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Parcheggi / Strisce blu
16 Maggio 2023 - 06:30
Strisce blu, pagamento della sosta
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale, con una nota inviata da Palazzo di Città, ha comunicato le “novità per le aree di sosta e i permessi”. Tra queste «come concordato con i commercianti, vengono sospesi gli abbonamenti agevolati a 25 euro».
Sull’argomento riguardante i parcheggi a pagamento riceviamo, e di seguito pubblichiamo, l’intervento degli avvocati Fabrizio Lamanna e Giuseppe Lamanna.
Il festoso clima primaverile che anima le vie tarantine, la presenza ormai fissa e costante della polizia municipale che - multe e paletta alla mano, provvede a sistemare i “ribelli del parcheggio” - ed episodi caldi nei quali tutti noi, a cadenza giornaliera ci imbattiamo, ci inducono a riflettere su un vero e proprio problema del nostro territorio: la necessità di chi è costretto a posteggiare la propria autovettura al di fuori delle comuni strisce blu, poiché spinto da uno stato di necessità.
Fin dai tempi dei tempi, la necessità è madre delle nostre azioni, e benché non si possa utilizzare come causa e giustificazione comune di qualunque gesto, è doveroso inquadrarla nel nostro contesto sociale, tracciando nero su bianco un confine tra il diritto e la nostra vita quotidiana, alla luce di doverose considerazioni.
Il diritto penale si occupa di chiarire la fattispecie che attiene alla necessità. L’articolo 54 c.p., infatti, recita: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”
Di conseguenza, osserviamo come il nostro ordinamento ponga molta attenzione alla tutela delle nostre azioni e all’esclusione di alcune di queste dalla sfera della coattività, ove la situazione lo richieda e le condizioni siano tali da soddisfare il requisito della necessità.
Posto ciò, è necessario chiarire come lo stesso stato di necessità sia però pressoché assente all’interno della sfera privata, né all’interno del nostro diritto privato, né all’interno del diritto amministrativo. Le condotte che quindi rientrano in questo ambito, possono essere seguite da un’azione giudiziaria, indipendentemente dalle cause e dallo stato di cose al momento in cui si verifica il fatto, rimandando la questione in sede civile e amministrativa.
Focalizziamo l’attenzione sul parcheggio. I cittadini sanno bene di non avere alcuna tutela in merito, di essere in balia del traffico, alla ricerca disperata di uno spazio. Sanno bene di dover evitare l’utilizzo della propria autovettura, poiché le condizioni di circolazione nel territorio urbano sono talmente sfavorevoli, da costringere loro ad una scelta: rischiare tempo, denaro, traffico, e multe, oppure peggio, rischiare il doppio del tempo in un bus, anch’esso inserito in un sistema, quello del trasporto pubblico, spesso disorganizzato.
Gli stessi mezzi che potrebbero offrire riparo dall’esagerata intransigenza di chi multa, diventano solo l’altra facciata di un enorme problema di mala gestione cittadina, nonché l’alibi di chi, nelle istituzioni, diventi paladino dell’ecologia e promuova metodi alternativi all’autovettura, a colpi di multe, sanzioni, ed episodi gravi come l’ultimo verificatosi, nel quale un corriere pare abbia dovuto subire una violenza da parte di un agente della polizia municipale.
La circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n.1712, datata 30 marzo 2012, conferma una norma del Codice della Strada che attiene alle strisce di parcheggio a pagamento. Secondo tale disposizione, il comune ha diritto a delle aree di parcheggio a pagamento, solo nel momento in cui vi sia nelle vicinanza un’area di parcheggio totalmente gratuita. E a meno che la città non cambi in un battito di ciglia, mi risulta che in tutta la zona del centro, quartiere Borgo, non ve ne siano alcune gratuite o comunque ben accessibili. Sono limitate a pochi parcheggi comuni, perennemente occupati, e a pagamento: piazza Kennedy, Chiesa Santissimo Crocifisso, Via De Cesare, ecc...
Il tutto è contornato da un’edilizia vecchia e datata - che non dispone dell’obbligo di garages sottostanti - dalla presenza delle strisce bianche solo in periferia, da mille passi carrabili, autorizzazioni ai bar per occupazione di suolo pubblico, causa della rimozione di ulteriore spazio vitale per un parcheggio.
Quanto a quei cittadini sfortunati che un parcheggio non lo trovano (me per primo), devono poi calcolare, orario e portafoglio alla mano, se trascorrere mezz’ora del loro tempo a trovarne uno gratuito o a pagamento, o se per puro e pieno stato di necessità posteggiarla male e per un tempo limitato, incorrendo in un pagamento più grande e ingiustificato: la sanzione. E in uno stato di diritto, è legittimo il rispetto delle norme nonché la loro coattività. Ciò però, non deve invadere il cittadino nella sua sfera privata, ostacolarlo nel suo tempo e nelle sue risorse, in una battaglia con il comune dove chiunque si sentirebbe solo e non appoggiato, con l’unica colpa di una sosta di necessità, con le quattro frecce e per un tempo spesso limitato.
Basta un’ora di viaggio per arrivare in una città metropolitana a noi vicina, Bari, o la più piccola Lecce, per rendersi conto della presenza di parcheggi multipiano sotterranei, con centinaia di posti a disposizione, e una viabilità più scorrevole. Parcheggi che mancano totalmente nel nostro territorio, e che permetterebbero al centro di Taranto di respirare maggiormente, oltre che offrire rimedio ai disperati che - in un clima caotico - sono occupati a contare i giri infiniti che sono costretti a compiere nel tentativo di posteggiare la propria auto.
Quanto a chi, invece, non deve parcheggiare ma semplicemente sostare per pochissimi minuti, ed è costretto a farlo ad un angolo del marciapiede, è prevista anche qui una sanzione salata. La considerazione che il nostro comune ha dello stato di necessità è assente, prevalsa dalla volontà di coercizione e dalla mancanza di senso civico. Agenti di polizia, che pare siano presenti tempestivamente quando si tratta di multare, e spesso tardivi in situazioni di pericolo. E sentiamo quotidianamente casi di incidenti stradali, dove le forze di polizia si sono fatte attendere per ben un’ora, o in alcuni casi anche peggio. I miei occhi, per primi, hanno assistito ad un incidente grave nella zona di Talsano, dove la presenza delle forze di polizia è stata molto tardiva, complice - purtroppo - anche la richiamata problematica del traffico e dei parcheggi.
Ritardo, che in un contesto grave, può ribaltare la situazione e fare incorrere in delle responsabilità importanti.
Questo non vuole essere assolutamente un tentativo di polemica, nè atteggiarsi in tal senso, ma un appello con una doppia funzione.
La prima, normativa, per indicare la problematica al legislatore e sollevare una questione importante: perché non lavorare a introdurre lo stato di necessità anche nel diritto amministrativo, e coprire quindi con la legge tali problematiche?
La seconda, istituzionale. Rivolta al comune di Taranto, affinché lavori alla risoluzione di queste situazioni. Questo non solo migliorerebbe la qualità di vita dei tarantini, ma offrirebbe un ambiente favorevole a tutti i turisti, pugliesi e non, che si accingono a giungere nella nostra città col proprio mezzo di trasporto.
avv. Fabrizio Lamanna
avv. Giuseppe Lamanna
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