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Fede

L’incredibile viaggio per portare la Madonna del Miracolo da Roma a Taranto

Oggi, nella chiesa San Francesco di Paola, si concludono i festeggiamenti. Il programma

Il quadro della Madonna del Miracolo

Il quadro della Madonna del Miracolo

Si concludono oggi, sabato 20, a Taranto, nella chiesa di San Francesco di Paola, i festeggiamenti per la Madonna del Miracolo, in ricordo dell’apparizione mariana  avvenuta il 20 gennaio 1842 in Sant’Andrea delle Fratte, a Roma, all’ebreo Alfonso Ratisbonne, in seguito convertitosi.

Il programma della giornata prevede dalle ore 8.30 alle ore 11.30 l’adorazione eucaristica silenziosa seguita dal santo rosario e, a mezzogiorno, dalla supplica; alle ore 16.45, santo rosario biblico e recita dei Vespri, al termine, atto di affidamento dell’Ordine dei Minimi alla Madonna; alle ore 18.30, concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e animata dai ministri straordinari parrocchiali dell’Eucarestia; al termine, “Mater”: concerto mariano di polifonie dal Medioevo e del periodo contemporaneo diretto dal maestro Fabio Anti.

Alfonso Ratisbonne, originario di Strasburgo, appartenente a una nota e influente famiglia di banchieri, ebreo scettico e razionalista nonché ostile e beffardo verso il cattolicesimo. La sua fu una conversione fulminea e duratura, ottenuta dalla intercessione della Vergine Immacolata e dalle preghiere fiduciose degli amici. Successivamente, ordinato sacerdote, partì per la Palestina dedicandosi ai bambini abbandonati. Morì il 6 maggio del 1884 a Ein Kerem (quartiere di Gerusalemme) in concetto di santità.

Oltre a un lembo della tovaglia dell’altare dove avvenne l’apparizione, nella chiesa di via Anfiteatro nella cappella laterale appositamente dedicata è esposto il quadro della Madonna del Miracolo, oggetto di grande venerazione, davanti al quale sarebbero avvenute miracolose guarigioni.

Fu il frate Minimo Angelo Mianulli, scomparso lo scorso 16 dicembre, a promuovere il culto della Madonna del Miracolo in San Francesco di Paola; incredibili peripezie accompagnarono il trasporto del quadro da Roma a Taranto. Così raccontò: “Il 3 gennaio 1986 con l’auto guidata dall’amico Giovanni Fullone, assieme ai figli, mi recai a Roma per la consegna della tela, copia fedele di quella della basilica di Sant’Andrea delle Fratte. Viaggiammo sotto una pioggia così fitta da rendere scarsa la visibilità. Finalmente giungemmo dai Padri Missionari della Consolata per la consegna del quadro, avvolto in ben 36 metri di plastica con doppio imballaggio e ben assicurato al portabagagli dell’auto. Giovanni era già al posto di guida, quando il figlio Adolfo gridò di dolore: la mano era rimasta schiacciata dalla portiera. Dopo la medicazione, partimmo e ci immettemmo in autostrada. Ben presto ci trovammo con le ruote posteriori sgonfie, sostituite sotto la pioggia gelida. Successivamente una fortissima raffica di vento ruppe le molle di acciaio del portabagagli e il quadro volò all’indietro per circa 200 metri, con grave pericolo per i veicoli in transito. Riprendemmo la tela, per fortuna intatta, e la fissammo nuovamente sul portabagagli, mentre la pioggia infuriava violenta e le auto ci spruzzavano in continuazione. Era senz’altro il diavolo che sfogava la sua rabbia per tutto il bene morale e spirituale che sarebbe derivato da quell’immagine”.

“Bagnati ed infreddoliti - continuò la narrazione - ci rimettemmo in viaggio. Ma dopo una ventina di chilometri, si sfilò il bullone anteriore che agganciava il portabagagli al tetto della macchina, facendo cadere il gancio di sostegno. Nessuna delle stazioni di servizio incontrate disponeva del ricambio. Così proseguimmo molto lentamente recitando il Rosario, aggiungendo dopo ogni mistero: “Madonna del Miracolo, allontana ogni ostacolo”. A Frosinone un meccanico provvide alla riparazione. A Cerignola, finalmente la pioggia cessò e giungemmo a Taranto in tarda serata. Malgrado gli abiti inzuppati e il freddo patito - il riscaldamento nella macchina all’improvviso aveva cessato di funzionare - non ci incolse il minimo raffreddore. La Madonna aveva vinto ancora una volta!”.

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