Cerca

Cerca

Giochi del Mediterraneo

La verità sui progetti: nuovo stadio irrealizzabile

Ecco quanto emerso dalla conferenza del commissario straordinario Massimo Ferrarese

Giochi del Mediterraneo, sale il pressing per il commissario

Giochi del Mediterraneo, sale il pressing per il commissario

«Sono determinato ad andare avanti: non possiamo perdere i Giochi del Mediterraneo. Si sono persi due anni e tre mesi, ma ora dobbiamo realizzare i progetti e ottenere i pareri per andare in gara. I fondi ormai ci sono. Quel che serve adesso è collaborazione da parte di tutti sotto il profilo istituzionale, dobbiamo lasciare fuori la politica e le polemiche che fanno solo perdere tempo. Ribadisco: se c’è collaborazione, i Giochi si faranno sicuramente». Una infusione di fiducia e ottimismo dopo la scossa prodotta dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che si è sfilato dal Comitato Organizzatore prendendo le distanze dalla governance che finora ha guidato il Comitato. 

Il commissario Massimo Ferrarese è stato chiaro: «Se c’è un commissario nominato dal governo, chi è stato commissariato e continua ad agire come se nulla fosse crea soltanto imbarazzi e perdite di tempo. Il governo ha deciso che gli interventi li deve realizzare il commissario perché può agevolare i percorsi e recuperare il tempo perduto».

Ferrarese ha fatto chiarezza sullo stato dell’arte. Nella conferenza che ha tenuto alla Cittadella delle Imprese, dove ha trovato ospitalità per gli uffici della sua struttura, il commissario nominato dal governo Meloni ha spiegato a che punto sono i progetti, qual è la situazione dei fondi, quali sono i Comuni che hanno già presentato la progettazione esecutiva pronta per andare in gara d’appalto.

«I 150 milioni stanziati dal governo sono nella mia disponibilità, posso impegnarli tutti. In queste ore saranno accreditati i primi 20 milioni. Ma ci tengo a chiarire che quei soldi serviranno a pagare lo stato di avanzamento dei lavori e comunque metteremo ancora ulteriori somme a disposizione». A quei 150 ne andrebbero poi sommati altri 150 per mano di Regione e Comune.

Oltre alla Camera di Commercio, saranno Eutalia (società del Ministero delle Finanze) e Sport e Salute (società del Ministero dello Sport) ad essere le braccia per la consulenza e l’assistenza in questo percorso che dovrebbe condurre ai Giochi del 2026. Ferrarese ha subito sgomberato il campo da ogni equivoco rispetto alla stucchevole polemica sui progetti del Comune. Il commissario ha sbandierato una nota del direttore generale del Comitato Organizzatore nella quale si stabiliva che i Comuni avevano come maggio 2023 la data di scadenza per presentare i progetti definitivi degli interventi da realizzare,     pena l’esclusione dal masterplan. Tutto a carico dei Comuni, quindi. Quanto basta per derubricare a pretestuosa la polemica sui fondi governativi che sarebbero stati necessari per produrre la progettazione. Ora, ad aver presentato i progetti pronti per andare a gara sono stati fino ad oggi i comuni di Grottaglie, Martina Franca, Statte, Torricella, Laterza, Crispiano, Avetrana, Lecce.

E veniamo alle note dolenti: quelle del Comune di Taranto. «Soltanto la notte scorsa - ha rivelato Ferrarese - mi è stato inviato il project financing del nuovo stadio. In verità il progetto lo conoscevo già e posso dire, dopo essermi consultato con una decina di tecnici, che quel progetto è irrealizzabile per la scadenza del 2026. Aggiungo che nel Masterplan, per lo stadio Iacovone era previsto solo un intervento di adeguamento e riqualificazione, non si parlava affatto di nuovo stadio di calcio. Ritengo fattibile, invece, l’ipotesi di un restyling di alto profilo con 25 mila posti a disposizione a differenza dei 16 mila previsti dal progetto per lo stadio nuovo». 

Non mancano i problemi neanche per lo stadio del nuoto: «È stato scelto un luogo (sulla costa di viale Virgilio, all’altezza della Torre d’Ayala, ndr) che presenta diverse problematiche. La piscina di fatto è prevista in mare e per questo serviranno più soldi e più tempo. Andremo comunque avanti, siamo fuori tempo ma dobbiamo accelerare». 

«Irrealizzabile» per problemi burocratici anche il Centro Nautico alla Stazione Torpediniere. Con l’ammiraglio Biaggi - ha rivelato il commissario - abbiamo comunque fatto un sopralluogo per verificare la possibilità di realizzare il centro in un altro luogo. Una possibilità è quella della Cala Nocchieri (sotto il ponte Punta Penna, ndr)».

Riepilogando, per quanto riguarda i progetti del Comune di Taranto, la situazione illustrata dal commissario è la seguente: per il campo scuola, il Palamazzola, gli interventi previsti alla Villa Peripato e per il campo di Talsano siamo al primissimo stadio dell’iter, quello del documento di indirizzo alla progettazione. Per quanto riguarda invece lo stadio del nuoto, la palestra prevista al quartiere Paolo VI e per il centro nautico siamo al passaggio successivo con i progetti di fattibilità tecnica ed economica. Ma, come visto, quello della Stazione Torpediniere è già stato considerato irrealizzabile. «Allo stato - ha affermato Ferrarese - non c’è nulla di appaltabile».

Non risulta assolutamente nulla, invece, per gli altri due progetti inseriti nel Masterplan: il pattinodromo e il centro sportivo Magna Grecia. A settembre si andrà a gara per i progetti presentati dagli altri Comuni. Per Taranto è una corsa contro il tempo, ma Ferrarese resta fiducioso: «Cogliamo l’occasione della fuoriuscita del Coni dal Comitato Organizzatore per fare un pit stop. Io stesso mi impegno a parlare con il presidente Malagò per farlo rientrare. Ma, ripeto, serve collaborazione da parte di tutti. Parlerò  a breve col sindaco Melucci, che stimo. Possiamo farcela con l’impegno di tutti, ripartendo più forti di prima». 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori