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Autonomia differenziata

Il governo Meloni penalizza il Mezzogiorno

Il Mezzogiorno non ha interlocutori politici, strategici, progettuali, socialmente attivi. Senza il Mezzogiorno non possiamo sentirci nazione. Ma in questo momento storico il Mezzogiorno deve essere opposizione contro l’ennesima ingiustizia rappresentata dall’autonomia differenziata.

Il governo Meloni penalizza il Mezzogiorno

Una scelta, che affronta con superficialità normativa e approssimazione nelle coperture il destino di comunità e territori: economia reale; interessi sociali forti; sicurezza da rafforzare e garantire in tutto il Paese.
La protesta non basta per governare le diversità e superare gli squilibri. All’autonomia differenziata che divide il paese e penalizza il mezzogiorno va contrapposta una comunità di territori, federati da interessi e valori concorrenti.

La proposta di Mezzogiorno Federato sta incontrando molta attenzione nella realtà e negli interessi concreti dei territori delle regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e del Civismo politico del nord e del centro Italia. Il Mezzogiorno non ha interlocutori politici, strategici, progettuali, socialmente attivi. Non è possibile accettare questo stato di cose senza reagire. Le azioni da compiere devono essere di grande spessore politico e di forte impatto. Senza il Mezzogiorno non possiamo sentirci nazione. Ma in questo momento storico il Mezzogiorno deve essere opposizione contro l’ennesima ingiustizia rappresentata dall’autonomia differenziata. Opposizione consapevole e costruttiva, ma severa e determinata. Abbiamo registrato e continuano a giungerci numerosissime e qualificate adesioni di associazioni, fondazioni e movimenti meridionali. E’ il percorso che ci apprestiamo a compiere con il nostro spirito federativo ed unificante per il Mezzogiorno. L’Italia capovolta: una rappresentazione di come sta cambiando il mare Mediterraneo negli equilibri geoeconomici e geopolitici mondiali. L’Italia, europea e mediterranea che proprio nel Sud è in grado di trovare le energie e le risorse per proporsi come ponte rifiutando vecchi e nuovi sovranismi e populismi.

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