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Ordine degli Avvocati - il ritorno al voto
08 Luglio 2023 - 07:49
Un momento della conferenza stampa
«I candidati della lista Di Maggio “Le Voci del Foro” sono pronti ad affrontare la nuova competizione elettorale, con la lealtà, correttezza e competenza, che li hanno sempre distinti, forti delle loro idee e dei loro programmi e pronti a dare al foro di Taranto una nuova governance nel pieno rispetto della legalità e delle regole». Lo hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri, venerdì 7 luglio, gli avvocati Vincenzo Di Maggio, Donato Salinari e Fedele Moretti.
I tre professionisti hanno ripercorso le tappe dell’ultimo, travagliato periodo vissuto dall’Ordine tarantino, che tornerà alle urne per eleggere un nuovo Consiglio. «Nei giorni scorsi, con il commissariamento dell’Ordine degli Avvocati di Taranto da parte del Ministero della Giustizia, e la nomina come commissario straordinario dell’avvocato Francesco Logrieco del foro di Trani, si è messo un punto fermo sulla querelle per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto per il quadriennio 2023-2026» hanno voluto sottolineare Di Maggio, Salinari e Moretti. Ripercorrendo la prima, lunga metà del 2023 dell’avvocatura tarantina, i tre professionisti hanno ricordato la tornata elettorale dello scorso gennaio che aveva visto ai nastri di partenza tre coalizioni: la lista Di Maggio “Le Voci del Foro”, la lista Cigliola “nuovo impegno Forense” e la lista Casiello “Il rinnovamento continua - Coerenza e Trasparenza”.
"Le Voci del Foro" ha visto in campo venti candidati fra i quali lo stesso Vincenzo Di Maggio, l'Avv. Paola Donvito, l'Avv. Rosario Orlando, l'Avv. Sebastiano Comegna, l’Avv. Egidio Albanese, i consiglieri uscenti Adriano De Franco, Giuseppe Macrì, Nicola Basile e Nestore Thiery e con gli Avvocati Angelo Fanelli, Silvia Conte, Paola Perrone, Raffaele Di Ponzio, Gabriella Barcariol, Stefania Di Stefano, Eleonora Coletta, Stefania Cantoro, Pierantonio Ruggiero, Donato A. Muschio Schiavone e Giuseppe Simeone come nuove proposte.
Molti degli avvocati de "Le Voci del Foro" erano presenti alla conferenza di ieri, nel corso della quale si è ricordato come il 23 gennaio, a due giorni dallo svolgimento delle elezioni, la riunione della Commissione elettorale che escludeva dalla competizione elettorale, per presunta incandidabilità, gli avvocati Di Maggio, Donvito, Orlando e Comegna; il giorno dopo il Consiglio Nazionale Forense, adito in via d’urgenza, ordinava che la Commissione elettorale provvedesse all’immediata ammissione della candidatura dei ricorrenti e fissava l’udienza del 27 gennaio 2023 per il merito.
Nei giorni 25, 26, 27 e 28 gennaio 2023 spazio alle operazioni di voto, con la lista Di Maggio “Le Voci del Foro” che ottiene 12 dei 21 seggi a disposizione e con gli avvocati Vincenzo Di Maggio e Paola Donvito come più suffragati. Ma quindi era la Commissione elettorale, a maggioranza, a dichiarare ineleggibili sette candidati (Di Maggio, Donvito, Orlando e Comegna, De Franco, Macrì e Thiery), risultati tutti eletti (uno primo dei non eletti) nella lista Di Maggio. La Commissione «solo in sede di proclamazione e per la prima volta, si esprimeva sull’ineleggibilità, non solo relativa ai quattro candidati in precedenza esclusi e riammessi dal CNF, ma anche su altri tre candidati risultati eletti» è stato rilevato nel corso dell'incontro con i giornalisti, parlando di «risultato elettorale stravolto» con la maggioranza andata alle liste Cigliola e Casiello, nel frattempo alleatesi.
Il resto è cronaca recente: la sentenza del 17 maggio del Consiglio Nazionale Forense, che annullava le elezioni; la decisione del Consiglio dell’Ordine che, dopo aver in un primo momento dichiarato di voler attendere il giudizio della Cassazione sulla impugnazione della sentenza, fissava nuove elezioni per novembre; i ricorsi spediti al CNF e comunicati, per conoscenza, al Ministero della Giustizia ed alla Procura della Repubblica e infine il commissariamento deciso dal ministro Nordio, dopo l’ultima deliberazione del Consiglio che voleva anticipare le elezioni a metà settembre. L’avv. Cigliola, che del Consiglio “cancellato” dal Commissariamento era presidente, ha annunciato ricorso al Tar rispetto alla decisione del guardasigilli Carlo Nordio.
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