Cerca

Cerca

Il patteggiamento

Con un furgone ha travolto e ucciso un ciclista, condannato a oltre due anni

Vittima un 35enne di Laterza

Il furgone che ha travolto il ciclista

Il furgone che ha travolto il ciclista

Il gup del Tribunale di Taranto, accogliendo la seconda richiesta di patteggiamento (la prima era stata rigettata perché troppo mite) del difensore dell’imputato, ha condannato a due anni e tre mesi di reclusione per omicidio stradale aggravato il conducente di un furgone che, durante un sorpasso, in curva, ha travolto e ucciso un trentacinquenne di Laterza che era in bicicletta. Si tratta di un 25enne di Matera

Il tragico incidente è avvenuto il 20 gennaio del 2023 sulla Statale 7 ed è stato rilevato dai carabinieri della Stazione di Laterza. Il ciclista, travolto in pieno dal furgone e scagliato in un terreno a bordo strada, è deceduto praticamente sul colpo a causa dei gravissimi politraumi riportati per i terribili impatti con il mezzo e poi nella rovinosa caduta a terra, soprattutto al capo, con un trauma cranico fatale, e al torace.

Il venticinquenne è stato iscritto fin da subito nel registro degli indagati nell’ambito del fascicolo aperto dalla Procura tarantina: la mamma della vittima, per essere assistita, attraverso l’Area manager per la Puglia e responsabile della sede di Taranto Luigi Cisonna, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, mentre la compagna è stata assistita dall’avvocato Anna Maria Bozza, del foro di Milano.

 

Al termine dell’inchiesta, dunque, il Pm ha spiccato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio stradale per Contini con l’accusa di aver causato la morte del ciclista, per citare l’atto, “per negligenza, imprudenza e imperizia, in particolare non adeguando la condotta di guida alle condizioni di tempo e di luogo essendo in prossimità di una curva, nonché in violazione degli articoli 141, 142 e 146 del Codice della strada, non adeguando la velocità di guida al limite imposto di 70 km/h e tenendone invece una di 85,5 km/h, così da non riuscire a controllare il proprio veicolo ed arrestarlo in tempo in caso di malagevole incrocio con altri veicoli, e dell’art. 143 Cds in quanto invadeva la corsia di marcia opposta non lasciando il dovuto spazio ai veicoli provenienti dalla corsia sinistra, venendo così in collisione con la bicicletta condotta da Francesco Nigro. E con l’aggravante di aver commesso il fatto a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di linea continua”.

 

All’udienza tenutasi l’8 novembre 2023, in Tribunale a Taranto, il Gip dott.ssa Fulvia Misserini aveva però rigettato la prima richiesta di patteggiamento dell’imputato ritenendo troppo esigua la pena concordata a fronte dell’aggravante contestata, con conseguente restituzione degli atti alla Procura. Il magistrato inquirente ha pertanto rinnovato la richiesta di giudizio e si è così è giunti all’udienza di mercoledì e ad una condanna un po’ più congrua, che non prevede la sospensione condizionale della pena (il venticinquenne ha già fatto richiesta per i lavori di pubblica utilità) e che dà una sia pur parziale risposta alle istanze di giustizia della madre, che ha perso il suo unico figlio, e della compagna di Francesco Nigro, consentendo anche loro di chiudere almeno il capitolo giudiziario di una ferita che per il resto non potrà mai rimarginarsi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori