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Il Siderurgico
30 Novembre 2023 - 06:25
Acciaierie d'Italia - foto di archivio
«Per i sindacati, ma soprattutto per i lavoratori di Acciaierie d’Italia, è avvilente dover apprendere di un ulteriore nulla di fatto, all’indomani dell’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia». E’ Alessandro Dipino, segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici di Taranto, a commentare la nuova “fumata nera” nella riunione di martedì dell’assemblea dei soci di AdI, che si è aggiornata al prossimo 6 dicembre.
«Adesso siamo in attesa di sapere quale sarà la mossa del governo, ancora una volta sbeffeggiato da Mittal, per tentare di ristabilire l’ordine delle cose, prendendo consapevolezza di aver trattato, e continuato a farlo sinora, con un partner inaffidabile, decidendo quindi, una volta e per tutte, di assumere la governance dell’azienda, al fine di cercare di prospettare un futuro per la stessa, contrariamente al predefinito disegno del socio indiano la cui finalità era e rimane quello della distruzione di un intero sito industriale attraverso il depauperamento degli impianti, del logorio dei lavoratori, della distruzione del tessuto economico di un intero territorio» le dure parole di Dipino.
In una dichiarazione all’agenzia Ansa Biagio Prisciano, segretario generale aggiunto della Fim Cisl ionica, ha voluto sottolineare che «questi rinvii, questi aggiornamenti, non fanno bene nè al territorio nè ai lavoratori nè ai problemi che bisogna affrontare da subito. Il governo deve intervenire e prendere posizione. ArcelorMittal continua a tergiversare, ma non si può andare avanti così. Si attende cosa? E’ l’ennesimo nulla di fatto. Il governo deve sbloccare la situazione. Questi continui rinvii non solo sono pericolosi ma diventano un vero boomerang». «Qui - ancora Prisciano - stiamo parlando di problemi da risolvere e da gestire in maniera imminente: in ballo c’è il destino dei lavoratori diretti, ma anche di Ilva in amministrazione straordinaria e dell’appalto». Il segretario Fim si augura che «non si facciano accordi nelle stanze dei bottoni senza che il sindacato dica la sua. Chi conosce le fabbriche è il sindacato, sono i delegati che rappresentano i lavoratori, non altri».
Con una brevissima nota, ha fatto sentire la propria voce la stesse azienda: Acciaierie d’Italia Holding «conferma la convocazione dell’Assemblea dei Soci in data 6 dicembre 2023 e smentisce invece che una qualsivoglia modifica delle attuali quote di partecipazione nella Società sia stata in alcun modo oggetto di confronto tra gli azionisti nell’Assemblea» di martedì. Il riferimento è a diverse ricostruzioni sullo scontro tra parte pubblica (Invitalia) e socio privato (ArcelorMittal) in merito a chi - e soprattutto in che proporzione - debba mettere denaro fresco per salvare Acciaierie.
Dal mondo imprenditoriale è intervenuta Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Holding, che ha risposto ad una domanda sulla situazione di AdI a margine della tavola rotonda “Zero Carbon Technology Roadmap” organizzata da Ambrosetti. «L’acciaio è fondamentale, perdere l’Ilva sarebbe una follia. Io non ci posso credere. Ci sono assemblee che rimangono aperte, l’ultima parola definitivamente negativa non c’è ancora stata. Questo mi fa sperare che qualche possibilità ci sia. Io mi auguro - ha proseguito Marcegaglia - che alla fine si arrivi ad una conclusione che permetta all’acciaieria di andare avanti e continuare a produrre ed anzi alzare la produzione, perchè le potenzialità di Acciaierie d’Italia sono maggiori di quelle attuali».
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