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Il Siderurgico
26 Ottobre 2023 - 06:25
L'ex Ilva
L’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia Holding, con sul tavolo la possibile formalizzazione delle dimissioni del presidente Franco Bernabè, e l’audizione alla Camera di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e Made in Italy. Quella di oggi si presenta come un’altra lunga, importante giornata sul fronte dell’ex Ilva. Del resto, il momento vissuto dal Siderurgico è più che delicato - e confuso - e tanto dall’assemblea dei soci quanto dall’audizione del ministro Urso ci si aspetta un momento di chiarezza. Sul piede di guerra ci sono i sindacati.
«Si lavora in una fabbrica sempre più isolata nel mercato, non si conoscono gli assetti produttivi e quelli che saranno in futuro, gli impianti sono in completo decadimento a causa della mancanza di interventi di manutenzione. I lavoratori, spesso costretti a lavorare in condizioni di sicurezza precaria, non hanno prospettive per il proprio futuro» dice Alessandro Dipino, segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici di Taranto. I segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, Benaglia, De Palma e Palombella, si sono rivolti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano, dopo la lettera con la quale l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, ha espresso pesanti critiche alla governance di Arcelor Mittal. Al centro della questione come è noto l’accordo che sarebbe stato siglato dopo la trattativa condotta dal ministro Raffaele Fitto. «La probabile esistenza di un memorandum sottoscritto senza il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti mina le corrette relazioni istituzionali che a fatica cerchiamo di tessere su una vicenda così complessa. Chiediamo pertanto di poter aver accesso a tutti gli atti compiuti fino ad oggi inerenti la vertenza ed ogni eventuale trattativa, ivi compreso l’accordo governo/azienda di marzo 2020 e sue successive modifiche» la richiesta dei leader dei metalmeccanici confederali.
Ma a volere risposte sull’ex Ilva è anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, impegnato a Bruxelles all’ottava conferenza europea della Piattaforma per la Transizione Giusta. «Stiamo compiendo passi in avanti sostanziali verso la diversificazione della nostra economia e la sostenibilità delle nostre attività produttive - ha commentato Melucci a margine della giornata di confronti nella capitale belga - con un’attenzione particolare alla forza lavoro che dobbiamo riqualificare e ricollocare nei prossimi anni, attraverso l’uso dei fondi europei. Nel caso di Taranto, poi, registriamo due situazioni che meriterebbero, in più, una risoluzione coerente con la visione del Just Transition Fund: da un lato, esortiamo il Governo italiano e l’Autorità di Gestione a fornire quanto prima chiarimenti e linee guida in relazione al futuro dello stabilimento siderurgico; dall’altro, invitiamo il settore privato a esplorare concretamente le opportunità che la strategia comunitaria offre ai territori che stanno affrontando una transizione così complessa come la nostra».
Intanto martedì 7 novembre il governo risponderà nell’Aula del Senato all’interpellanza urgente sulla situazione dell’ex Ilva, presentata dai senatori del Pd: a deciderlo, la conferenza dei capigruppo.
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