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Servizi Sociali
27 Febbraio 2024 - 12:20
Ieri l'assemblea
Si dicono "pronti alla mobilitazione" i cittadini che ieri sera hanno partecipato all’assemblea promossa da Cgil e Uil sul tema, che sta destando molte polemiche, della quota di co-partecipazione da parte dei fruitori del servizio ai costi per l’assistenza domiciliare integrata di ADI e SAD.
Dopo il parziale dietrofront dell’amministrazione comunale che si era detta disponibile a ritirare cartelle di riscossione a con pregressi anche mille euro, gli utenti sono stati costretti a fare i conti con la realtà. "Conti veri e propri - dicono i referenti della Cgil e della Uil, Ronsisvalle e Eramo – Perchè quella variazione al Regolamento comunale, avvenuta senza nessuna interlocuzione con i sindacati, di fatto arriva su finanze famigliari già pesantemente compromesse dai “costi” imposti dalla fragilità. E il Comune che fa? Al posto di venire incontro ai suoi cittadini più “deboli”, continua a pretendere il pagamento di spettanze per circa 25mila euro complessive (così come viene riferito in Commissione Servizi del Comune di Taranto): meno di tanti finanziamenti a pioggia allocati sul capitolo dell’intrattenimento".
Un momento dell'assemblea
Dunque la questione, per Cgil e Uil, non è solo economica ma anche di priorità politica nelle scelte che riguardano il governo del territorio. "Alla luce di questa situazione, con 350 famiglie e 60 operatori socio sanitari legati a doppio nodo a questa decisione politica è opportuno domandarsi qual’è la ratio, ma anche l’orizzonte ideale, il DNA che questo ente continua ad avere sul fronte della giustizia sociale e dell’individuazione delle priorità" sottolineano ancora Ronsisvalle e Eramo. Per i quali "quelle richieste di pagamento vanno ritirate e va cambiato il regolamento comunale di accesso a servizi indispensabili per persone che misurano anche il grado di maturità e inclusione della comunità in cui vivono, dalla possibilità di rimanere dignitosamente cittadini. Se questo non accadrà il fronte si sposterà in piazza". All’Assemblea cittadina di ieri, organizzata da Cgil e Uil, hanno partecipato anche i rappresentanti di molte associazioni del territorio.
"Mentre nei contesti normali i Comuni, attraverso i servizi sociali, accompagnano i cittadini più deboli provando a risolvere i loro problemi, a Taranto purtroppo succede il contrario. Numerosi cittadini in situazione di difficoltà, sia economica che sanitaria, fruitori dei servizi domiciliari del comune, stanno infatti ricevendo in questi giorni richieste di pagamenti immediati sulla quota di compartecipazione dei servizi domiciliari. E' da circa un mese che stiamo chiedendo all'assessore ai servizi sociali, dottoressa Ficocelli, di porre fine al disagio che l'amministrazione comunale sta creando a tante cittadine e cittadini meno fortunati, ma finora non siamo stati ascoltati". Così in una nota i consiglieri di opposizione Gianni Liviano, Enzo Di Gregorio, Lucio Lonoce, Luca Contrario, Antonio Lenti e Mario Odone.
"Per risolvere il problema abbiamo proposto da ormai circa un mese di innalzare il tetto della soglia isee di gratuità dei servizi da 2.000 euro all'importo massimo previsto dal regolamento regionale, di 15.000 euro e stiamo valutando con gli uffici la possibilità di presentare istanza di annullamento in autotutela della delibera di giunta numero 11 del 30 gennaio 2023 almeno per la parte che riguarda la partecipazione degli utenti ai costi dei servizi domiciliari. Non è più possibile aspettare e la pazienza che ci ha accompagnato finora, è finita vista l'assoluta incapacità di risoluzione, da parte del comune di Taranto, anche di questi problemi che impattano in maniera drammatica sulla qualità della vita delle persone più in difficoltà".
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