura di beni, con un aumento della qualità, della tecnologia e dei salari.

Per questo serve una politica industriale moderna basata su principi di partnership sociale, per coordinare e negoziare tra interessi e poteri differenti. Questo si può concretizzare nella creazione di nuove Istituzioni che uniscano le richieste dei lavoratori con l’esigenza di una programmazione di lungo termine di governo dell’economia. Il rafforzamento delle architetture delle relazioni industriali rafforzano la sicurezza di una ampia maggioranza di popolazione per sconfiggere il pericolo populista.

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