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Giochi del Mediterraneo
14 Luglio 2023 - 06:31
Massimo Ferrarese, commissario dei Giochi del mediterraneo
La terza Pec è stata spedita mercoledì 12 luglio. La richiesta è sempre la stessa: avere a disposizione i progetti per gli impianti che dovrebbero ospitare la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo. La firma in calce è sempre quella del commissario nominato dal governo: Massimo Ferrarese.
Ormai è una partita a ping pong: il commissario chiede i progetti, il sindaco Rinaldo Melucci risponde, come ha fatto qualche giorno fa, con un video che lo stesso Ferrarese liquida come roba da tik tok. In mezzo ci sono i Giochi del Mediterraneo, quelli che dovrebbero proiettare una nuova Taranto in una ambiziosa vetrina internazionale.
«Ancora una volta - racconta Ferrarese a TarantoBuonasera - ho chiesto i progetti al Comune di Taranto. Finora non ho ricevuto nulla, nemmno uno straccio di progetto. Mi sembra che questa situazione stia diventando esageratamente delicata. Certo, ognuno poi si assumerà le responsabilità delle conseguenze che questa situazione rischia di produrre».
Questa situazione di stallo, dalle notizie che trapelano da Roma, starebbe facendo perdere la pazienza anche a Giovanni Malagò. Il presidente del Coni sarebbe piuttosto infastidito dall’atteggiamento assunto dal Comune di Taranto.
«A me - dice Ferrarese - dispiace davvero perché sto lavorando e tempo pieno per risolvere i problemi che si sono accumulati in tre anni di ritardi. Dal Comune di Taranto mi sarei aspettato non grande ma grandissima collaborazione. Invece niente, a differenza dei sindaci degli altri comuni interessati che invece stanno mostrando ampia disponibilità. Quello del Comune di Taranto è un comportamento che mi mortifica». Ma oltre la mortificazione c’è il monito: «Se questa situazione dovesse persistere saremmo costratti ad agire diversamente». La traduzione: «Saranno i tribunali a decidere». Ferrarese insiste sul suo ruolo e sulla sua funzione: «Sono stato nominato dal governo per recuperare il tempo perduto, qui invece il tempo me lo stanno facendo perdere».
Da parte sua il sindaco insiste sulla necessità che il governo sblocchi le risorse finanziarie per realizzare i progetti. Ferrarese non è d’accordo: «Le risorse non sono un problema. Il fatto è che per utilizzare i soldi servono i progetti da portare a gara. Ma i progetti non si vedono ed è proprio quello che sto chiedendo ripetutamente. Dal Comune di Taranto mi aspetto una Pec in cui siano allegati i progetti degli impianti che si vogliono realizzare, non video da tik tok».
Almeno tre gli impianti principali: lo stadio di calcio, lo stadio del nuoto, il centro nautico alla Stazione Torpediniere. «Si tratta - continua Ferrarese - di progetti per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro. Chiedere al commissario di mandare i soldi è una barzelletta, perché chi si occuperà di realizzare le opere è il commissario, non il Comune o il Comitato organizzatore». Uno dei nodi più difficili da sciogliere sembra essere quello dello stadio Iacovone: nuovo o da riqualificare? «Nella mia vita professionale - spiega Ferrarese - qualcosa l’ho costruita e so benissimo quanto tempo ci vuole per realizzare una struttura del genere. Qui non c’è ancora un iter definito e ci vogliono mesi per arrivarci. Il progetto del nuovo stadio avrebbe dovuto essere pronto da un anno in modo da completare l’opera qualche mese prima dell’inaugurazione dei Giochi così da avere il tempo necessario per i collaudi. Se c’è il vuoto capisco che la situazione non è come io e la città di Taranto speriamo che sia».
La domanda cruciale: c’è il rischio che saltino i Giochi? «Per rispondere a questa domanda ho bisogno di sapere a che punto sono progetti e procedure ed è quello che ho chiesto con tre pec al Comune».
Intanto, Ferrarese si porta avanti: compiuto un sopralluogo con la Marina Militare per verificare siti alternativi alla Stazione Torpediniere per le gare nautiche.
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Testata: Buonasera
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