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Nuovi assessori e addii eccellenti

L'ennesima giunta varata da Rinaldo Melucci. L'opposizione: «Andiamo al voto»

Rinaldo Melucci

Rinaldo Melucci

Dopo un lungo vuoto che durava dal 16 dicembre, il sindaco Rinaldo Melucci ha nominato i nuovi assessori. Solo sette, per il momento. Anche questa volta, quindi, si tratta di una giunta... a pezzi. Due caselle sono infatti rimaste vuote, probabilmente in attesa di eventuali ripensamenti da parte di quelle forze che si sono chiamate fuori dalla maggioranza oppure per completare il disegno degli equilibri anche in vista dell’assemblea dei soci che il 12 gennaio dovrà dare vita ai nuovi consigli di amministrazione delle società partecipate. Sintomo comunque del percorso sofferto che ha portato all’esito di ieri pomeriggio. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto nomi degli assessori e rispettive deleghe:

Giovanni Azzaro (Sviluppo Economico, Turismo e Sport e contestuale nomina a Vice Sindaco); 

Cosimo Ciraci (Lavori Pubblici, Risorsa Mare e Politiche di Coesione); 

Gabriella Ficocelli (Servizi Sociali, Politiche di Inclusione e Pari Opportunità); 

Angelica Lussoso (Cultura, Eventi e Politiche  Giovanili); 

Michele Mazzariello (Società Partecipate, Risorse Umane e Affari Generali); 

Desiree Petrosillo (Pubblica Istruzione, Università ed Edilizia Scolastica; 

Carlo Liuzzi (Patrimonio, Tributi e Politiche Abitative).

Con la nomina di Mazzariello ad assessore, entra in consiglio comunale Luigi Agrusti, primo dei non eletti di Taranto Popolare.

Restano fuori da questo nuovo assetto Italia Viva e il Psi. Il gruppo di Massimiliano Stellato resta comunque supporto fondamentale del nuovo quadro politico emerso dalla crisi che ha portato alla disintegrazione della maggioranza uscita dalle elezioni, con lo strappo di Pd, M5S, Verdi, Con e, proprio nelle ultime ore, di Una strada diversa. Anche Paolo Castronovi, consigliere del Psi, resta in maggioranza, quasi certamente il suo appoggio verrà compensato con altre postazioni. Le due caselle vuote e i posti nelle municipalizzate serviranno proprio a definire gli ultimi contorni di questa frastagliata maggioranza.

L’ennesimo rimpasto ha portato ad addii clamorosi. Nella nuova giunta non troviamo più tre ormai ex fedelissimi di Melucci e cioé Mattia Giorno, Fabiano Marti e Fabrizio Manzulli. Fino a lunedì sera Melucci ha provato a convincere Giorno ad entrare nel nuovo esecutivo arrivando ad offrirgli la carica di vicesindaco. “No, grazie”, è stata la risposta di Giorno, che ormai da tempo aveva smarrito fiducia nei tortuosi percorsi seguiti dal sindaco. Marti e Manzulli nei disegni di Melucci questa volta erano destinati al ruolo di staffisti. Anche in questo caso, risposta analoga a quella di Giorno. 

Fuori anche Francesca Viggiano, altra figura di rilievo in questi anni, il cui destino politico è rimasto fedele alla linea ufficiale del Pd, suo partito.

Come detto, anche “Una strada diversa” ha ufficializzato il suo passaggio all’opposizione: «Abbiamo avuto pazienza - spiega il movimento che in consiglio comunale esprime il consigliere Luca Contrario - nella speranza che si ricomponesse la maggioranza originaria di centrosinistra e si recuperasse una bussola politica. Prendiamo atto del fatto che questo non è avvenuto, per responsabilità che riteniamo ascrivibili soprattutto alla condotta politicamente poco lineare del Sindaco negli ultimi mesi. In un anno e mezzo abbiamo assistito a continue rimodulazioni dei Gruppi Consiliari, spesso alimentate dal Sindaco stesso, improvvisi azzeramenti, riassegnazioni delle deleghe di Giunta, inattese cacciate e repentine marce indietro. Il Sindaco ha cambiato in modo maldestro la fisionomia della maggioranza, affidandosi a chi lo aveva mandato a casa solo due anni fa. Tutto questo ha bruciato l’enorme patrimonio di fiducia e consenso emerso dalle urne solo un anno e mezzo fa. In queste condizioni di instabilità permanente non è possibile amministrare bene, ciò che a noi interessa e per cui siamo nelle Istituzioni”. Per il movimento, “gli effetti di questo scenario decadente si misurano osservando la città, che continua a essere sporca, spesso priva delle condizioni minime di decoro urbano, in difficoltà nella gestione ordinaria dei servizi e anche nella impostazione sulle questioni più importanti. Sui Giochi del Mediterraneo c’è confusione e non si sente più la voce di Palazzo di Città su ex Ilva, nemmeno dopo gli ultimi, gravi episodi emissivi».

Per tutt’altre ragioni, invece, Melucci ha revocato il dirigente Carmine Pisano dall’incarico di direttore generale. Un provvedimento adottato a seguito della vicenda giudiziaria sugli appalti cimiteriali nella quale Pisano è coinvolto insieme alla dirigente Barbara Galeone, al comandante della Polizia Locale, Michele Matichecchia, e al funzionario Tiziano Scialpi. La revoca di Pisano è arrivata, spiega il sindaco, «per consentirgli la gestione, in tutta serenità, della vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto». Spiega ancora Melucci: «La revoca – cosi come specificato nel relativo provvedimento - non ha carattere assolutamente sanzionatorio, quanto piuttosto è stata ritenuta concordemente opportuna nell’interesse delle parti coinvolte ed a tutela dell’immagine di imparzialità dell’Amministrazione».

Intanto, dopo l’ennesimo sofferto rimpasto, arrivano le prime bordate dall’opposizione. Dichiara Massimiliano Di Cuia, consigliere co,unale e regionale di Forza Italia: «Un’altra Giunta comunale per Melucci, dopo un mese di paralisi amministrativa trascorso a zoppicare alla ricerca di numeri che non ci sono: il sindaco resta completamente isolato, abbandonato del tutto dai partiti che lo hanno sostenuto nell’ultima tornata elettorale. Una Giunta, quindi, priva di qualsiasi prospettiva politica e dalla vita breve visto che non c’è alcun collante ideologico e programmatico, ma esclusivamente un irragionevole attaccamento alla poltrona che sta determinando danni irreversibili per la città. Assessori che cambiano la delega, con un giro di valzer che non aiuterà Melucci a trovare la stabilità necessaria ad amministrare la città. Solo un giro di poltrone insomma, i cui risultati saranno visibili tra poche, pochissime settimane. Per Forza Italia la via maestra a questo punto resta quella del voto anticipato, unica possibilità per liberare Taranto da una gestione politica ed amministrativa scellerata e senza senso».             (e.f.)

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