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L'intervista
04 Novembre 2023 - 07:00
Massimiliano Di Cuia
La situazione della città alla luce delle continue tensioni interne alla maggioranza, i grandi temi come il piano urbanistico, la vertenza del siderurgico e i Giochi del Mediterraneo, il destino di questa amministrazione comunale, il ruolo dell'opposizione: gli argomenti toccati nell'intervista al consigliere comunale e regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia
Consigliere Di Cuia, come valuta questi primi sedici mesi di amministrazione a guida Melucci?
«Dobbiamo dire che, da quando è stato rieletto, il sindaco Melucci di fatto non ha governato. Siamo già alla terza crisi della maggioranza con consiglieri che cambiano gruppo, deleghe cambiate in continuazione e con assessori che non hanno nemmeno il tempo di prendere visione dei dossier».
A cosa attribuisce questa situazione?
«Mi sembra che il sindaco sia più preoccupato del suo futuro politico che del futuro della città e così mette in crisi il governo stesso della città. Lo strappo col Pd quali effetti produrrà su Taranto? E il Pd accetta questa situazione? Non sono interessato al destino politico di Melucci, ma mi preoccupa il fatto che con queste continue crisi e stravolgimenti l’amministrazione comunale si presenti debole all’esterno e questo è un problema per Taranto quando ci si siede sui tavoli importanti. In tutto quel che sta accadendo c’è grande incoerenza da parte del sindaco».
A cosa si riferisce?
«Quando fu rieletto, Melucci disse che non avrebbe mai dialogato con i diciassette consiglieri che decretarono lo scioglimento del consiglio comunale, definendoli “traditori”. Oggi prendiamo atto che non è così: il principale nemico è diventato il suo più grande alleato mentre viene buttato fuori dalla maggioranza chi lo ha sostenuto in campagna elettorale. C’è poi una incoerenza di fondo tra le stesse forze di maggioranza: mi chiedo come faranno a coesistere Italia Viva e M5S su temi come quello dell’ex Ilva. Mi sembra che tutto quello che sta accadendo si riduca a una mera questione di sopravvivenza e per questo l’unica preoccupazione è utilizzare il Comune come poltronificio. Nel frattempo la città è precipitata in una condizione di degrado senza precedenti».
I segnali di insofferenza dei cittadini per la sporcizia nelle strade sono ormai quotidiani.
«Penso infatti ai servizi minimi di decoro e pulizia. Non si tratta di criticare perché si è all’opposizione, ma non c’è tarantino che possa negare il degrado in cui versa la città. L’intero territorio comunale, Borgo compreso, è attraversato da questa generale invivibilità. Il sindaco disse che dell’Amiu si sarebbe occupato direttamente lui, invece non è cambiato nulla. Stiamo parlando di un sindaco in carica ormai da più di sei anni e nonostante ciò stiamo mettendo a rischio cose davvero importanti».
Si riferisce ai Giochi del Mediterraneo?
«Certo. Spero che il commissario Ferrarese riesca a recuperare tutto il tempo perso inutilmente. Vorrei sapere cosa è stato fatto dal 2019 (anno in cui Taranto fu designata per ospitare la manifestazione, ndr) ad oggi. Da parte dell’amministrazione comunale non ho visto nulla. Come sono stati spesi i soldi che il Comitato aveva già a disposizione in questi anni? Il dramma vero è che rischiano di saltare le infrastrutture che invece dovrebbero essere il lascito dei Giochi alla città. Prendiamo la piscina: se non si farà, si perde non solo l’impianto ma anche la riqualificazione di un affaccio a mare di rara bellezza. Di questo qualcuno dovrà assumersi la responsabilità».
Quale è il suo giudizio sull’approccio dell’amministrazione comunale rispetto a grandi temi come il nuovo piano urbanistico?
«Ecco. Qualche sera fa c’è stato un incontro alla Biblioteca Acclavio. Ma davvero pensiamo di assicurare la partecipazione dei cittadini con un incontro di un paio d’ore? Bisognerebbe fare incontri in tutti i quartieri, perché ognuno di essi ha una sua peculiarità. Bisognerebbe coinvolgere le associazioni, gli ordini professionali, i comitati per avere davvero una partecipazione piena della città al nuovo Pug. Mi sembra, tuttavia, che dall’amministrazione questa disponibilità al confronto non ci sia».
Ma l’opposizione è disponibile al confronto?
«Fin dall’insediamento della nuova amministrazione abbiamo offerto la nostra disponibilità - pur nella diversità di vedute - al confronto sulle grandi questioni aperte, come ad esempio la vertenza del siderurgico. Ed infatti sui provvedimenti importanti non abbiamo mai fatto mancare il nostro voto in consiglio, da ultimo sull’università.
Ma con questa amministrazione è impossibile riuscire a dialogare. Facciamo l’esempio degli aumenti degli abbonamenti per le strisce blu: il consiglio comunale aveva approvato una mia mozione per riportare il prezzo a 25 euro. La giunta se ne è infischiata e ha fatto tutt’altro. Il problema dei parcheggi, intanto, non è affatto risolto. E la volontà del consiglio comunale è stata totalmente ignorata. Melucci sta sbagliando tutto sia dal punto di vista politico che amministrativo».
È ipotizzabile un nuovo scioglimento anticipato del consiglio comunale? L’opposizione sarebbe pronta ad una eventualità di questo tipo?
«Il centrodestra è pronto per il governo della città. Come opposizione in consiglio comunale stiamo lavorando bene, ora questa azione di opposizione deve evolvere in una proposta che si traduca in un programma di governo. Vale per Taranto così come per i prossimi appuntamenti elettorali, partendo dalla Provincia. Scioglimento anticipato?
Credo che di questo passo l’amministrazione collasserà per i suoi problemi interni e le sue mille contraddizioni. Non è ovviamente immaginabile, dal mio punto di vista, alcuna forma di sostegno da parte del centrodestra per mantenerla in piedi».
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