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Il Mudit cerca un gestore

Pubblicato il bando per la gestione del Museo degli Illustri Tarantini

La Masseria Solito, oggi sede del MUDIT, il Museo degli Illustri Tarantini

La Masseria Solito, oggi sede del MUDIT, il Museo degli Illustri Tarantini

Pronto il bando per la gestione del “Museo degli illustri Tarantini”, meglio noto come Mu.D.I.T., l’antica masseria Solito che l’amministrazione comunale ha recuperato e restaurato grazie ai fondi regionali per la creazione di “community library”.

A darne notizia è una nota di Palazzo di Città. Sul sito istituzionale dell’ente (alla pagina https://bit.ly/3QTvvve) è disponibile la documentazione necessaria per partecipare alla procedura che assegnerà in concessione la struttura, finalizzata alla normale fruizione dell’area museale dedicata agli illustri tarantini (biglietto d’ingresso calmierato a 3 euro, gratuito per le comunità scolastiche in visita e per i ragazzi ospitati nelle strutture di protezione sociale), alla definizione di un programmazione culturale propria e alla gestione di book shop, dell’area ristoro e degli spazi ricettivi da parte di terzi. La durata della concessione, secondo quanto previsto dal bando, sarà di quattro anni, rinnovabile per altri due.

Gli interessati potranno presentare istanza fino al prossimo 18 dicembre, il gestore sarà individuato secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Resta inteso che la tutela e il coordinamento della programmazione delle attività culturali e dei contenuti da esporre/realizzare nell’area dedicata ai tarantini illustri faranno capo alla figura del direttore delle attività culturali, il professor Riccardo Pagano. I predetti contenuti, inoltre, saranno prodotti con il coordinamento tecnico-scientifico dell’associazione culturale “Centro Studi Cesare Giulio Viola”.

«Il Mu.D.I.T. compie un passo enorme con questo bando – ha spiegato il sindaco Rinaldo Melucci – perché finalmente codifichiamo un modello di gestione che ci consentirà di poter vivere fino in fondo le potenzialità della struttura. Come abbiamo detto più volte, l’aspettativa che coltiviamo è quella di un contenitore vivo e vivace, che sappia attrarre l’interesse dei più giovani».

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